Santena, 22 anni dall’esondazione del Banna, approvato l’ultimo progetto

Santena – 28 agosto 2016 – Ventidue anni dopo l’esondazione del Banna, avvenuta a inizio novembre 1994, è stato approvato l’ultimo progetto di sistemazione della sponda sinistra del Banna, nel tratto che va dal ponte sulla via Cavour fino a oltre l’impianto sportivo del quartiere Trinità.

Plan progettoNicola Falabella, ingegnere capo dell’ufficio tecnico comunale, spiega: «Siamo al termine delle sette fasi del cronoprogramma relativo alla completa messa in sicurezza della città. Dopo l’esondazione della città siamo partiti dalle fasi più urgenti, con le opere di difesa spondale con un impatto maggiore per la città.  Nel corso di questi anni è stato messo in sicurezza il centro cittadino e poi tutte le altre zone interessate dell’esondazione. I lavori in sponda sinistra prevedono ora la realizzazione di un franco  di sicurezza a protezione del quartiere Trinità. Oggi la sponda sinistra, rispetto a quella destra, ha livelli un po’ più bassi di qualche decina di centimetri. Con la realizzazione delle opere previste in sponda sinistra metteremo in sicurezza tutta la zona del centro cittadino rispetto a una portata di 450 metri cubi d’acqua al secondo e cioè la portata storica di riferimento per tutte le opere realizzate in questi anni. Con tali opere dovremo finalmente avere riportato la città in sicurezza».

L’ingegnere capo prosegue: «Alla luce di tutti i lavori compiuti in questi ultimi vent’anni per questo progetto è stato rivisto l’attuale assetto di deflusso dell’alveo. Si è valutato quali opere era strategicamente importante realizzare per terminare le opere sulle sponde. Oltre alla realizzazione del franco, sempre sulla sponda sinistra, dopo l’impianto sportivo delle Trinità, in zona Tetti Elia, lungo la strada interpoderale, è previsto un bacino di laminazione. L’eventuale esondazione di questa area golenale sita a valle dell’impianto sportivo servirà a preservare il centro cittadino:  in tal modo proteggeremo ulteriormente il centro abitato, dando sfogo alle acque che in tal modo andranno a occupare terreni agricoli senza fare danne nelle zone residenziali».

Il progetto che chiude quelli previsti dal cronoprogramma riguarda la realizzazione delle opere di difesa idraulica previste dal PAI per la salvaguardia del concentrico del Comune di Santena dal torrente Banna, opere di completamento, II° lotto. Il progetto, redatto dallo studio Studio EDes Ingegneri associati, di Torino, è stato approvato nei giorni scorsi dalla Giunta comunale. Sono previste opere per euro 751.503,50. Questi gli interventi previsti, così come riportati nella delibera approvata dalla Giunta comunale.
A partire da monte, subito dopo il ponte sul Banna di via Cavour, in sponda sinistra, si prevede la realizzazione di un muro in cemento armato, di altezza variabile dalla testa di fondazione tra 130 e 180 centimetri. Lo sviluppo lineare di tale intervento è di circa 540 m, a partire dal muro in mattoni e elementi in calcestruzzo a monte, in corrispondenza della rampa di accesso all’alveo, fino a valle dei campi sportivi. E’ prevista anche l’apertura di alcuni varchi con chiusura removibile per l’accesso alla sponda, in modo da garantire la manutenzione della porzione sommitale della stessa. L’opera in progetto sarà resa uniforme e continua con il muro in cemento armato, esistente a monte, in modo da assicurare la perfetta tenuta idraulica. L’impatto visivo delle opere è stata prevista con la realizzazione di un mascheramento vegetale. A valle del muro sarà realizzata una gabbionata, onde evitare in presenza di livelli elevati la formazione di fenomeni erosivi che possano interessare le fondazioni del muro stesso. Nel tratto a valle dei campi sportivi e parallelo al torrente Banna, di una lunghezza circa di 100 metri è prevista la realizzazione di un rilevato arginale di altezza di circa 140 centimetri, realizzato in materiale proveniente dagli scavi ed adeguatamente compattato. Lungo lo stesso tratto in sponda sinistra e per una lunghezza complessiva di 310 metri si prevede la realizzazione di una scogliera in massi di grossa pezzatura di altezza pari a 4 metri. Si prevede inoltre di prolungare la scogliera esistente in sponda destra per una lunghezza di circa 70 metri, al fine di garantire lo stesso grado di protezione su entrambe le sponde ed evitare l’instaurarsi di fenomeni erosivi nella porzione inferiore delle stesse. Al fine di garantire una corretta chiusura morfologica dell’argine, sarà realizzato un risvolto dello stesso in direzione sud in allontanamento dalla sponda del torrente Banna, in corrispondenza dell’intersezione con il percorso interpoderale esistente per una lunghezza di 130 metri che garantirà la protezione delle ultime abitazioni presenti nel concentrico di Santena. A completamento, si prevede inoltre la realizzazione di due soglie in massi intasati in terra lungo il tratto terminale del corso e la rimozione dei depositi presenti in alveo con rimozione del materiale depositato in particolare in sponda destra.

«Dunque i cittadini, una volta affidati i lavori e aperto il cantiere e realizzate le opere potranno stare tranquilli – prosegue ancora Nicola Falabella –. In questi anni sono stati realizzate tante opere complesse e importanti. Elencarle tutte è lungo. Vorrei però segnalarne alcune, le principali, a partire dalla realizzazione dell’argine lungo il parco Cavour e, naturalmente, la costruzione del nuovo ponte sul Banna, lungo via Cavour, con una sola campata. Occorre anche ricordare tutte le opere di difesa in sponda destra, a partire dal punte sul Banna fino alla borgata Tetti Giro. Anche il ponte della ferrovia di Tetti Giro in zona Broglietta è  stato messo a posto, sono state liberate tutte e 5 le campate, aumentando così la portata dell’acqua che può transitare».

Nicola Falabella chiude così: «Per accelerare i tempi molte opere sono state gestite direttamente dal Comune di Santena. In sostanza la città di Santena si è sostituita alla regione Piemonte, al Magistrato per il Po e all’Aipo, entri che hanno finanziato gli interventi. I sindaci che si sono succeduti in questi anni hanno preferito agire così per ridurre i tempi della realizzazione delle opere. Tutto questo perché questi enti hanno priorità e devono gestire emergenze che avrebbero portato a rinviare la realizzazione delle opere lungo il bacino del torrente Banna».

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