Santena, primo bilancio di mandato amministrativo per il vicesindaco Roberto Ghio

Santena – 17 agosto 2016 – Primo bilancio di mandato amministrativo per Roberto Ghio, vicesindaco della giunta guidata da Ugo Baldi.

Roberto Ghio, vicesindaco di Santena
Roberto Ghio, vicesindaco di Santena

 

La tornata amministrativa finirà nei primi mesi del 2017. Su cosa basare un primo bilancio di mandato?
«Intanto la mia riflessione è la medesima, da vicesindaco così come da Roberto Ghio, cittadino santenese. Questi 4 anni li ho vissuti come  cittadino, a  servizio del paese. Io credo che in questi anni l’amministrazione – intesa come insieme di maggioranza e minoranza – abbia modificato il volto di questa citta, naturalmente migliorandolo. Le minoranze si sono dimostrate mature. Certo, ogni tanto dalle opposizioni sono  arrivate polemiche strumentali: queste ci stanno, soprattutto quando si ha un partito alle spalle. Il più delle volte il confronto è stato portato avanti nelle sedi opportune: le commissioni, così come in sede di capogruppo. Frutto di questo comportamento virtuoso sono stati alcuni risultati raggiunti proprio a partire dalle proposte delle minoranze.  Certo, non sempre è andata così: ad esempio per quanto riguarda la seconda casetta dell’acqua, il consiglio comunale ha approvato una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle per realizzarne una anche alla Trinità. Abbiamo individuato la zona e realizzato gli allacci. Da anni siamo ora in attesa di un progetto concreto da parte dei Grillini per realizzarla. Se questa proposta non si concretizzerà a ottobre decideremo noi in che modo muoversi».

Grazie_Amministrazione_BaldiLa Giunta guidata dal sindaco Baldi  ha deciso di lasciare le tessere di partito fuori dalla stanza del governo cittadino. Come è andata in questi anni?
«Abbiamo fatto più che bene. A livello nazionale, regionale e provinciale c’è stata una vera e propria dissoluzione generale dei partiti. Tiene il Pd che però, più che un partito, mi sembra una squadra di calcio con gli elettori che tifano a favore o contro, a prescindere. L’esperienza di Essere Santena con persone di estrazione politica diversa mi sembra abbia anticipato quanto successo con il Governo guidato dal premier Renzi. E non è la prima volta che questo accade a Santena».

Dalla scrivania di vicesindaco come si percepiscono i principali problemi della città?
«Sicuramente, per quanto attiene le mie deleghe, il problema più annoso è quello della mancanza di lavoro. Voglio subito dire che gli amministratori dei Comuni non hanno strumenti in grado di poter intervenire e risolvere la situazione di chi è sotto occupato o ha perso il lavoro. Nel nostro piccolo siamo riusciti ad avviare lo sportello delle opportunità, nato sulle scorie di quello che era il progetto un euro per ogni abitante, del Consorzio socio assistenziale del chierese. Con una spesa pari a  30 centesimi per abitante abbiamo concretizzato questo sportello che non è la panacea dei problemi occupazionali. Lo sportello aiuta le persone a scrivere un curriculum e a cercare lavoro, partendo da internet, ma non solo; forniamo anche informazioni sui corsi di formazione. E’ poco, ma meglio di niente». «Sempre in tema di occupazione, vorrei aggiungere una cosa – dice il vicesindaco Roberto Ghio –. La mancanza di lavoro costituisce certamente un serio problema per alcuni santenesi. Negli ultimi anni molte fabbriche hanno chiuso. Il rischio che corriamo è che questa situazione catalizzi la nostra attenzione, facendoci perdere di vista la complessiva realtà occupazionale cittadina. Mi spiego: spesso, presi dell’emergenza della mancanza del lavoro, ci dimentichiamo dei bisogni della maggioranza che un lavoro ce l’ha. Dico di più: la ricerca di risorse per chi ha problemi con il lavoro, così come per l’emergenza casa, fa sì che si arrivi a tagliare risorse destinate a servizi essenziali. Il Comune rischia di dover chiudere servizi assistenziali per fare mero assistenzialismo, mentre io penso che certi interventi dovrebbero essere portati avanti dal Consorzio socio-assistenziale e non dal Comune».

Santena_Cartello_CittàAgosto2016Che cosa chiedono i santenesi al vicesindaco?
«Anche qui, negli anni, mi sembra di poter dire che le richieste sono un po’ cambiate.  Oltre a lavoro e casa i santenesi segnalano: strade da asfaltare, i lampioni non illuminati, la scarsa pulizia di strade e aree pubbliche. I santenesi chiedono anche una piazza centrale più vitale, punto di ritrovo. Chiedono una maggiore qualità della vita. In questi anni mi sembra di poter dire che, in città, è aumentato il senso di comunità. Si sono consolidati alcuni punti di ritrovo quali l’oratorio, per giovani e famiglie che fanno riferimento alla parrocchia e non solo. Come punto di ritrovo, più laico, si sta consolidando anche il centro sportivo della Trinità. Il parco Cavour, importante polmone verde cittadino, è stato restituito alla città e ai visitatori. Un altro importante punto di socialità è quello che fa riferimento a una discoteca cittadina, locale che ha risolto anche i problemi di convivenza con il vicinato. In sostanza mi sembra che a Santena in questi ultimi anni molte cose siano migliorate. Certo siamo una città con poco oltre 10mila abitanti e non potremo mai offrire le opportunità delle grandi città».

C’è qualche progetto rimasto nel cassetto?
«Assolutamente sì: quello del parco acquatico cittadino. Non è fermo: nelle prossime settimane esamineremo le candidatura arrivate. Mi auguro davvero di riuscire a portare avanti questo progetto che ritengo qualificante per tutta la città. Un progetto a costo zero che consentirà ai santenesi di poter disporre di una piscina. Una bella cosa…».

Castello_Cavour_10agosto2016Tra gli impegni del vicesindaco c’è anche la presenza su tavoli di progetti sovracomunali. Come sta andando?
«In questo campo ho avuto buone soddisfazioni. Un primo progetto è Vento, la ciclovia che parte da Venezia e arriva fino a Torino. Un secondo è quello della proposta di nomina del territorio e delle aree protette di Collina del Po quale riserva di biosfera italiana nell’ambito del programma Mab Unesco. Si tratta di due progetti che nei prossimi anni avranno ricadute con riflessi positivi per il territorio santenese. Santena poi ha un importante realtà da valorizzare: il complesso cavouriano. Potremo farlo se riusciremo a entrare in importanti circuiti turistici sovracomunali, regionali e nazionali.  Santena poi, non va dimenticato, è la porta del Roero, siamo a pochi minuti di autostrada da Torino. In ambito turistico i margini di miglioramento sono tantissimi. Siamo ben coscienti che noi non siamo la Venaria, però per programmare lo sviluppo futuro della città non si potrà prescindere dal turismo. Tra i progetti ricordo anche quello della Green way che prevedeva un camminamento dal ponte sul Banna di via Cavour, fino al castello di San Salva. Se pur ridimensionato nei giorni scorsi è stato approvato un progetto di sistemazione dell’area golenale tra parco Cavour e Banna che ci consentirà di attrezzare e rendere più accogliente quest’area di verde pubblico. Si tratta di progetti che vanno avanti lentamente e i cui frutti si potranno apprezzare solo tra qualche anno. Da ultimo ricordo una necessità della nostra città: la nuova amministrazione cittadina sarà chiamata a mettere mano al nuovo piano regolatore, evitando speculazioni edilizie, per adeguare il principale strumento urbanistico alle necessità dei santenesi e per adeguarlo alle esigenze normative regionali, prima fra tutte lo stop al consumo di suolo fertile».

Santena_Municipio_san lorenzo2016Siamo in vista del fine mandato amministrativo: c’è qualche delusione da segnalare rispetto all’esserti messo a servizio della città e dei santenesi?
«Certo che sì. Moltissime. La macchina amministrativa è troppo burocratica. Gli amministratori comunali non hanno gli strumenti per poter incidere sulla realtà. Faccio qualche esempio: mi chiedo perché i Comuni non possano fare da garante per i giovani che desiderano intraprendere nuove attività, ma appunto essendo giovani, non hanno le necessarie garanzie. Si tratta di proposte che ho presentato in vari tavoli sovracomunali: quando andava bene mi guardavano divertiti…».

asparagi santena mazzoQual è lo stato di salute del settore agricolo cittadino?
«Con gli agricoltori in questi anni ho lavorato bene e ritengo siano stati ottenuti buoni successi. Abbiamo subito messo in chiaro le cose: il settore primario cittadino non ha bisogno di tutela: serve invece una valorizzazione delle produzioni agricole nel suo complesso, a partire dagli asparagi, senza ignorare le altre produzioni orticole. Tutto questo con l’obiettivo di valorizzare l’intero settore e, con esso, il territorio santenese. In questa direzione va il recente progetto siglato con i coltivatori con l’affidamento della manutenzione di alcune strade rurali. Il Comune ha pochissimi cantonieri: non riuscivamo più a sistemare le strade campestri. In tal modo le arterie rurali potranno tornare a essere percorribili agevolmente anche dai cittadini: torneremo a dare la possibilità ai santenesi di conoscere e vivere il territorio. E, tutto questo, con un risparmio per le casse comunali. Sempre rispetto all’agricoltura vorrei ricordare il rilancio dell’Asparisagra, basata sull’asparago di Santena e delle terre del Pianalto, così come la neonata sagra autunnale basata sulla zucca. Eventi pensati e realizzati in sinergia con i produttori agricoli. Il tavolo con i coltivatori prosegue. Ad esempio si è valutato che non c’erano margini per un mercato in vendita diretta per le produzioni agricole locali: ora nell’ambito della riflessione avviata sul mercatino della prima domenica del mese, alla luce delle novità arrivate con la nuova normativa regionale, stiamo cercando di capire se ci sono margini per uno spazio di valorizzazione delle produzioni orticole santenesi».

I social hanno cambiato qualcosa nel modo di essere amministratore?
«Come tutti hanno potuto vedere io giro la città in bicicletta. Questo mi consente di incontrare e parlare con la gente. Detto questo i social sono una grandissima comodità, se usati nel modo giusto. I social sono un megafono per i bisogni, come per gli sfoghi della gente. Per questo tali mezzi vanno pesati: il rischio è dare troppo peso a gruppi di poche persone e questo non sarebbe corretto. Detto questo penso che quando c’è un problema reale il cittadino farebbe meglio a metterci la faccia e contattarci direttamente o venire in Comune a riferire problemi e richieste».

santena panoramaIn questi anni a Santena si sono compiuti in avanti nel campo della legalità?
«Quando abbiamo cominciato ad amministrare Santena aveva un pochino di problemi e la sua immagine non era propriamente delle migliori. Tra i primi atti abbiamo concesso la cittadinanza onoraria a Pino Masciari e avviato uno sportello anti usura. Ci siamo lasciti alle spalle la fase che vedeva alcuni amministratori in qualche modo collegati a personaggi cittadini poco edificanti. Questa è la mia percezione: io però non sono lo sceriffo, sono un amministratore».

Il sindaco a san Lorenzo ha annunciato che per la coalizione Essere Santena, nella ripresa autunnale, partirà la riflessione sul da farsi rispetto alla prossima tornata amministrativa.  Che cosa ha intenzione di fare il vicesindaco?
«Sicuramente per me conterà il ragionamento e le decisioni che faremo come squadra di Essere Santena. Io ho iniziato un percorso amministrativo con Essere Santena e intendo concluderlo con Essere Santena. Fino a che il progetto Essere Santena esiste e, soprattutto sino a che non avremo portato a termine gli impegni presi con la cittadinanza, io continuerò a fornire il mio contributo. I ragionamenti sui ruoli dei singoli, in vista della prossima tornata amministrativa, cominceremo a farli in autunno…».

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