Nerio Nesi e le passioni degli Olivetti

SANTENA – 11 ottobre 2017 – “Le passioni degli Olivetti”. E’ l’ultimo libro di Nerio Nesi, presidente dalla Fondazione Cavour. Il testo, edito da Nino Aragno, è stato presentato sabato scorso, nella sala Dorata del Palazzo municipale, a Ivrea.

Nerio Nesi

Già autore di una interessante autobiografia, “Al servizio del mio Paese”, pubblicata sempre per i tipi del torinese Aragno, Nerio Nesi ha voluto raccontare, con dovizia di informazioni e dettagli molti dei quali inediti, la saga degli Olivetti che, “dal nulla – come sottolineato sul sito Nino Aragno Editore – diventarono grandi e da grandissimi poi un po’ per volta declinarono, mentre la società Olivetti scompariva dal mercato. Conosciuta personalmente la famiglia Olivetti e studiatene le vicende dei suoi membri, in particolare di coloro ai quali il libro è dedicato  – Camillo, Adriano, Roberto, Laura –, Nerio Nesi si la ricorda e la tramanda con affetto, compartecipazione, non senza quella malinconia e quella nostalgia che lascia in tutti noi l’incompiuta vicenda di una grande occasione perduta dell’industria italiana: avere intuito le profonde trasformazioni che avrebbe causato l’era del computer e non aver potuto compiutamente gestirle. Una piccola storia di una grande famiglia, unica nella storia sociale e industriale dell’Italia”.

Nerio Nesi, manager e finanziere, quindi massimo banchiere italiano, politico e uomo di partito nel Psi, deputato e ministro, è molto legato alla città d’Ivrea, dove Adriano Olivetti lo nominò direttore dei servizi finanziari della sua impresa e dove, alla morte del grande industriale eporediese, gli fu affidata l’esecuzione della ripartizione dell’eredità. Fu infatti l’esecutore testamentario di Adriano Olivetti.
Sottolineano le note biografiche diffuse dalla casa editrice: “Nerio Nesi nasce a Corticella, studia giurisprudenza nell’Università di Bologna. Entra ben presto nel movimento giovanile della sinistra, e sviluppa molti collegamenti in tutta Europa. Negli anni Cinquanta si trasferisce a Torino e lavora sotto la guida di Bruno Vasari, alla RAI. Passa poi all’Olivetti, della quale dirige i servizi finanziari. Nel 1965 entra nel sistema bancario come Vice-Presidente della CRT; poi è alla Banca Subalpina e alla Banca Popolare di Milano, prima di diventare Presidente della BNL. Nominato Cavaliere del Lavoro, diviene un protagonista della politica economica. Nel 1996 viene eletto alla Camera dei Deputati, nella quale viene chiamato a presiedere la Commissione delle “Attività Produttive”. Sarà poi, per poco più di un anno, Ministro dei Lavori Pubblici del governo Amato. Nel 2012 assume la presidenza della Fondazione Camillo Cavour, che trasforma ben presto in un prestigioso centro di conservazione e tutela del patrimonio ideale cavouriano e in un vivace punto di incontro tra studiosi, italiani e stranieri”.

Per quanto riguarda l’opera, nel sito della casa editrice è riportato: “Nerio Nesi entrò alla Olivetti, allora leader della tecnologia delle macchine per scrivere e di calcolo, nel 1958, poco più che trentenne dunque, e ha vissuto una parte importante della vicenda che ha trasformato una piccola officina che si occupava di apparecchi di misurazione elettrica, fondata da Camillo Olivetti, in una delle più importanti avventure industriali del capitalismo. La Olivetti diventa una potenza finanziaria, produttiva e culturale, capace persino di incidere sul design e sui gusti della società italiana e svolgendo un ruolo centrale nella storia dello sviluppo economico del Paese. Nesi sarà vicino ad Adriano Olivetti e a suo figlio Roberto nel periodo in cui il successo delle macchine Olivetti fu massimo, nutrito da quel “paternalismo” progressista e illuminato che fu uno dei tratti distintivi della personalità dell’uno e dell’altro. Toccò ad essi affrontare la nuova rivoluzione tecnologica: il passaggio che assunse, anche a livello ideologico, dalla meccanica alla elettronica, e, successivamente, alla informatica: una discontinuità storica inevitabile, alla quale una parte dell’azienda non era preparata. Questa e altre ragioni, che il libro di Nesi documenta, causarono il progressivo declino di una straordinaria impresa familiare – recentemente conclusa dalla scomparsa di Laura Olivetti – alla quale l’economia italiana ed europea deve molto”.

**

Per saperne di più: http://www.ninoaragnoeditore.it/?mod=COLLANE&id_collana=23&op=visualizza_libro&id_opera=841

**

www.rossosantena.it

Twitter @rossosantena