SANTENA – 2 novembre 2018 – Un capitolo del Piano locale dipendenze 2018-2020 dell’Asl To5 si occupa del Gap, gioco d’azzardo patologico.
Il piano riporta: «Il numero di soggetti con patologia da Gioco d’azzardo seguita dai SerD, Servizi dipendenze, dell’ASLTO5 è consistentemente inferiore all’atteso epidemiologico, aspetto confermato anche dai Servizi Sociali, dagli Assessorati Comunali, dalle Associazioni di volontariato del territorio. Questo è probabilmente determinato dalla scarsa consapevolezza della condizione patologica e della difficoltà a rivolgersi ad un servizio per le dipendenze. Ne consegue la necessità di aumentare le iniziative di informazione/sensibilizzazione sui rischi di patologia connessa al Gioco d’Azzardo, rivolte sia alla popolazione generale che a fasce specifiche di popolazione. Risulta, peraltro, importante proseguire con la partecipazione ai tavoli di programmazione degli interventi di promozione salute e applicazione normative di controllo sui luoghi del Gioco d’Azzardo, in collaborazione con Enti Locali, Scuole, Associazioni di Volontariato del settore».
Il numero dei soggetti con problema di gioco patologico rappresenta in media il 5 per cento dei pazienti che si rivolgono ai SerD dell’Asl To5.
Il Piano locale dipendenze dell’Asl To5 prosegue: «I risultati degli studi Ipsad ed Espad Italia del 2017 relativi alle abitudini relative al gioco d’azzardo rilevano che gli adulti dai 15 ai 64 anni incrementano questo tipo di attività. Nel 2017 gli italiani hanno speso circa 100 miliardi di euro. Fra i 15-19enni il 51,3 per cento è convinto che sia possibile diventare ricchi se si è bravi al gioco, con quote al 61,5 per cento per il poker texano al 36,3 per cento per le scommesse sportive, al 16,7 per cento per il Bingo fino all’11,5 per cento per le slot machine. In Italia quasi 100.000 persone hanno chiesto denaro in prestito, poco più di 100.000 hanno procurato danni economici ad altre persone e quasi 30.000 hanno subito danni economici in prima persona. Sembra più a rischio di sviluppare problematicità chi è in cerca di prima occupazione e gli studenti. La matematica, e in particolare il calcolo della probabilità, può essere utile a contrastare la dipendenza da gioco d’azzardo e viene come tale utilizzata in vari progetti di divulgazione e prevenzione, tra cui “Fate il nostro gioco” – www.fateilnostrogioco.it – della società Taxi 1729, e “Bet on math” del Politecnico di Milano».
Il Piano prevede l’attivazione di una serie di interventi clinici finalizzati all’ampliamento delle strategie di intervento. Il primo progetto è “Giocare non paga: i rischi del gioco d’azzardo” che prevede interventi di prevenzione sul territorio. Tra le azioni previste la realizzazione di eventi e “Conferenze spettacolo” rivolte alla popolazione generale e al mondo giovanile. Elevata parte della popolazione con problematiche patologiche conseguenti al gioco d’azzardo, solo in minima parte si rivolgono ai Servizi dipendenze, la cui presenza è attestata dai Servizi sociali, dalle Associazioni di volontariato del territorio. Conseguente è la necessità di aumentare le iniziative di informazione-sensibilizzazione sui rischi di patologizzazione del Gioco d’azzardo, rivolte sia alla popolazione generale che a fasce specifiche di popolazione.
Il secondo progetto è “A che gioco giochiamo”, con interventi di prevenzione nella scuola. Nel territorio dell’ASL To5 sono diversi gli Istituti scolastici che negli ultimi due anni – 2016 e 2017 – si sono rivolti ai servizi al fine di sviluppare interventi preventivi per il gioco d’azzardo problematico.
Il terzo progetto prevede un potenziamento delle attività di trattamento del Gap, gioco di azzardo patologico. Negli ultimi anni si è verificato nella popolazione un notevole incremento della spesa destinata al gioco: nel 2016 la “raccolta” ha raggiunto in Italia i 96 miliardi di euro. Parallelamente è cresciuta la percentuale di persone coinvolte nel gioco in modo problematico o patologico. Nelle ASL piemontesi si è registrato un aumento degli utenti trattati per disturbo da gioco d’azzardo.
Sono altresì previsti Percorsi di cura modulari residenziali e semiresidenziali per giocatori d’azzardo patologico. Malgrado l’emersione della patologia del gioco di azzardo patologico si sia delineata ormai da diversi anni, non vi è ancora sul territorio un’offerta di trattamento modellata sulla problematica specifica con un carattere semiresidenziale e residenziale modulare e flessibile.
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Fonte: Asl To5, Piano locale dipendenze 2018-2010
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