Santena, il monitoraggio 2017 e 2018 del Pelobate fosco a Cascina Bellezza e Cascina Lai svela qualche preoccupazione

SANTENA – 10 febbraio 2019  – Arrivano elementi di preoccupazione dal monitoraggio del Pelobate fosco e degli altri anfibi nel Sic, sito di importanza comunitaria Stagni di Poirino Favari, nell’oasi Wwf di Cascina Bellezza e Cascina Lai.

Maschio di Pelobate fosco (Fonte immagine: relazione riassuntiva monitoraggi 2017-2018)

Per il 2017 e il 2018 è stata confermata la presenza del Pelobate fosco in due siti: lo stagno di Cascina Bellezza e lo Stagno di Cascina Lai. La specie non è più confermata nei siti storici di Tetti Elia e Cascina Cantarana.  Questo emerge da “Il monitoraggio del Pelobate fosco e degli altri anfibi nell’Oasi WWF di cascina Bellezza  e Cascina Lai”, relazione riassuntiva dei monitoraggi  preparata dall’Associazione natura Cascina Bellezza e consegnata ai mezzi di informazione a fine anno.

La relazione conta 14 pagine ed è a cura di Luca Cristiano, Roberto Marocco, Massimo Evangelista, Daniele Seglie e Roberto Sindaco.

Pelobate fosco

Nel paragrafo “Risultati Il Pelobate Fosco”, gli erpetologi scrivono: “Sia per il 2017 che per il 2018, le tecniche di monitoraggio qualitative hanno potuto confermare la presenza del pelobate fosco in solo due siti: lo stagno di Cascina Bellezza e lo Stagno di Cascina Lai; la specie, infatti, non è più stata confermata nei siti storici di Tetti Elia e Cascina Cantarana.Nel 2017, durante il monitoraggio a barriera e trappole a caduta presso il sito di Cascina Bellezza sono state effettuate 27 catture di Pelobati. Per la stima della popolazione sono stati considerati solo gli individui in ingresso verso lo stagno (al fine di evitare doppi conteggi); le catture di pelobati in ingresso sono state quindi 21, 7 femmine e 14 maschi; la sex ratio della popolazione è risultata prossima a 1:2.  Nel 2018, invece, presso il sito di Cascina Bellezza sono state effettuate ben 63 catture di Pelobati in entrata. Le catture di pelobati in ingresso sono state 47, la sex ratio della popolazione è stata prossima a 1:10 (4 femmine e 43 maschi)”.

La relazione prosegue: “Per quanto riguarda il sito di cascina Lai pur non potendo effettuare una stima quantitativa, in quanto non è stato installato il sistema barriera-trappole a caduta, la presenza del Pelobate è stata confermata nelle zone umide presenti mediate l’avvistamento diretto di adulti, l’ascolto dei canti e la cattura di larve; questi dati suggeriscono come in questo sito sia presente una popolazione riproduttiva particolarmente consistente”.

Nel paragrafo “Le altre specie di anfibi” si fa presente: “…la batracofauna del SIC risulta particolarmente ricca ed è composta da 9 specie di anfibi (8 autoctone e 1 alloctona). Oltre il Pelobate fosco, di particolare rilevanza è la presenza del Tritone crestato italiano, specie in forte regresso in Piemonte, …”.

Pelobate fosco

Ancora la relazione prosegue: “Nel 2017 le specie più abbondanti presso il sito di Cascina Bellezza sono risultate essere la Raganella italiana e le rane verdi del complesso lessonae-esculentus. La Rana agile è risultata mediamente abbondante (58 individui catturati in entrata), a differenza del Tritone punteggiato, del Tritone crestato, del Pelobate fosco, del Rospo comune e del Rospo smeraldino, che sono presenti con popolazioni alquanto esigue.  Nel 2018 le specie più abbondanti sono risultate ancora le Raganelle e le rane verdi del complesso lessonae-esculentus; mediamente abbondanti e in crescita, invece, sono apparse le popolazioni di Tritone punteggiato, Tritone crestato, il Pelobate fosco (quest’ultima però con una sex-ratio molto sbilanciata verso i maschi); infine, per quanto riguarda la Rana agile, il Rospo comune e il Rospo smeraldino, i loro contingenti popolazionali sono apparsi particolarmente esigui. Tra il 2017 e il 2018, quindi, presso il sito di Cascina Bellezza si è assistito ad una cospicua crescita delle popolazioni di Pelobate fosco e delle due specie di tritone; in flessione risulta invece la Rana agile (con la possibilità di una sottostima dovuta all’inizio della riproduzione di questa specie rispetto all’inizio del monitoraggio). Da rilevare, infine, come la rana toro, specie alloctona nordamericana, sia stata rinvenuta sia presso lo stagno di Cascina Bellezza, sia negli stagni di C.na Lai e Tetti Elia. Mentre nello stagno di Cascina Bellezza non sono state rinvenute larve ma soltanto adulti, negli stagni di Cascina Lai tale taxon è presente con una popolazione sicuramente riproduttiva”.

Pelobate fosco

Queste sono le conclusioni della relazione: “Nel 2017 e 2018 si è assistito ad una ripresa della popolazione di Pelobate dopo il minimo storico registrato nel 2016 (meno di 10 individui!). La popolazione, infatti, è raddoppiata nel 2017 ed è ancora cresciuta nel 2018 (47 individui), tornando quasi ai livelli del 2015 (51 individui).
Questo trend è facilmente spiegabile considerando gli interventi attuati e il ciclo vitale della specie. Il minimo del 2016 appare dovuto all’interruzione dell’allevamento in cattività delle larve nel 2014: considerando che il tempo di maturazione sessuale in Pelobates fuscus è mediamente di 2 anni nei maschi e tre nelle femmine, nel 2016 sono venuti a mancare i giovani che avrebbero dovuto metamorfosare nel 2014 (anno in cui, non essendo state allevate larve in semi-cattività, non vi è probabilmente stato alcun successo di metamorfosi).  Anche la crescita osservata dal 2017 è spiegabile alla luce degli interventi gestionali attuali: nel 2015, infatti, è stata ripresa l’attività di allevamento in semi-cattività delle larve che ha quindi permesso il successo di metamorfosi della coorte larvale del 2015, maturata sessualmente nel 2017 e giunta al sito per la riproduzione”.

Dalla relazione emergono elementi di preoccupazione: “Nonostante questa crescita, la situazione nel 2018 resta critica per la sex-ratio fortemente sbilanciata a favore dei maschi (solo 4 femmine contro i 43 maschi); anche se il minor numero di femmine catturate è in parte spiegabile dalla loro maturazione sessuale più tardiva (se la popolazione attuale, infatti, è composta principalmente dagli individui di 2 e 3 anni di età metamorfosati a partire dal 2015, è naturale osservare un maggior numero di maschi in quanto questi maturano prima), in caso non si verificasse un aumento di femmine nella prossima stagione saranno da comprendere meglio i meccanismi che determinano questo eccessivo sbilanciamento tra i sessi (probabilmente legato ad una eccessiva mortalità in fase terrestre).

Pelobate fosco

I dati dimostrano, in ogni caso, come l’allevamento in semi cattività delle larve sia estremamente efficace, permettendo di scongiurare il pericolo di estinzione della specie e determinando una forte crescita della popolazione. Alla luce dei risultati ottenuti tale intervento risulta quindi ancora imprescindibile per la sopravvivenza della popolazione di Pelobate fosco”.

La relazione prosegue con altri elementi di preoccupazione: “Anche dati qualitativi raccolti presso gli altri siti storici di presenza nel SIC non sono rassicuranti: la presenza del Pelobate fosco, infatti, oltre al sito di Cascina Bellezza, è stata confermata unicamente nello stagno di Cascina Lai, unico sito in cui sembra presente una popolazione riproduttiva (il monitoraggio ‘al canto’ ha potuto rivelare la presenza di diversi maschi e tramite retino, in periodo post-riproduttivo, sono state catturate diverse larve). Anche in questo corpo idrico, però, la sopravvivenza a lungo termine del contingente popolazionale è gravemente minacciata dalla presenza di fauna alloctona (in particolare specie ittiche quali il Pesce gatto e il Persico sole). I risultati del monitoraggio rivelano come lo stato conservazionistico della popolazione di Cascina Bellezza sia ancora critico, con una elevata probabilità di estinzione locale a breve termine; si osservano, però, i primi segnali di una ripresa, legata principalmente agli interventi di allevamento in semi-cattività effettuati. Continuano quindi ad essere necessarie urgenti misure di tutela e una costante gestione attiva delle 2 sub-popolazioni rimaste per impedire la completa estinzione della specie nel Sic”.

Nel paragrafo “Criticità” è scritto: “Stando ai dati raccolti a partire dal 2004, la maggior criticità riscontrata per la popolazione di Pelobate fosco presso il sito di Cascina Bellezza è lo scarso o nullo successo di metamorfosi delle larve. Questo è determinato principalmente dalla forte pressione predatoria a carico delle stesse da parte della fauna acquatica, sia alloctona che autoctona. Inoltre, lo stato conservazionistico già critico della popolazione è fortemente peggiorato con la recente colonizzazione da parte del Gambero della Luisiana (Procambarus clarckii), specie alloctona invasiva che preda attivamente le larve di anfibi. Tale specie risulta presente con densità molto elevate nello stagno di Cascina Bellezza e verosimilmente inficia quasi completamente il successo di metamorfosi del Pelobate fosco.Anche la popolazione di Cascina Lai è probabilmente soggetta ad un’analoga pressione predatoria, in questo caso da parte di ittiofauna alloctona (Pesci gatto e Persici sole), che ha recentemente colonizzato il corpo idrico e che determina la quasi totale scomparsa della popolazione larvale. Inoltre, gli stagni di Cascina Lai (come anche il sito storico di Tetti Elia dove non si hanno avuto più conferme della presenza del Pelobate), sono stati recentemente colonizzati dalla Rana toro americana, che, pur rappresentando una minaccia minore per il Pelobate fosco, potrebbe aver contribuito a peggiorare lo stato delle popolazioni autoctone competendo per le risorse trofiche, predando in modo diretto le specie originarie o agendo da vettore di patologie potenzialmente distruttive (e.g. la Chitridiomicosi)”.

AI LETTORI DEL BLOG Questa relazione mi era stata inviata dagli amici dell’Associazione Natura Cascina Bellezza prima di Natale 2018. L’avevo messa sul letto ed è caduta. L’ho ritrovata ieri pulendo la stanza e oggi la pubblico. Ora attendo di vedere quanto impiegheranno ad appropriarsene i soliti colleghi giornalisti copia e incolla… Faranno fede le loro incursioni nel blog, con tanto di indirizzo IP.

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