SANTENA – 19 maggio 2019 – Fotografia del tradizionale mercato degli asparagi che si svolge, tempo permettendo, in Piazza dell’Asparago (Piazza Visconti Venosta) di fronte alla casa e alla tomba di Camillo Cavour. Domenica 19 spostato in piazza Martiri della Libertà causa pioggia.
1) Bollettino asparago 18 maggio. Nella settimana, condizionata dal clima freddo e dalla pioggia gelata, la raccolta è crollata. Risultato: nella massima costernazione dei Produttori dell’Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto la domenica della Sagra si svolgerà nella quasi totale assenza del germoglio prediletto dai buongustai e da Camillo Cavour. La qualità dei germogli è ottima, confermata da una domanda che le aziende non riescono a soddisfare. Nel PalAsparago della Pro-Loco l’affluenza di avventori è stata alta, confermando l’interesse di un crescente pubblico di estimatori verso la cucina tradizionale santenese. La qualità dei piatti e delle portate è comprovata dai consensi espressi dai consumatori. La cucina del PalAsparago, guidata dal cuoco Carmine Cocozza, dimostra quanto la cottura a vapore esalti e valorizzi i gusti e le qualità dei germogli. I prezzi in cascina, tenuto conto della bassa offerta, sono più che onesti: dai tre euro in su per l’asparagina, dai 5 euro in avanti per l’asparago.
2) Per i carciofi va male. La campagna del carciofo in provincia di Foggia va molto male. I coltivatori già in difficoltà per colpa del freddo, della grandine e delle gelate, e perseguitati dai furti di macchine e attrezzature agricole e di gasolio soffrono del tremendo calo del valore del prodotto. Risultato i campi vengono abbandonati perché i prezzi non coprono i costi della raccolta.
3) Distretto del Cibo. In attesa che per il comparto orticolo si faccia qualcosa nel Piemonte e nella zona Chierese-Carmagnolese della Città Metropolitana Torinese, in Sicilia si lavora per fare un Distretto del cibo.
4) Come si fa un Distretto. Primo: si costituisce un comitato proponente che punta sulle aziende agricole singole e su quelle strutturate in filiere e sulla rete agro alimentare. Secondo: si dà centralità alle produzioni di qualità riconosciute (Pat, Dop, Igp, Bio, Doc, Igt ecc.) fresche e trasformate. Terzo: si incentiva la tracciabilità e la salubrità dei prodotti. Quarto: si supportano le forme aggregative e di rappresentanza delle imprese (Associazioni, Cooperative, Consorzi, reti). Quinto: si sostiene la commercializzazione, attraverso strategie di filiera.
5) Primo il PSR. Nella zona del Chierese-Carmagnolese operano migliaia di aziende, enti ed associazioni che hanno solo bisogno di avere un preciso riferimento nelle istituzioni. Istituzioni che, non va dimenticato, hanno il compito di programmare le politiche territoriali. Primo fra tutti il PSR (Programma di Sviluppo Rurale) per l’impiego delle risorse FEARS dell’Unione Europea. PSR che deve prevedere le misure di intervento per il periodo 2020-2027 e che, per evitare fastidiosi e intollerabili ritardi, deve essere elaborato in questi mesi.
6) Fare il Comitato di Zona. Il Distretto del Cibo deve dare alle imprese dell’agroalimentare un ruolo centrale nel sistema socio economico della Città Metropolitana Torinese e nel Piemonte. Per fare questo deve dotarsi di una struttura di rappresentanza e di coordinamento (Comitato) che ne curi, insieme alla Regione, la fase di avvio. Una struttura che non richiede l’impiego di risorse economiche. Successivamente, si dovrà individuare la struttura per la gestione delle attività operative del distretto.
7) Come governare il Distretto. Il Comitato dovrà dare forma alla struttura di governance del Distretto, in cui devono essere protagonisti i rappresentanti delle filiere, i rappresentanti dei consumatori e della società civile impegnati sul fronte della tutela e della valorizzazione del territorio.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 19 maggio 2019.