Santena e relazioni 42

Santena – 5 novembre 2016 – Se Torino non va alla campagna, la campagna va a Torino. Una gita sul filo della memoria degli antenati. Musei e mostre: Leonismo o Gattopardismo. La tassa è sacra. Il Pianalto terra storica di collegamento e relazioni tra Pianura Padana e Colline con Torino e la Francia.

Imbuto bacino Banna
Imbuto bacino Banna
Caserma Cernaia
Torino, Caserma Cernaia

1) Amici a Torino. La gita annuale quest’anno sarà la più economica, imprevedibile, breve, slow, tonica, ecologica della storia ventennale degli Amici di Camillo Cavour di Santena. Sarà una passeggiata alla ricerca di memorie, di fantasie e di pezzi di storia di cui sono state protagoniste 2, 3 o 4 generazioni precedenti. Il fulcro è la Caserma Cernaja di Torino. Ma ci sono punti d’interesse altrettanto significativi. In omaggio a Camillo Cavour sarà usata la ferrovia, partendo dalla stazione di Cambiano-Santena, una delle poche che conservano la struttura originale progettata per la mitica Torino-Genova, allora la linea più strabiliante d’Europa, per le locomotive da inventare e i ponti, le gallerie, i dislivelli da superare. Gli iscritti avranno l’onore di pranzare nella mensa della caserma. Finito il pranzo, a piedi raggiungeranno piazza San Carlo e il “Caval ‘d brons”, il monumento ospitato durante la II Guerra mondiale nel parco Cavour per salvarlo dai bombardamenti degli Alleati. Proseguiranno quindi verso i giardini di Piazza Carlo Felice per rendere omaggio al monumento di Ernesto Balbo Bertone di Sambuy, santenese, Sindaco di Torino, Senatore del Regno. Avventuroso viaggiatore, nel 1862, nelle terre tormentate, allora come oggi, del Medio Oriente da Alessandretta, ad Aleppo, a Mosul, Kirkuk, Bagdad, Bassora fino al Golfo Persico e ritorno (rossosantena 8/12/2015. Un santenese nelle terre dell’ISIS). Dai giardini il passo è breve per raggiungere Porta Nuova, visitarla e prendere il treno per ritornare a Cambiano-Santena. L’iscrizione è urgente, e sarà chiusa raggiunto il numero di 100 e comunque entro le ore 16 di martedì 15 novembre. Per iscrizione e informazioni telefonate al 3497360225. La partecipazione, comprensiva di biglietti del treno e pranzo costa: 15 euro per i soci, 25 per i non soci, 15 per i ragazzi fino a 14 anni.

2) Musei e mostre. Speriamo vada bene. L’Assessore Francesca Leon di Torino vuol cambiare rotta alla politica culturale. Le grandi mostre e i grandi eventi che hanno caratterizzato, in testa Venaria, gli ultimi anni, sono sottosservazione. Torino e la Compagnia di San Paolo dicono che gli investimenti devono essere misurati perché talvolta è successo che la capacità di attrazione dei turisti sia stata molto inferiore rispetto alle risorse spese. La Leon pare voglia valorizzare il patrimonio metropolitano e piemontese.  Il Museo Egizio, dall’alto del suo milione di visitatori, è indicato come modello. Sembra di capire che tra Venaria e l’Egizio si voglia distinguere tra contenitore e contenuti. Speriamo non sia gattopardismo.

3) Contenuti del contenitore. Senza i ceti sociali, i personaggi e le attività con cui Cavour si è formato, ha operato e vissuto, il Castello Cavour diventerebbe un contenitore vuoto di contenuti. Dunque l’impianto di Maria Avetta, curatrice del memoriale cavouriano del 1961, regge benissimo. Semmai dovrebbe essere aggiornato, applicando nuove tecniche divulgative, di studio e di approfondimento della storia Patria. Finito il restauro del Castello i conti si faranno anche con la capacità di auto sostenersi con i biglietti d’ingresso.

4) Povera Italia. Né i Comuni, né le Regioni, né il PD, né Forza Italia, né Fratelli d’Italia, né 5 Stelle. Nessuno di questi favolosi campioni della democrazia e della libertà ha il coraggio, la forza e l’intelligenza di ricordare il 150° dell’Unificazione del Veneto e delle Venezie all’Italia, avvenuta nel 1866 e sancita da un plebiscito, alias referendum. Qualcuno dice siano tutti succubi della Lega. Invece non è così. Sono succubi di se stessi, della loro ignoranza, della memoria corta, del mancato senso del progresso e della democrazia costruita dalle generazioni che ci hanno preceduti. Solo Mantova ha ricordato l’unificazione, addirittura nel 2011, organizzando tra l’altro l’esposizione della mostra itinerante allestita dagli Amici di Camillo Cavour di Santena.

5) Arrivederci Tina Anselmi. Prima donna ministro d’Italia, madre della invidiata riforma sanitaria e presidente della commissione d’inchiesta sulla Loggia P2.

Porta del Pianalto
Porta del Pianalto

6) Sant’ Ottopermille. Quando si dice che la religiosità non è più quella di una volta.  L’elenco dei contributi che i buoni cristiani versavano annualmente per pagare lo stipendio al Curato quando non c’era l’8‰ è sorprendente. Intorno al 1880 la frattura tra Chiesa e Stato, responsabili Cavour e Pio IX, è enorme. La Chiesa deve essere mantenuta dai contributi del popolo di Dio. Ed ecco che nel Pianalto, per una giornata di terra si versa un contributo di lire 1,70. Per ogni casa di lire 1,30. Per ogni famiglia o focatico di lire 1,30. Per ogni 100 lire di affitto lire 1,30. Pagano i proprietari. Eppure le messe e le funzioni erano piene di fedeli laici. Il Fisco era Sacro. Adesso invece c’è Sant’ Ottopermille.

Fonte: Inaugurazione linea Torino-Genova a Genova - Ferrovia Torino-Genova - Wikipedia.webarchive
Fonte: Inaugurazione linea Torino-Genova a Genova – Ferrovia Torino-Genova – Wikipedia.webarchive

7) Ospedale, Pianalto. Quali contropartite riequilibrative “imporranno” i comuni? Tutto dipende dalla loro qualità. C’è chi si accontenterà di una rotondina, una stradetta, qualche panchinetta, anche di una circonvallazione che mangia più suolo di un ospedale. Invece dovrebbero chiedere investimenti in grado di creare nuove imprese, reddito e nuovi posti di lavoro. Il Pianalto della Città Metropolitana di Torino adesso deve definire le sue identità, visioni e missioni. La mancata elezione di Claudio Martano nel direttorio Metropolitano segnala la difficoltà a creare relazioni comunitarie capaci di interagire nelle dinamiche politiche della dimensione provinciale e regionale. Eppure la costruzione dell’ospedale unico dell’ASLTO5 dice che i presupposti per un’azione comune capace di superare i limiti dei campanilismi ci sono. Il problema è dare sostanza agli interessi in campo con rappresentanze sociali consce di agire in un’area importante. Area agricola, fortemente infrastrutturata, area industriale e non solo. Area dell’agroalimentare, area dei servizi logistici, area turistica, area orticola, naturalistica, del buon cibo, della ristorazione, che collega, da sempre, comunità ecclesiastiche e civili di Langhe-Monferrato-Roero e dell’Est-Sud Piemonte con Torino e l’Europa, lungo l’asse della Via Fulvia-Franchigena (ferrovia Torino-Genova e A21). Consigliabile e utile la lettura dell’articolo di Federico Feyles su Chieri, l’Ospedale e gli investimenti compensativi (Corriere di Chieri e Dintorni, odierno, pag. 24).

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour,  5 novembre 2016.

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