Santena TAV, MCM, MCD e cibo. Puntata 125

SANTENA – 9 giugno 2018 – Agricoltura: ritardo fondi FEARS e nuova programmazione. Geopolitica ferroviaria del Nord Italia. Le identità territoriali e Minimo Comune Multiplo e Massimo Comun Divisore. Colture e aziende in riconversione: la Chiesa cattolica del Pianalto vive la trasformazione della società.

Santena, castello Cavour, giugno 2018
Giuseppe Conte, presidente del Consiglio

1)“Conte” proteggi il Piemonte dai risucchi. L’appello al Primo ministro è d’obbligo. Qui si tratta di geopolitica europea e mediterranea. Del Piemonte e dei Piemontesi ne vanno l’onore, la storia e il futuro. Si teme che il Lombardo-Veneto, e con lui quel resto d’Italia stravagantemente filo Austro-Germanico, sia contro la realizzazione della TAV Torino-Lione. Perché? Perché pare minacci il monopolio dei collegamenti ferroviari con il Nord-Europa, costruito intorno ai tunnel del Gottardo, del Lotschberg, già in attività e del Brennero, in fase di realizzazione. I Lumbard,  già separatisti padani, da Roma, puntano decisamente sulla Pedemontana del Veneto e della Lombardia e sul Terzo Valico che collega Mediterraneo, Pianura Padana e Nord-Europa passando sull’asse Genovese-Alessandrino e Meneghino. Per il resto del Piemonte non si scaldano più di tanto, in attesa di eventualmente annettersi oltre a Novara anche il Lago Maggiore. Paiono, invece, disposti a sacrificare sul tavolo del contratto-compromesso, il Piemonte occidentale concedendo ai 5 Stelle di riesaminare la sostenibilità economica della Tav Torino-Lione. I grillini dicono sia costosa. Schiacciato verso la montagna, orfano della Fiat, con sole infrastrutture stradali di collegamento internazionale, percorso da migliaia di inquinanti e pericolosi TIR, il futuro del Torinese diventerebbe sempre più grigio. Per l’Ovest-Piemonte il rischio di essere chiuso in fondo al sacco alpino è evidente, mentre il Piemonte Orientale –Langhe, Alessandrino, Vercelli, Novara, Lago Maggiore- s’illude degli effetti positivi del risucchio dell’asse lombardo-ligure. Adesso si spera in un miracolo del Conte, e dei leghisti e grillini piemontesi.

2) I TIR inquinano. Se non si fa la TAV Torino-Lione si perdono migliaia di posti di lavoro nella costruzione e nell’indotto. Ma non solo. Dal 1997 a oggi la quota di traffico merci su TIR che utilizza le autostrade tra Italia e Francia è passata dal 77% al 93%, con un forte impatto sull’ambiente lungo l’arco alpino e lungo i tratti di pianura. Solo nel gennaio 2018 nel Tunnel autostradale del Frejus, Bardonecchia-Modane, sono transitati 64.860 Tir, 2.100 al giorno!

3) Minimo Comune Multiplo del Distretto del Cibo. Il MCM è la salute del consumatore e del coltivatore. Salute significa, nel caso degli ortaggi, coltivare in modo sostenibile e responsabile rispettando i disciplinari, le disposizioni di legge e accettando i controlli interni ed esterni sull’uso di diserbanti, insetticidi, conservanti e concimi. Significa pure impiegare tecnologie e tecniche che salvaguardino la salute di chi lavora la terra.

4) Massimo Comun Divisore del Distretto del cibo. Il MCD è la politica del cibo che si esercita nella comunità di appartenenza. Una politica che deve promuovere le coltivazioni e gli allevamenti nel territorio della Città Metropolitana Torinese, favorendo l’ingresso dei giovani, tutelando il valore del lavoro e della produzione, vigilando sulla salubrità dei prodotti, promuovendo il consumo di ortaggi con tracciabilità sanitaria e di provenienza, salvaguardando i terreni dal consumo causato dall’urbanizzazione e dall’uso improprio, puntando sull’innalzamento della percentuale di autoproduzione di verdure, ortaggi, frutta, carni, latticini sia a livello territoriale, sia a livello famigliare.

5) Vecchio e Nuovo PSR 2014-2020 e 2020-2027. Per il Pianalto, i Fondi europei per l’agricoltura FEARS 2014-2020, gestiti dalla Regione, tramite bandi, sono importanti, soprattutto in questa fase in cui si impone una riconversione delle colture e di conseguenza delle imprese. In gioco c’è la competitività delle aziende produttrici, in particolare, di cereali e di ortaggi, che si trovano a fare i conti con una concorrenza senza regole di mercato che tutelino gli interessi dei produttori e dei consumatori piemontesi. Il Piemonte al momento è in ritardo, non nell’impegno, ma nella spesa. Figura infatti al 13° posto tra le Regioni italiane. Intanto è ora di impostare la nuova programmazione 2021-2027, quella in cui dovrà dispiegarsi la riconversione delle colture e delle aziende, possibilmente intorno al Distretto del cibo metropolitano.

6) Chi fa la spia è figlio di Maria. Nonostante siano anch’essi cattolici, in Alto Adige una società ha indetto un concorso per arruolare addetti a spiare e controllare i passeggeri e i dipendenti di bus e treni. Una pratica – da tempo in uso negli Stati Uniti d’America non solo nel trasporto pubblico – che darà benefici per migliorare la qualità del servizio pubblico. 

7) Chiesa e agricoltura del Pianalto. La riflessione sul Distretto del Cibo e sul territorio della Zona omogenea del Chierese-Carmagnolese investe l’Unità Pastorale 57 (Cambiano, Poirino, Santena, Trofarello, Villastellone). Il 13 giugno, a La Longa, proseguono gli incontri di approfondimento sul futuro di tante aziende agricole interessate alla riconversione e alle politiche del cibo.

Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour, 9 giugno 2018.

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