SANTENA – 9 giugno 2019 – Per l’asparago invece è importante evitare l’inoculo di malattie e di parassiti. Per apprezzare l’asparago il consumatore deve sapere tutto sul suo comportamento. Castello Cavour, fabbrica dell’essere Italiani ed Europei. Domenica a Pecetto le ciliegie che nutrono Torino. Ciao Mario.
1) Bollettino asparago 8 giugno. La raccolta continua ed evolve secondo la stagione. La Campagna 2019 conferma che coltivare asparagi significa alta intensità di lavoro manuale, salubrità, sapienza e specializzazione. Quest’anno la raccolta è iniziata tardi e si prolunga nel mese di giugno. Il caldo – si sono raggiunti i 30° e oltre- in questi giorni crea problematiche legate alla propensione riproduttiva dell’asparago, che i consumatori devono sapere. La pianta, infatti, avvertendo che ci sono le migliori condizioni per perpetrare la specie, tende, ad allargare il più in fretta possibile le brattee da cui derivano i rami che portano i piccoli fiorellini bianchi che andranno in frutto e quindi in seme. In questa fase, per il coltivatore l’attenzione raddoppia. Per evitare che i germogli “fioriscano” bisogna raccoglierli due volte al giorno. Il 6 giugno, nella festa dedicata a Camillo Cavour gli asparagi sono stati, come al solito, al centro della scena dimostrando che Santena è la Città di Camillo Cavour e dell’Asparago. Prezzi al dettaglio: Asparago dai 5 euro in su, asparagina dai 3,00 in su.
2) Salubrità dell’Asparago in due parole. E’ un ortaggio che ben si presta alla coltivazione sostenibile. Essendo tra i primi ad apparire in campo non è eccessivamente esposto all’assalto degli insetti. Tanto più che il germoglio, appena raggiunge la giusta dimensione, viene raccolto e lavorato per la vendita e il consumo. Ciò significa che l’asparago viene tempestivamente tolto dal campo, evitando che su di esso si possano insediare e diffondere eventuali famiglie di parassiti. Dunque, quando si raccoglie e cioè finche si lavora per la produzione e la vendita destinata all’alimentazione delle persone, il germoglio viene sottratto di fatto dagli assalti. I problemi più importanti vengono subito dopo. Solo a raccolta finita si fanno gli interventi preventivi per evitare che malattie fungine, insetti, o virus e altro danneggino le piante e quindi i raccolti successivi. Un’operazione che si fa dalla metà di giugno a settembre-ottobre, fino alla distruzione autunnale delle piante. Distruzione finalizzata ad abbassare il potenziale di inoculo.
3) Prevenire l’inoculo è meglio che curare. Ecco un elenco dei malanni cui sono esposti gli asparagi. Ruggine, Stemfiliosi, Fusariosi, Mal Vinato, Virosi, Criocere, Mosca, Afide, Marciumi Basali, Muffa Grigia, Oidio, Sclerotinia, Elateridi, Nottue Terricole, altri insetti, Nematodi. (da Ortaggi, Fragola, Piccoli Frutti e Castagno. Coltivazione sostenibile in Piemonte –Linee Tecniche 2019- a cura di Agrion –Fondazione per la ricerca l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese- e Regione Piemonte)
4) 104° Tutti a Pecetto. Arrivano quando l’asparago di Santena e del Pianalto sta per finire. Se ne vanno quando sta per entrare in scena il peperone di Carmagnola. Ciliegie, Asparago, Peperone e le carni di bovini Piemontesi sono i quattro assi portanti dei PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) che caratterizzano l’agricoltura, la gastronomia, la ristorazione, il turismo, l’alimentazione, l’accoglienza, la ricerca, la sperimentazione, la distribuzione, l’industria e l’artigianato agroalimentare del Torinese e del Piemonte. L’antica Festa delle Ciliegie è un punto fermo nel calendario delle manifestazioni agricole, storiche, turistiche e culturali della Zona Chierese-Carmagnolese e della Città metropolitana Torinese. Dal 1983 la FACOLT (Frutticoltori Associati Collina Torinese) promuove, sperimenta e valorizza le ciliegie di qualità dimostrando il valore e l’utilità di costituire il Distretto del Cibo della Città Metropolitana di Torino. Domani, domenica 9, dalle ore 9,00 fino a sera, si svolge il tradizionale mercato delle Ciliegie nella piazza centrale di Pecetto, ai piedi della Parrocchiale.
5) Cosa li muove. Cos’è che muove le persone che ogni anno partecipano alle manifestazioni nel Castello di Santena? Cosa aziona quel gruppo di “allegre vecchiette e allegri vecchietti” con qualche piccola eccezione giovanilistica? Cosa agita quei più giovani amici e amiche e simpatizzanti di Cavour che li affiancano? Quale tipo di interesse spinge le aziende e gli sponsor che regalano i loro prodotti di qualità a tutti i partecipanti alla cerimonia del 6 giugno in memoria della improvvisa e sospetta morte di Camillo Cavour? La risposta è semplice.Basta osservarli mentre partecipano e lavorano gratuitamente per promuovere, organizzare, montare e smontare la rassegna ideata nel 1996, subito dopo la riapertura del Castello Cavour. Li muove l’orgoglio e il piacere di essere –insieme alla Fondazione Cavour, al Comune di Santena, alla Città di Torino e alla Regione Piemonte – artefici e protagonisti di due eventi unici e originali di livello statale: il 6 Giugno e il Premio Nazionale Camillo Cavour del XX settembre. Orgogliosi di far parte di un movimento di opinione che ritiene che aver fatto l’Unità d’Italia sia stata una buona cosa per tutti gli Italiani. Fieri di far parte della comunità santenese, torinese, piemontese e italiana che ha la fortuna di ospitare e il dovere di custodire un patrimonio prezioso di memorie, di storie, di opere realizzate dalle generazioni che hanno vissuto e agito prima, durante e dopo il Risorgimento, e poi nel Novecento, fino a questo inizio degli anni 2000.Un patrimonio in cui brillano la figura e l’azione di Camillo Cavour, il principale artefice dell’inserimento dell’Italia nel contesto dell’ Occidente.In più, li muove la consapevolezza di fare qualcosa di importante, riportando all’attenzione delle giovani generazioni le memorie di ciò che sono stati capaci di fare i loro antenati. Opere di cui possono essere orgogliosi e che oggi, in piena crisi dei nazionalismi statuali europei, tornano utili strumenti di riferimento per rifondare l’Unità d’Europa.
6) Dubbi e orgogli. Il Risorgimento non è solo battaglie, guerre e quattro figure eroiche. Per l’Italia significò l’entrata in scena di nuove categorie sociali portatrici di nuovi interessi e richiedenti nuovi servizi di interesse pubblico. Queste categorie, modificando l’assetto sociale, diedero un sostanziale impulso affinché l’Italia fosse unita in un solo Stato, non soggetto alle ingerenze della superpotenza di turno. Cavour e i suoi contemporanei in proposito ebbero idee chiare, ispirate alle esperienze di altre democrazie, in particolare: Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Belgio. Per primo obiettivo fu affrontata la riforma del Regno di Sardegna, introducendo innovazioni nel sistema politico, istituzionale, sociale, economico e infrastrutturale. Gli Italiani di allora erano consapevoli che le trasformazioni in atto nel mercato mondiale richiedevano riforme basate sulle moderne tecnologie meccaniche, sulle scoperte scientifiche, sulla finanza e sulla creazione di infrastrutture e di servizi di pubblica utilità che cambiavano la società ed elevavano la produttività dei sistemi economici.
7) Ciao Mario. Abitava ai Marocchi. Aveva 87 anni. Se n’è andato nel giorno della Festa del 6 giugno, la cerimonia, in memoria di Camillo Cavour. Lui e sua moglie Maria Tosco partecipavano volentieri, così come erano sempre presenti il XX settembre al Premio Nazionale Camillo Cavour. Per loro era un piacere. Sempre si informavano sulle iniziative, orgogliosi di far parte del gruppo. Insieme apprezzavano le gite cavouriane. Avevano iniziato, nel 1999, con quella a Grinzane Cavour, San Martino Alfieri e Cisterna d’Asti. Mario Rampi era uno dei più vecchi soci volontari dell’Associazione Amici della Fondazione Camillo Cavour di Santena.
Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour, 9 giugno 2019.