Santena certificata e tracciabile. Puntata 123

SANTENA – 26 maggio 2018 – La riconversione delle colture, della cultura e delle aziende agricole di Santena e della Zona Chierese-Carmagnolese della Città Metropolitana passa dalla tracciabilità. Tracciabilità è garanzia di maggiore salubrità degli ortaggi, della frutta, dei cereali, e dei prodotti agroalimentari. Santena e Leri  vanno bene purché si integrino con il contesto sociale che le circonda. Cosa significa fare filiera? Il 6 giugno la festa di Camillo Cavour nel Castello.

1) Oltre la Sagra. L’85° edizione della Sagra segna, per la coltivazione e la produzione dell’Asparago, un passo avanti sulla strada della modernità. Nella sfilata del 20 maggio la macchina raccoglitrice di asparagi e di ortaggi sanciva la scelta della tutela della salute di chi coltiva e di chi si nutre di ortaggi. La salute di chi lavora e di chi mangia sono il minimo comun denominatore su cui si fonda il distretto del Cibo Metropolitano. Elemento portante dell’identità della Zona Chierese-Carmagnolese che dà sostanza alla domanda e all’offerta di verdure prodotte in modo salubre e sostenibile. Un obiettivo da decenni al centro dell’attenzione dei Produttori di Asparago, tramite un marchio di garanzia, un disciplinare associativo e adesso con la certificazione di tracciabilità.

2) Certificazione di tracciabilità. E’ una pratica volontaria sempre più diffusa per garantire da truffe, contraffazioni e imitazioni l’asparago prodotto a Santena e nel Pianalto. Per il coltivatore significa distinguere i suoi asparagi dagli altri, provenienti dai dintorni, dal resto d’Italia o dall’estero.  Un modo di valorizzare i germogli mettendo in risalto le modalità della coltivazione, a garanzia di chi li acquista in buonafede. La tracciabilità è una promessa sulla salubrità, la provenienza e la freschezza del prodotto verso il consumatore, il ristoratore, il distributore o il trasformatore.Una pratica che interessa sempre più le famiglie, ma anche le mense pubbliche e private, la ristorazione, le imprese agroalimentari, la rete della grande distribuzione in Italia e nei Paesi del Nord Europa, Gran Bretagna compresa.

 3) Sorprese di integrazione. Un’azienda agroalimentare della zona si rifornisce da un coltivatore dell’associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto da anni. Si conoscono e danno per scontato che tra loro non ci sia bisogno di tante parole. Invece, con piacere, per una felice combinazione di fattori, scoprono che il produttore ha la certificazione di tracciabilità, cosa che fa immenso piacere all’impresa perché aggiunge ulteriore valore al suo prodotto alimentare, vuoi per venderlo sul mercato italiano, vuoi per l’estero. Ecco cosa significa fare filiera.

4) Prima di tutto la salubrità. Un’azienda agroalimentare italiana è interessata a vendere i suoi prodotti -risotti, agnolotti, cappelletti, pasta- nei Paesi del Nord Europa. L’occhio cade sull’Asparago Santenese, il PAT, Prodotto Agroalimentare Tradizionale, riconosciuto dallo Stato su indicazione della Regione. Per ora si è fermi alle prove e alla sperimentazione. Non è detto che ci sia un seguito. Prima di tutto, dato che si tratta di esportare nel Nord Europa, viene richiesta la certificazione di tracciabilità. Certificazione che, pur comprendendo i controlli e le regole previste dalle leggi e dai disciplinari, verrà verificata con analisi di laboratorio fatte fare dalla ditta che acquista.

5) Fiducia, controllo e serietà. La certificazione ISO 22005 degli Asparagi di Santena e delle Terre del Pianalto si basa sul rapporto di fiducia che si crea tra il consumatore e l’azienda contadina che pratica la vendita diretta in cascina. Il presupposto di questo rapporto è che oltre al rispetto del disciplinare di produzione e delle norme igienico sanitarie, il produttore accetti di sottoporsi alla vigilanza di un soggetto terzo che verifica il rispetto delle regol

6) Leri Cavour e Santena, la Città di Camillo Cavour. Camillo Cavour è una fonte inesauribile di idee e di iniziative. Nonostante l’ignoranza imperante sul Risorgimento, se si parla di modernità, progresso e innovazione la sua opera torna continuamente alla ribalta. Il Contadino-Tessitore dell’Unità d’Italia è punto di riferimento per la riconversione dell’agricoltura italiana ed europea, visto l’interesse per ciò che accade nella risicoltura, la cerealicoltura, l’allevamento del bestiame e soprattutto nella coltura degli ortaggi. Un interesse che porta l’attenzione sul Pianalto, il territorio padano in cui nell’Ottocento prese il via la modernizzazione dell’agricoltura piemontese e italiana. Allo stesso modo torna di attualità Leri, l’azienda agricola, vicina a Trino Vercellese, di cui si prospetta un recupero sostenuto dall’Enel all’insegna dell’uso delle nuove energie e dunque dalle nostre bollette. Una dimostrazione di un ritorno di interesse verso ciò che hanno saputo fare le generazioni che chi ci ha preceduti, il cui personaggio simbolo è Camillo Cavour.

7) Santena, Leri. Mentre si sta avvicinando il 6 giugno, a Santena stanno per partire i lavori finanziati dallo Stato di sistemazione della Casa- Castello, centro amministrativo e gestionale del sistema di aziende agricole della famiglia Benso. A Leri, l’Enel con le bollette degli Italiani, vuole attuare un progetto finanziato nell’ambito della riconversione della Centrale elettrica ex nucleare. L’attenzione in prima battuta è puntata sui lavori edilizi, sulle opere da realizzare, sui soldi a disposizione e sui tempi di realizzazione. In verità ciò che conta, perché tutto peserà sulle tasche dei contribuenti, sono i contenuti e le ricadute delle due operazioni. Imprese che hanno un senso solo se sono capaci di legarsi con i tessuti sociali, economici e produttivi che le circondano e con i quali devono integrarsi per creare una filiera di idee, di cultura, di lavoro, di produzione.

8) Ciao Maina. In questi anni con Anna si sono molto impegnati nell’attività di volontariato insieme agli Amici di Camillo Cavour. Essendo un valido ciclista, Domenico, con il suo spirito, si occupava di consegnare a domicilio lettere e convocazioni ai soci. Poi con l’avvento del web il lavoro era calato. Ma per gli Amici del Castello rimaneva il mitico Postino di Camillo Cavour, pronto a dare una mano in ogni occasione, compresa la cerimonia del 6 giugno.

Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour,  26 maggio 2018.

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