Santena e gli identikit 49

Santena – 24 dicembre 2016 – Identikit di un presunto sospetto ispiratore del raid, ricavata da un fotogramma, elaborato al computer. Da soli non si va da nessuna parte. Collaborazione, integrazione, condivisione, migrazione sono parte della storia di Santena, di Riace, del Piemonte e dell’Italia e dell’Europa. La ferrovia è un patrimonio ereditato dai nostri padri e dalle nostre madri.

Identikit di un presunto sospetto

 

1) Piemonte in cifre 2016. La svalutazione della moneta e l’abbassamento della produttività del lavoro dopo gli anni Settanta del Novecento hanno ridotto la competitività delle imprese generando disoccupazione e diminuzione della ricchezza delle famiglie. L’Annuario Statistico Regionale, curato da Unioncamere Piemonte, raccoglie le principali statistiche socio-economiche della Regione: mercato del lavoro, popolazione, istruzione, indicatori economici, commercio estero, anagrafe imprese, credito, turismo. E’ consultabile su www.piemonteincifre.it.

2) PIEMONT INDIPENDENT? Camillo Cavour ha molti estimatori, tanti detrattori, su tutti prevale però la categoria degli indifferenti. Mancava ancora quella degli indipendenti, da chi e da che cosa, non si sa. La scritta sotto i murales stupisce perché nessuno si aspettava un’azione simile. Con Cavour, infatti, collaborarono ceti emergenti che, con sacrifici e rinunce, crearono gli effetti positivi di cui man mano hanno beneficiato i Piemontesi e gli Italiani nel corso di questi ultimi 150 anni.

 

3) Piemonte inter-dipendente. Nel 1854, i francesi Paul Ballor, Henry Freund, Emile Roussette accanto alla stazione Cambiano-Santena, sulla linea Torino-Genova, fondano una società che produce vermouth e liquori da esportare in Europa. A Pessione, vicino alla stazione  nasce la Martini e Rossi, che produce un vermouth di fama mondiale.

4) Piemonte rampante. Nel 1848 furono costruite le Officine Ferroviarie di Torino. Nel 1859 fu aperta la Scuola di Applicazione per Ingegneri. Nel 1862 venne inaugurato il Museo Industriale. Nel 1871 fu aperto il tunnel del Frejus, una delle meraviglie del Mondo. Nel 1906 il Museo e la Scuola per Ingegneri unendosi diedero vita al prestigioso Politecnico. La collaborazione degli Italiani con Inglesi, Belgi, Francesi, Tedeschi, Americani ecc. creò un sistema di trasporti ferroviari di dimensione mondiale, che includeva anche Santena. Nel 2016 c’è ancora chi è indifferente alla realizzazione del nuovo tunnel del Frejus.

5) Appendino e il tunnel. Torino è uscita. La Città metropolitana, sempre guidata dalla Appendino, invece rimane dentro l’Osservatorio sulla realizzazione della TAV. Chi non è della Val Susa intanto aspetta di sapere cosa la Sindaca ha in mente per il resto del territorio. Nel frattempo i parlamenti di Francia e Italia hanno ratificato l’accordo per scavare il tunnel di 57 chilometri. Una galleria lunga quanto il tunnel svizzero del San Gottardo, entrato in funzione proprio in questo mese, costato 11 miliardi di euro, durata dei lavori: 17 anni.

6) Napoli batteva Torino. Un tempo si usava dire “Sbagliando s’impara”. Significava che dagli errori si potevano ricavare utili indirizzi. Un esempio viene dalla ferrovia. Si sa che la prima linea su suolo italiano è stata la Napoli-Portici, 7,4 km, inaugurata il 4 ottobre 1839, Regno delle Due Sicilie. E’ meno noto che, contemporaneamente, in Savoia, allora regione del Regno di Sardegna, Camillo Cavour cercava di mettere in funzione un tratto di 8 km. La linea doveva collegare Chambery al lago di Bourget, per proseguire poi in battello sul Rodano, fino a Lione. Dal fallimento di quell’arruffata impresa il Tessitore ricavò utili insegnamenti applicati negli anni immediatamente successivi, quando divenne uno dei massimi esperti di ferrovie. Dopo qualche anno, ma prima dell’Unità d’Italia, Genova, Alessandria, Asti, Cambiano-Santena e Torino (1848-1853) erano collegate da una vera e sensazionale linea ferroviaria inserita in una dimensione mondiale, grazie a Suez e al Frejus.

7) Santena e Migranti. “L’emigrante è la merce su cui si esercita la speculazione degli intermediari. La speculazione va a cercarlo nel tugurio per fargli balenare le speranze dell’avvenire, lo accompagna e lo sfrutta fino al porto d’imbarco, lo segue nella traversata e al suo arrivo lo consegna ad un’altra speculazione”. Intervento parlamentare del 27 novembre 1900, del ministro Emilio Visconti-Venosta (1829-1914) con cui presentava la prima seria legge italiana a tutela degli emigranti. Visconti-Venosta, marito di Luisa Alfieri di Sostegno, pronipote di Camillo Cavour, è vissuto a Santena, è stato un politico tra i più lucidi del suo tempo.

Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour, 24 dicembre 2016.

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