Santena, macchinette mangiasoldi: sindaci al lavoro sulle delibere di mappatura dei luoghi sensibili

SANTENA – 9 dicembre 2017 – Stop slot: i sindaci del territorio sono al lavoro per preparare le delibere di mappatura dei luoghi sensibili e i criteri per misurare le distanza.

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Ugo Baldi, sindaco di Santena, afferma: «Gli uffici comunali stanno lavorando sulla delibera per la mappatura dei luoghi sensibili e i criteri per misura della distanza dai locali con macchinette mangiasoldi. Nei giorni scorsi il comune di Santena ha messo giù una bozza di delibera che abbiamo inviato agli altri comuni. Nel frattempo siamo in attesa dei previsti provvedimenti da parte di Ministero e Regione Piemonte. A tutti noi sindaci sono arrivate diffide presentate dei legali che difendono le associazioni di categoria. Dunque intendiamo agire con attenzione. Ricordo che in sede di Conferenza Stato regioni il ministero si era impegnato a pubblicare un decreto entro fine ottobre, ma a oggi non si è visto nulla. A fronte di questa situazione noi sindaci del territorio, così come abbiamo fatto con le ordinanza di riduzione dell’orario di funzionamento delle macchinette mangiasoldi, ci stiamo muovendo con la giusta  cautela, in autotutela. Non possiamo sempre andare avanti noi mentre la Regione Piemonte e il Ministero tacciono».

Il sindaco Ugo Baldi chiude: «Questa è la situazione, ben diversa da quanto titolato da un settimanale del chierese secondo cui noi sindaci sulla vicenda ci staremo nascondendo… Stiamo invece agendo usando cautela. Aspettiamo che il ministero e la Regione elaborino gli atti, nel frattempo ci stiamo preparando a emettere nuove delibere».

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Intanto dalla  Regione Piemonte arrivano segnali positivi. La legge del Piemonte sulla ludopatia è stata il tema dell’incontro che i presidenti della Regione, Sergio Chiamparino, e del Consiglio regionale, Mauro Laus, gli assessori Antonio Saitta e Gianna Pentenero, hanno avuto il 7 dicembre a Torino con Pier Paolo Baretta, sottosegretario del Ministero dell’Economia e Finanze.

«Un incontro cordiale, come sempre – commenta al termine dell’incontro Sergio Chiamparino -. Il sottosegretario ci ha illustrato il percorso che il Governo intende portare avanti di qui all’autunno, ispirato all’obiettivo del contrasto alla ludopatia e al gioco d’azzardo patologico. La legge della Regione Piemonte, come noto, ha tratti più restrittivi. È in vigore e, come prevede la norma, siamo impegnati a monitorare con attenzione questi primi mesi di attuazione».

Il testo piemontese era stato qualche ora prima al centro dell’intervento che l’assessore Antonio Saitta aveva svolto alla Gam di Torino intervenendo all’incontro sul disturbo da gioco d’azzardo organizzato dalla Società italiana tossicodipendenze Piemonte e Valle d’Aosta.

«La legge è solida e non intendiamo modificare il nostro atteggiamento, anche perché non è una legge contro qualcuno, ma a favore delle persone più fragili – ha sostenuto Antonio Saitta -. Magari si poteva fare meglio, ma preferiamo un miglioramento continuo a una perfezione in ritardo. È evidente che il percorso è complesso e l’attuazione della legge necessita da parte nostra di un grande supporto, che avranno le amministrazioni comunali. Sappiamo che trattiamo solo una parte del problema e dobbiamo guardare avanti al problema generale, come il grande tema del gioco on line».

Antonio Saitta ha poi evidenziato che «La legge è nata per supportare le amministrazioni comunali impegnate a limitare la diffusione del gioco d’azzardo patologico. Una legge applicata sul territorio, se è vero che le ordinanze specifiche emanate dai sindaci con il conforto di questa norma hanno superato tutti i ricorsi presentati».

Antonio Saitta ha chiuso: «Siamo orgogliosi del lavoro fatto, perché la legge scaturiva anche dalla sollecitazione degli operatori della sanità regionale che ogni giorno si misurano sul campo con una realtà difficile. Abbiamo 38 ambulatori specifici, punti sul territorio, sportelli dedicati, servizi uniformi, una struttura valida in grado di affrontate il problema delle cure. E dunque questa norma, che è stata proposta dalla Giunta regionale, ma è stata voluta e condivisa dal Consiglio regionale del Piemonte, non è contro gli operatori del settore, ma a favore delle persone più fragili: l’obiettivo è ridurre fortemente le conseguenze negative dovute al gioco d’azzardo».

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