Santena, la Coldiretti ha celebrato la 60° giornata del ringraziamento

Santena – 16 gennaio 2017 – Ieri la locale sezione della Coldiretti ha celebrato la 60° giornata del ringraziamento.

Sin dal mattino piazza Martiri della Libertà si è riempita di trattori. Poco prima delle ore 10 ai coltivatori presenti si sono aggiunte le autorità e le associazioni. Poco dopo le ore 10 è partita la processione con la statua di Sant’Antonio, aperta dalla banda musicale santenese, con la presenza dei personaggi storici locali: la bela sparsera e il ciatarin. La processione è terminata nella chiesa con la messa celebrata dal parroco don Beppe Zorzan. Come sempre durante l’offertorio gli agricoltori hanno portato all’altare numerosi cesti colmi dei frutti della terra. Dopo la funzione il parroco ha impartito la benedizione agli agricoltori, ai trattori e ad alcuni cavalieri con tanto di destrieri, tutti schierati in piazza Martiri della Libertà. Subito dopo, autorità e coltivatori si sono ritrovati nella sala blu dell’oratorio San Luigi. Gianfelice Romano, presidente della locale sezione Coldiretti, ha cominciato il suo intervento con i ringraziamenti: «Grazie a tutti della presenza. Grazie a tutte le associazioni presenti con i gagliardetti. Grazie alla banda musicale che ci ha accompagnato. Grazie al comune e all’amministrazione che ci sostiene. Grazie a banca Intesa San Paolo e alla Cassa di risparmio di Savigliano. Grazie al direttivo della sezione Coldiretti e agli associati che, con il loro impegno, fanno sì che questa manifestazione possa svolgersi sempre nel miglior modo».

«A Santena la realtà agricola è ancora significativa – ha ricordato Gianfelice Romano –. Agli agricoltori il lavoro non manca, anche se a volte il reddito è scarso. La crisi che ha colpito tanti altri settori sembra risparmiarci. Facciamo fatica, ma resistiamo. Nei momenti di crisi occorre fare riferimento ai veri valori di cui il mondo agricolo è ben fornito. La società tutta ha bisogno del settore primario che produce cibo e governa il territorio. I nostri campi sono una valida alternativa al cemento e all’asfalto». Il presidente della locale sezione della Coldiretti ha fatto riferimento al nuovo ospedale dell’Asl To5: «Gli amministratori di provincia e regione a parole dicono sempre di voler rispettare l’esigenza di non consumare nuovo suolo agricolo fertile per realizzare strade e infrastrutture. Il problema è che tutte le volte che siamo davanti a un caso concreto, ad esempio la scelta del sito per costruire il nuovo ospedale unico dell’Asl To5, si dimenticano subito tutto. E alla fine la scelta ricade sul consumo di terreno fertile. E così sta succedendo per l’ospedale. Come agricoltori chiediamo che la scelta del sito venga riconsiderata. Perché non costruire l’ospedale in aree già compromesse, aree artigianali o industriale dismesse, oppure, come nel caso di Cambiano, in aree militari abbandonate? Anche per la revisione del piano regolatore cittadino, in programma nei prossimi mesi, prima di avviare nuove costruzioni nelle aree libere chiediamo venga recuperato tutto il patrimonio edilizio residenziale esistente».

Gianfelice Romano ha aggiunto: «L’amministrazione comunale ci ha concesso un minimo di fondi per eseguire la manutenzione ordinaria e straordinaria di alcune strade rurali. Alcuni agricoltori si sono resi disponibili e, con i loro mezzi, hanno spianato le sedi stradali e sistemato i fondi stradali con materiali riciclati. Mi auguro che questa sperimentazione possa proseguire anche nei prossimi anni». Gianfelice Romano ha poi parlato del progetto di realizzare un punto vendita riservato ai produttori agricoli: «Con l’amministrazione ci siamo incontrati più volte, ma sinora non siamo riusciti a trovare la quadra rispetto all’allestimento di un punto dove gli agricoltori locali possano vendere direttamente le loro produzioni agricole stagionali, legate al territorio. Le aziende agricole santenesi che fanno vendita diretta lavorano nei mercati torinesi e non riescono a essere presenti anche a Santena. Molti ortofrutticoltori commercializzano le loro produzioni direttamente al Caat, oppure forniscono direttamente le piattaforme legate alla grande distribuzione e  fanno fatica a essere presenti anche con un banco in città. Io penso che i tempi non siano ancora maturi per avviare a Santena un mercato di produttori agricoli locali. Il discorso è diverso con gli asparagi: da alcuni anni durante l’asparisagra riusciamo a garantire la presenza dei produttori nella piazza centrale per commercializzare gli asparagi».

Giuseppe Barge, segretario degli uffici di zona della Coldiretti a Carmagnola e Chieri, dopo avere sottolineato «La grande partecipazione vista oggi a Santena, che non è assolutamente una cosa comune a tante sezioni», ha ricordato come nel settore agricolo «Le imprese agricole siano costituite da famiglie diretto coltivatrici. Si tratta di agricoltori che praticano questo mestiere da generazioni e che hanno saputo preservare i terreni senza cederli all’industria o per la costruzione di alloggi. Oggi tante famiglie coltivatrici fanno fatica a chiudere i conti aziendali. I costi delle materie prime sono in continuo aumento, mentre i prezzi delle produzioni agricole sono fermi da anni. Per garantire ai giovani agricoltori un futuro servirebbe qualche certezza in più rispetto a quelle attuali. Uno dei compiti degli agricoltori, oltre a produrre alimenti, è anche quello di consegnare alle generazioni future un territorio migliore di come l’hanno ricevuto. E’ un compito arduo, ma è una sfida che ci sentiamo di accettare. E lo facciamo in un momento non facile. Oggi spesso dobbiamo produrre cibo subendo la concorrenza delle multinazionali, non sempre rispettose dei territori, spesso devastati dalle monocolture intensive, così come dei diritti dei lavoratori del Paesi cosiddetti in via di sviluppo».

Il microfono è quindi arrivato al sindaco Ugo Baldi, che ha iniziato così: «La festa di sant’Antonio è lo start per le manifestazioni e gli eventi cittadini. Non è casuale: si comincia dal basso, dalla terra». Poi il sindaco ha aggiunto: «Sovente mi trovo un po’ fuori luogo in questo mondo  fatto di superficialità e di sola esteriorità. E’ tutto al contrario del lavoro degli agricoltori. Faccio fatica con il mondo dei social, dove tutto è solo apparenza, dove spesso si parla senza conoscere la realtà. E’ esattamente l’opposto del mondo reale di voi coltivatori che, da sempre, tenete ben saldi i piedi per terra e siete i custodi del territorio». «Oggi le risorse che l’amministrazione comunale ha a disposizione sono sempre più limitate  – ha detto Ugo Baldi –. In questi anni abbiamo comunque fatto il possibile, cercando la collaborazione con voi agricoltori. In particolare siamo riusciti a reperire un po’ di risorse che abbiamo girato a voi coltivatori per la manutenzione ad alcune strade rurali. Il nostro intento è migliorare il territorio».  Il sindaco ha proseguito così: «Quaranta-50 anni fa tutti ci alimentavamo facendo ricorso solamente alle produzioni locali o regionali. Oggi larga parte del cibo che portiamo sulle nostre tavole arriva da tutto il mondo. Sono gli effetti della globalizzazione dei mercati. A fronte di questo in città facciamo fatica a far partire un mercato dei produttori in vendita diretta. Il nostro obiettivo è dare la possibilità agli agricoltori in vendita diretta di far conoscere le loro produzioni agricole locali stagionali, a chilometri zero. Io mi auguro che questo progetto riesca a decollare». Ugo Baldi ha aggiunto: «Negli ultimi anni siamo riusciti a fare entrare alcune produzioni locali nelle mense scolastiche, come il prosciutto della ditta Lenti e il pane prodotto dai panettieri santenesi. Sarebbe importante riuscire ad avere nelle mense scolastiche cittadine anche ortaggi e frutta locali».

Roberto Ghio, vicesindaco e assessore all’Agricoltura, ha detto: «Negli ultimi mesi con gli agricoltori abbiamo portato avanti alcune iniziative. Ricordo il progetto di manutenzione delle strade rurali. Gli agricoltori hanno partecipato alla giornata ecologica. Sono due iniziative che hanno come obiettivo riportare la nostra città un po’ più all’onore del mondo. Sappiamo bene che gli agricoltori sono i custodi dell’ambiente. Voi, essendo sempre presenti sul territorio, siete i primi custodi del nostro paesaggio». Il vicesindaco ha proseguito: «Nei prossimi mesi metteremo giù il programma elettorale che presenteremo agli elettori per chiedere la loro fiducia. Un capitolo riguarderà la promozione e valorizzazione delle produzioni agricole santenesi. Non basta produrre buoni alimenti: occorre comunicare ai consumatori le qualità e le caratteristiche delle produzioni agricole di eccellenza santenesi, a partire dagli asparagi e dalle zucche, ma non solo. Sarebbe interessante riuscire a iniziare quest’opera di educazione alimentare partendo dalle scuole cittadine».

Il parroco don Beppe Zorzan, ha detto: «Mi chiedo dove sono i giovani agricoltori santenesi? In sala non ne vedo molti. Il futuro dei terreni agricoli santenesi è legato alla presenza di giovani che possano coltivarli. I mezzi di informazione dicono che, a livello nazionale, sono in aumento i giovani che scelgono di fare gli agricoltori. Bisognerebbe però capire se è una scelta oppure è conseguenza del fatto che tanti altri settori produttivi non hanno più sbocchi. Noi adulti oggi siamo chiamati a educare i giovani a prendere in considerazione la professione di agricoltore. Oggi l’agricoltura è un settore che non sempre viene preso in considerazione come sbocco lavorativo.  Se vogliamo assicurare un futuro alle imprese agricole occorre lavorare affinché i giovani prendano maggiormente in considerazione il settore agricolo come sbocco occupazionale». La riunione è proseguita con la premiazione di due coltivatori che hanno raggiunto il traguardo della pensione: Matteo Domenino e Filiberto Ronco. La riunione è terminata con il ricordo della figura di Anna Cavaglià a dieci anni dalla sua scomparsa.

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