Elezioni 2018, intervista a Roberta Cavuoti candidata alla Camera, collegio uninominale Piemonte 1 – 08 Moncalieri

SANTENA – 23 febbraio 2018 – Di seguito una intervista realizzata a Santena, domenica 18 febbraio, al banchetto del M5S, in piazza Martiri della Libertà, a Roberta Cavuoti candidata alla Camera dei Deputati.

Roberta Cavuoti

Chi è Roberta Cavuoti? «Sono una giovane Consulente d’impresa arrabbiata, perché ho amici che sono stati costretti ad andare all’estero per lavorare, perché incontro aziende e lavoratori tutti i giorni e conosco le realtà e le problematiche del mondo del lavoro e delle imprese. Lavoro nello studio di famiglia di consulenza del lavoro e contabilità aziendale; sto conseguendo una laurea magistrale in Scienze giuridiche e amministrative delle istituzioni pubbliche e private; sono in procinto di terminare il praticantato per l’Esame di Stato presso l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino».

Quale obiettivo ha il M5S Nazionale per il territorio Santenese e dintorni? «Noi del M5S abbiamo preparato un programma su base nazionale i cui effetti avranno sicuramente ricaduta anche sui singoli territori, tenendo sempre conto ovviamente delle necessità reali di ogni Comune. Santena, che fa parte del Collegio di Moncalieri, ha sicuramente necessità diverse rispetto ad un Comune che si trovi nella Terra dei fuochi o a Matera, in Basilicata, dove non arriva neanche il treno, o in Puglia e in altre zone d’Italia. Quello che è da fare in questo caso è vedere le difficoltà che ha il territorio Santenese e portare le istanze in Parlamento. Ad esempio in Piemonte oltre il 90 per cento delle imprese sono medio-piccole e sono quelle che hanno subito maggiormente gli effetti della crisi di questi anni. Queste realtà dovrebbero essere aiutate perché sono anche le realtà di centinaia di famiglie di Santena e di tutto il Collegio. Bisogna inoltre investire sulla sicurezza, che è una delle tematiche più sentite dai cittadini dei Comuni che sto visitando. La mobilità, la viabilità sono tematiche che si possono risolvere soltanto con una collaborazione tra lo Stato e gli enti locali. Ieri sera eravamo all’incontro con Luigi Di Maio, e la sindaca Chiara Appendino ha chiesto proprio maggiore collaborazione, visti anche i tagli effettuati negli ultimi anni dallo Stato ai Comuni i quali sono stati costretti a posticipare la realizzazione di opere necessarie al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Questo è un passo che dobbiamo fare visto che è un problema di quasi tutti i comuni del territorio. Un altro problema importante è il lavoro: lo Stato non deve solo ridurre la disoccupazione, ma deve anche pensare al precariato e all’apertura di nuovi mercati. Noi vogliamo portare avanti una politica volta all’occupazione nel lungo periodo facendo investimenti che abbiano un alto moltiplicatore occupazionale in tutta Italia. una politica espansiva di questo tipo porterebbe benefici non soltanto alle grandi citta, come Torino, Milano, ma anche a Comuni più piccoli come Santena. Sarebbe il primo passo per evitare che i giovani  abbandonino i piccoli comuni per quelli più grandi o addirittura per andare all’Estero. Quindi bisogna attuare una politica occupazionale che pensi al lungo periodo e che non si riduca ad insufficienti agevolazioni annuali che non favoriscono il calo della disoccupazione e del precariato. Gli imprenditori non assumono perché non riescono a sopportare l’enorme costo del lavoro e della tassazione. Questa è la realtà che riscontro tutti i giorni svolgendo il mio lavoro di Consulente d’Impresa. Dobbiamo dare la possibilità alle imprese di assumere e ai lavoratori di avere uno stipendio che permetta di vivere dignitosamente, ottenere un mutuo e fare famiglia.  Il  4 marzo avremo l’opportunità di cambiare lo stato di cose e dare finalmente quell’accelerazione necessaria  per migliorare la qualità della vita di tutti gli Italiani».

Intervista a cura di Domenico Pasqualicchio

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