SANTENA – 15 dicembre 2018 – Camillo Cavour e i suoi contemporanei saranno contenti della raccolta firme per l’educazione civica nelle scuole. A Roma un nuovo caso, simil Pegaso. L’educazione civica,come la religione, dovrebbe insegnare le regole della convivenza e della democrazia. Ma dopo la telefonata-strigliata del Sindaco ci vuole una scuola di recupero all’educazione civica degli adulti.
1) Dalle deliberazioni NO-TAV del Consiglio Comunale di Torino e SI-TAV della Conferenza della Città Metropolitana e delConsiglio di Santena si ricava una formidabile lezione di educazione civica. Aldilà dei favorevoli e contrari, spicca la scesa in campo di interessi differenti e contrastanti su cui la politica e le istituzioni sono chiamate aprendere decisioni che condizioneranno la vita comunitaria, almeno per mezzo secolo. In più, si evidenzia un conflitto di rappresentanza degli interessi in gioco tra il Comune di Torino, che è pur solo il capoluogo della CittàMetropolitana e la stessa Città Metropolitana che comprende il capoluogo più altri 315 Comuni. Conflitto che Santena ha giustamente fatto rilevare. I deliberati SI-TAV della Conferenza Metropolitana e del Consiglio di Santena(Organo di indirizzo e controllo), riportati insieme al NO-TAV del Consiglio diTorino al punto 6 manifestano la differenza di vedute sull’esercizio della rappresentanza territoriale degli interessi. Differenza che andrebbe corretta ripristinando l’elezione diretta del Sindaco metropolitano. Per ora, meno male che c’è un’Istituzione con una dimensione più vasta nella cura e tutela degli interessi dei cittadini rispetto alla piccola Torino. Infatti in provincia vivono e operano più abitanti rispetto al capoluogo. Meno male che il Consiglio Metropolitano ha corretto l’errore di Torino che, senza confrontarsi con chigli sta attorno, si è arrogato il diritto di esprimersi per il NO-TAV.
2) Reintrodurre l’educazione civica a scuola come materia autonoma di studio è senz’altro una buona idea. Lo è in particolare per Santena, la città di Camillo Cavour. Il luogo in cui sono conservate le memorie del processo culminato con l’Unità d’Italia. Unione nata da un lungo percorso in cui prese forma il passaggio dalla condizione di servo a quella di cittadino per tutte le persone della Penisola. Non va infatti dimenticato che l’asse portante dell’unificazione non furono le battaglie o le guerre, bensì la partecipazione alla vita civica e comunitaria di persone di umili origini, la stragrande maggioranza della popolazione, ma appartenenti all’aristocrazia del lavoro e della fatica.
3) Attenzione non si firma solo perché Santena è la città di Camillo Cavour. Bensì perché è dai contemporanei di Camillo Cavour che inizia la storia dell’educazione ad essere cittadini come conseguenza della Costituzione, cioè dello Statuto Albertino. Un percorso che passò tramite la scuola e l’istruzione con la riforma Casati (1859) e poi con la riforma Coppino (1877).
4) Per i Santenesi firmare per presentare in Parlamento la Proposta di Legge per reintrodurre l’educazione civica è segno della consapevolezza del patrimonio storico e culturale che la città ha la fortuna di ospitare e il dovere di custodire. E’ bene ricordare che furono gli antenati degli attuali Italiani a imboccare la direzione dei doveri e dei diritti civili, evitando di cadere negli errori della Rivoluzione Francese. Guardando, nel 1848, al modello dellaCostituzione degli Stati Uniti d’America del 1787, essi indicarono le strade delle riforme e dell’eguaglianza, fondate sulle istituzioni democratiche,elettive, rappresentative e sulla separazione e il bilanciamento dei poteri. Un modello profondamente differente da quello che si basava sulla guardia civile esulla forza della piazza, della polizia e delle armi.
La raccolta delle firme è promossa da ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani). Chi vuole firmare può recarsi in Municipio finoal 5 gennaio. Si raccolgono le firme pure domenica 16 dicembre in Municipio e domenica 23 dicembre in piazza Martiri della Libertà, dalle ore 9,30 alle12,00.
5) Sdoppiata la nostra Sindaca metropolitana Chiara Appendino. E’ NO-TAV aTorino, ma deve essere SI-TAV appena esce dai confini di Augusta Taurinorum. Cosìla impegna dal 10 dicembre il voto dei Sindaci suoi colleghi dell’ex Provincia,cioè della Città Metropolitana.
La mozione approvata la costringe “a riconoscere i benefici dell’opera per l’intero territorio metropolitano” e “a svolgere ogni azione finalizzata a sostenere la realizzazione nei tempi previsti” e cioè l’esatto contrario di quanto deciso dalla maggioranza del Comune di Torino. Alla Conferenza Metropolitana (organo consultivo e di proposta) hanno partecipato 193 Sindaci. I voti favorevoli sono stati 169 (9 astenuti e un voto contro). I Sindaci della Val Susa, dopo aver partecipato al dibattito, hanno abbandonato l’aula prima del voto.
6) Testo del deliberato della Conferenza Metropolitana.
IMPEGNA la Sindaca
a riconoscere i benefici dell’opera per l’intero territorio metropolitano
- a svolgere ogni azione finalizzata a sostenerne la realizzazione nei tempi previsti
- a dialogare e collaborare con tutti gli attori sociali e produttivi che sostengono l’utilità dell’infrastruttura.
Eguale, ma differente, il testo votato del Consiglio Comunale di Santena.
ll Consiglio Comunale di Santena chiede:
- al Governo italiano-Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di rimuovere tutti gli ostacoli procedurali che possono comportare ritardi ulteriori nella realizzazione dell’opera linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione
- al Consiglio Comunale di Torino di revocare, nel comune interesse di rappresentanti della comunità che vive sul territorio della Città Metropolitana Torinese, l’odg del 29 ottobre 2018.
L’Ordine del giorno NO-TAV di Torino al contrario impegna a: rendere pubblici e verificabili i criteri, le procedure e le modalità di attuazione di una rigorosa analisi costi-benefici da avviare sull’ipotesi di Nuova Linea Ferroviaria Torino-Lione.Sospendere qualunque operazione indirizzata all’avanzamento dell’opera finché non sia terminata la suddetta analisi costi benefici. Revocare la nomina dell’attuale direttore generale di Telt ponendo fine alle sue funzioni come da articolo 13 comma 1 dello Statuto societario. Sospendere l’emissione degli annunciati bandi di gara per oltre 5 miliardi di euro al fine di evitare inutili sprechi di denaro pubblico. Abolire il ruolo di Commissario straordinario del governo per la Torino Lione. Sospendere le attività dell’Osservatorio in attesa di ridefinirne gli obiettivi e le funzioni.
7) Altro caso simil Pegaso di Santena. Stavolta tocca a Roma. Una nube nera ammorba l’aria e il cielo della città eterna sì cara aCamillo Cavour e adesso anche a quelli che tanto l’hanno disprezzata anche nel recente passato. Stavolta non è bruciato il solito capannone gestito da privati, ma l’impianto di trattamento dei rifiuti della municipalizzata A.M.A.di Roma. Un impianto illegale, che da tempo doveva essere chiuso. La causa dell’incendio non è nota. A Roma è scattata l’emergenza rifiuti. Chiederanno aiuto alle altre regioni e città. Resta il fatto che, osteggiando gli impianti di teleriscaldamento, un gran numero di rifiuti va in fumo, vuoi nei roghi della terra dei fuochi, vuoi nei roghi dei capannoni disseminati nel resto d’Italia.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 15 dicembre 2018.