Santena – 11 febbraio 2017 – Questa mattina è stata inaugurata la nuova biblioteca civica “Enzo Marioni”, ricollocata a Palazzo Visconti Venosta. Di seguito l’intervento di Rosella Fogliato, consigliera con incarico ai servizi bibliotecari.
Rosella Fogliato ha detto: «Buongiorno e benvenuti a tutti per essere qui presenti per l’inaugurazione della Biblioteca Civica Enzo Marioni. Ringrazio fin da ora tutti gli ospiti che, accogliendo il nostro invito, daranno valore aggiunto a questo momento così importante per la città di Santena e per tutti i suoi cittadini. Oggi inauguriamo un luogo simbolo per la comunità santenese, e per l’amministrazione che vede in esso non solo il raggiungimento di un obiettivo ma la consapevolezza che questo sia l’inizio di un nuovo percorso. Il desiderio della ricollocazione e della rivalutazione della biblioteca, previste peraltro dalle Linee programmatiche, si è consolidato nel tempo portandoci a diverse valutazioni, sovente argomento in Consiglio Comunale. Si è passati attraverso dubbi, riflessioni e certezze…. Sono stata valutate più soluzioni possibili per arrivare, poco più di un anno fa, al concreto di oggi… La centralità di questo luogo, ma non solo, ha reso questa scelta irrinunciabile, avvalorata anche dal pensiero che la biblioteca deve essere localizzata laddove si possa entrare per sbaglio… e come per incanto ritrovarsi in un luogo di libertà, democrazia e …di sogni».
Rosella Fogliato, ha aggiunto: «Antonella Agnoli, autrice de “La piazza dei saperi”, “ La biblioteca che vorrei..”, “Sindaco parliamo di biblioteche…”, auspica e sottolinea l’importanza della socialità della biblioteca. In questo senso va il nostro ringraziamento, anche a tutte le amministrazioni comunali che ci hanno preceduto. Un grazie va a Pia Gambino, colonna portante della biblioteca di Santena per quarant’anni che, ritenendola, punto fermo per la società, l’ha riconosciuta da sempre in modo pionieristico come spazio dove accedere alle conoscenze e alle informazioni, ma anche come luogo dinamico per uscire dalle marginalità e per accrescere l’attivismo civico».
«Dunque occorre pensare a una biblioteca sociale – ha detto Rosella Fogliato –, da poter frequentare per incontrare persone, per fare quattro chiacchiere, leggere il giornale, partecipare a laboratori o pubbliche conferenze. Vorremmo che la biblioteca così intesa si collocasse nell’esperienza di ognuno come un luogo quotidiano, domestico, amichevole, una sorta di propaggine di casa propria, che fa dello star bene dell’utenza e della gradevole permanenza un punto fondamentale, perché vive non solo per il bisogno formativo ma per quello sociale. Pertanto, oltre a dispensare cultura e aumentare il capitale umano la biblioteca offre vari servizi in questo tempo di crisi, diventando ancora di salvezza per esempio per cercare lavoro, grazie allo Sportello Cerca Lavoro o poter migliorare nelle persone il proprio sapere». «Vorremmo, pertanto, fosse un “salotto” della Comunità, luogo di uguaglianza, socialità, tolleranza, sviluppo, inclusione, che non allontana nessuno …mai – ha detto Rosella Fogliato –. Dunque una nuova piazza del sapere, concepita per tutti, ma con un occhio di riguardo ai bambini, agli anziani, ai pensionati, ai disoccupati, agli immigrati. Una piazza del sapere con diversi materiali a disposizione dove studio, convivialità, silenzio e rumore possano convivere».
Rosella Fogliato ha chiuso così il suo intervento: «Auspichiamo che la biblioteca diventi territorio aperto a gruppi e associazioni, nodo centrale di una rete con altre istituzioni culturali. La biblioteca è un bene comune che Google e Wikipedia non possono sostituire, ma che si serve di loro per integrare il valore inalienabile della carta stampata. Sarà sempre molto più accogliente, più arricchente di qualsiasi smartphone. Insomma, carissimi amici intervenuti, oggi in questo luogo rispunta nuovamente il germoglio della cultura a tutto tondo e la nostra nuova biblioteca è un piccolo raggio di sole che ne aiuta la crescita. Noi tutti, ed i nostri concittadini che la frequenteranno, saremo l’acqua indispensabile per mantenerla viva. Grazie».
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