Santena TerraMadre 37

Santena – 1° ottobre 2016 – Se manca la terra. Nel Parco Cavour si potrebbe fare un picnic per affermare che Cavour e Garibaldi han fatto la cosa giusta mentre a sbagliare sono stati altri. Il Salone del Gusto indica che il Piemonte, se punta sul rurale, ha buone prospettive di vero lavoro e progresso.

Piero Fassino e Chiara Appendino
Piero Fassino e Chiara Appendino

 

foto-palo-terra1) Senza terra. “Ho letto la storia del tombino. Adesso prendi l’auto, vieni, c’è un’altra storia”. Si sta facendo buio. Abbiamo poco tempo. E’ un esperto del settore. Imbocchiamo via San Salvà da via Sambuy. Il primo a sinistra è a posto e così gli ultimi due prima della circonvallazione. Tutti gli altri, 9 in tutto, sono scollegati. “Forse gli sono mancati i bulloni”. Non sono collegati alla massa. Sotto dovrebbe esserci il picchetto. Manca il capocorda di fissaggio a occhiello che va imbullonato. Manca pure la guaina giallo verde che segnala la terra. I cavi sono a dondoloni. “E’ così da anni. Sono pericolosi. Ci vuole poco a sistemarli”.
N.B. Si tratta di pali in metallo della luce pubblica senza terra.

2) Acqua per terra. Bruno, il beninese, illustra il suo progetto. Produce energia solare per usare l’acqua per migliorare l’attività agricola. Lo aiuta la cooperazione internazionale, Electriciens Sans Frontieres, OGN francese, che fa ricordare Medicins Sans Frontieres. Mi fa vedere i pannelli solari installati che fanno funzionare le pompe di un pozzo. L’energia serve anche a raffreddare l’acqua da bere. Nelle case del villaggio l’acqua corrente e il frigorifero sono un sogno. Le fotografie del villaggio ricordano che solo 150 anni fa in Italia i nostri antenati – servi capaci di diventare cittadini – facevano i conti con la mancanza d’acqua, la fame, la fatica, lo sfruttamento, l’emarginazione, l’assenza della assistenza sanitaria e delle pensioni.

3) Picnic alle 13. Il parco del “biondo studentino che ti stringeva sul cuor” si trasforma in un’immensa oasi verde. Più che alla “colazione sull’erba” di Manet, sembra un film di Woody Allen girato a Central Park.  Invece siamo in riva al Po, al centro di Torino. Famiglie e coppiette di tutti i colori, bimbi e anziani consumano i prodotti di qualità acquistati negli stands. Gli scambi di cibo, di sguardi e di parole rompono definitivamente quel certo cupore da piemontesi doc che non hanno ancora digerito l’immigrazione veneta e meridionale. Mancano i plaids e le linde tovaglie dei picnic degli anni del boom, perché nessuno ha pensato di organizzarle. E allora il sogno di vedere il Parco Cavour, punteggiato di tovaglie dello stesso colore per la tradizionale merenda sull’erba, una volta l’anno, in primavera, con gli immancabili asparagi di Camillo Cavour, si materializza e, prima o poi, forse diventerà realtà.

4) Uniti dal Nord al Sud. Passa, compunto, un signore siciliano. E’ immigrato a Torino 50 anni fa. Ha fatto una bella fortuna. Si vanta di conoscere più il Piemonte della sua Trinacria. Compra un panino di Toma di Lanzo, della Camelaide, della Fua. E’ gentile, normale, tranquillo, sembra intelligente. Dal tavolo accanto raccoglie il depliant dell’Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto e se va. Torna dopo neanche un minuto. Si avvicina. Batte l’indice e il medio sul depliant dove c’è il ritratto di Camillo Cavour. “Questo è quello che ha rovinato la Sicilia”. Oddio. Gli si risponde che Cavour ha fatto la fortuna d’Italia.  Risponde “Non è vero ha fatto la fortuna di Voi piemontesi”. Poi lascia il biglietto da visita aziendale. E’ titolare di un negozio di Torino che ha fatto fortuna vendendo, da decenni, prodotti tipici siciliani a chi vive sotto la Mole. Conclusione l’Italia è davvero unita dal Monviso all’Etna. Anche molti nordisti sono convinti che Camillo Cavour, complice di Garibaldi, abbia rovinato l’Italia unificandola. Intanto a Santena si attende Draghi.

5) Terra Madre-Calabra. Le famiglie santenesi con i delegati Slow Food del Benin, domenica 25 settembre sono stati ospiti del Sindaco, del ViceSindaco e della festa dei santi Cosma e Damiano. Sorrisi, strette di mano, abbracci, complimenti, informazioni si sono accavallati in un linguaggio globale dai suoni del Golfo di Guinea, calabri, piemontesi, italiani, francesi, inglesi. Del resto si era tra riacesi e santenesi, grandi specialisti di immigrazione e integrazione. Ormai bisogna prendere atto: la cucina di prodotti tipici calabresi, insieme ai piatti della Sagra dell’Asparago fanno di Santena una delle città di eccellenza della gastronomia Italiana tradizionale.
N.B. Sindaco e ViceSindaco hanno offerto la cena di tasca propria.

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Fonte immagine http://contropiano.org/

6)Terra Usurata. La salute dei consumatori è al primo posto per chi coltiva la terra. Agli agricoltori del Pianalto la notizia non dovrebbe essere sfuggita. La Bayer ha comprato la Monsanto. Gli americani delle biotecnologie agrarie, dei semi geneticamente modificati (ogm) diventano tedeschi. Nascerà un gruppo che avrà il controllo del 30% del mercato mondiale dei concimi chimici, dei pesticidi e delle sementi.

7) Dopo Piero Chiara. Chissà che pensano l’Appendino e i suoi di questa eredità. Se i “nuovi” cogliessero che Terra Madre-Salone del Gusto è il segno di un cambiamento culturale profondo, capace di esaltare le radici rurali di ciascuno di noi, Torino e la sua provincia faranno un bel salto in avanti. Dopo la reazione alla perdita della Capitale, dopo il boom economico, dopo le Olimpiadi, adesso per la Città Metropolitana si presenta la possibilità di voltare pagina. Un milione di visitatori, in maggioranza giovani, dicono che l’agricoltura, la gastronomia, l’enologia, l’agroindustria sono fattori trainanti del sistema sociale metropolitano, insieme al turismo e alla cultura. Senza sminuire il valore delle imprese manifatturiere che devono industriarsi per superare lo strappo voluto dai pallidi eredi dell’azienda salvata nel 1945 e rilanciata dai suoi operai e tecnici, e da Vittorio Valletta.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 1 ottobre 2016.

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