SANTENA – 29 giugno 2019 – Santena è famosa, anche, per essere, non a caso, la Città dell’inizio della Torino-Piacenza. Nota sulla scena nazionale grazie ai bollettini del traffico e della nebbia. Nel 1969 l’Italia, ancora ingenua, si apriva ai collegamenti stradali europei e scopriva la forza delle stragi terroristiche. L’abolizione del Casello di Trofarello passa dai Ponticelli e dalla concessione al Gruppo Gavio.
1) Peccato non ricordare. Se Santena sorvolasse su un anniversario così importante, farebbe un grave peccato di omissione.Perchè si tratta di un’opera che ha segnato la vita e la mobilità delle ultime generazioni e di quelle che seguiranno. Parlare della A21 e della Tangenziale significa riflettere sul passaggio dalla società lenta e agricola a quella veloce e industriale. Ricordare gli anni del lavoro, della fabbrica, della produzione automobilistica all’Ages, alla Stars, all’Altissimo, alla Fiat di Carmagnola, all’Olio Fiat, al Lingotto, a Mirafiori, a Rivalta e nelle centinaia di boite e fabbriche dell’indotto e riflettere sulla realizzazione delle autostrade di collegamento mediterraneo ed europeo aiuta a cercare il bandolo della matassa per impostare il futuro. Un futuro che, grazie alla rete stradale e ferroviaria, ha nella logistica, nell’industria agroalimentare, nell’agricoltura, nell’automobile, nella cultura, nel paesaggio, nel turismo e nella ristorazione i suoi punti di forza.
2) 50 anni fa Santena cambiava. I lavori erano iniziati nel 1964. Solo 5 anni dopo, sul finire del 69, la Torino-Piacenza era completata.L’Italia allora era uno dei Paesi più fieri, dinamici e belli del Mondo. La sua forza veniva dalla qualità e dalla quantità di lavoro prodotta dalle generazioni nel corso dei secoli.Nonché dall’essere inserita, grazie al Risorgimento, nel contesto delle Potenze Occidentali.Il 31 dicembre 1968 fu inaugurato il primo tratto della A21, da Santena a Asti Est. 39 kilometri, di quella che è chiamata l’Autostrada dei Vini. Santena si trovò proiettata nella rivoluzione dei collegamenti autostradali europei. La straordinaria infrastruttura adeguava la storica funzione geostrategica del Chierese e del Carmagnolese ai tempi moderni, segnati dal motore a scoppio e dall’individualità del mezzo di trasporto su gomma. Collegando Piacenza-Oltre Po Pavese-Tortona-Alessandria-Asti-Santena e Torino, da una parte, alla A1, l’Autostrada del Sole e al Mediterraneo e dall’altra, alla Valle di Susa e all’Europa Occidentale la strada modellava lo sviluppo sociale, paesaggistico e logistico della Zona Sud della Provincia di Torino, oggi Città Metropolitana. Al Casello di Villanova, il costo della tratta variava secondo la cilindrata: 150 lire per la Cinquecento, 250 per la Millecento.
3) Autostrada da duemila anni. La definizione del tracciato, deciso dalle Provincie Piemontesi, incontrò difficoltà e ritardi. Gli interessi territoriali in campo erano notevoli. C’era chi sosteneva il passaggio nella Pianura sopra il Monferrato, sopra il Po, evitando le colline. C’era chi considerava già sufficiente il collegamento della Torino-Milano con l’Autostrada del Sole. C’era pure chi, come oggi nel caso della Tav, sosteneva la totale inutilità dell’opera. Per fortuna prevalse la linea “Grosso” sostenuta da Cuneo, Alessandria e Asti, cioè dal Sud Piemonte. Giuseppe Grosso è stato uno dei più grandi uomini politici italiani. Presidente della Provincia dal 1951-65, Sindaco di Torino dal 65 al 68, studioso ed estimatore di Camillo Cavour sostenne il tracciato dell’A1 che ricalcava quello del sistema ferroviario voluto dal Contadino-Tessitore sepolto a Santena. Lasciata la politica –perché non prevaleva più l’interesse generale– Grosso morì il 27 ottobre 1973, di infarto, sul treno che da Vienna lo riportava in Italia. Singolare destino il suo. Moriva proprio a Villach la cittadina, dell’Impero Austriaco, in cui, nel 1836, Camillo Cavour si recò nel suo fondamentale viaggio formativo che lo condusse a Trieste, la città del Lloyd Adriatico, delle Assicurazioni Generali e della Valigia delle Indie. Un dato è certo. L’Autostrada A21 e la Tangenziale di Torino, hanno fatto del Piemonte la porta dell’Europa. Si collegavano, infatti, con la Torino-Ivrea-Aosta e con la Torino-Bardonecchia e quindi ai Tunnel internazionali del Monte Bianco, del Gran San Bernardo e del Frejus. Santena con il prezioso svincolo dei Ponticelli ha riconfermato il suo ruolo di snodo della mobilità di livello internazionale che già svolgeva dai tempi dei Romani, grazie alla sua collocazione sulla Via Fulvia. La strada che conduceva alle Gallie, la via Francigena che passa dalla Valle Susa.
4) Ponticelli-Santena snodo internazionale. Fin dai tempi dell’antica Roma, Santena è un crocevia tra i territori della Pianura Padana, della Francia, del Nord Europa, della Liguria, dell’Appennino, del Mediterraneo. Un’eredità del passato legata a due elementi. Alla collocazione geografica lungo l’A21, il cui percorso risale alla Via Fulvia.La via di collegamento tra Roma, Pianura Padana (Mantova-Cremona-Piacenza-Tortona-Asti-Villanova-Poirino, Santena -allora località di Chieri-, Testona, Torino, Rivoli), la Val Susa e le Gallie.Strada romana che si incrociava a Ponticelli con quella proveniente da Alba, Pollenzo, Benevagienna, Bra, Carmagnola, Chieri che collegava le Langhe, il Roero, il Cuneese e la Liguria a Torino, al Nord Astigiano, al Monferrato, al Chivassese, Vercellese, Novarese e Milanese. Per Chieri e per Santena essere sulle direttrici storiche dei traffici ha favorito la formazione di una mentalità protesa agli scambi e alle relazioni con le comunità circostanti, con l’area metropolitana torinese con la comunità piemontese di pianura, collina e montagna. Cinquant’anni fa la posizione geografica si è rafforzata con la collocazione di giuntura tra l’autostrada Torino-Piacenza e la Tangenziale di Torino. Lo svincolo di Santena è oggi uno snodo di rilievo metropolitano, regionale, statale e internazionale che va assumendo un valore logistico di riferimento per tutta l’area sud della Città metropolitana di Torino. Il raccordo di una piattaforma logistica, trasportistica, produttiva e commerciale che ha i suoi vertici in Moncalieri-Trofarello, Chieri-Andezeno, Poirino-Villanova, Carmagnola-Villastellone.
Se il collegamento stradale è fattore di sviluppo altrettanto lo è il collegamento ferroviario della linea Torino-Genova, della Torino-Savigliano-Cuneo-Savona, della Torino-Chieri per il cui pieno utilizzo sono sufficienti mirati e pianificati interventi.
5) 15 dicembre 1969 inaugurazione dell’A21, ma! L’Italia era scioccata, non dall’inaugurazione della Torino-Santena-Piacenza. La Penisola, ancora ingenua, era in lutto perchè un attentato terroristico, in cui erano invischiati terroristi di destra, collusi con apparati deviati dello Stato, il 12 dicembre 1969 a Milano nella Banca Nazionale dell’Agricoltura uccise 17 persone e ne ferì 88. Per la precisione quel giorno gli attentati furono cinque. A Milano in Piazza della Scala fu rinvenuta una seconda bomba inesplosa. Tre furono piazzate a Roma: una alla Banca Nazionale del Lavoro, una in Piazza Venezia e una all’Altare della Patria. I feriti complessivamente furono 16. Questa cinquina fu la prima di una lunga serie di attentati alla convivenza civile. Si inaugurò la stagione della strategia della tensione e degli anni di piombo, durata fino allo smantellamento dei gruppi terroristici di destra e di sinistra. I più noti sono gli attentati per Reggio Calabria capoluogo e la strage di Gioia Tauro del luglio 1970, le stragi di Piazza della Loggia, di Brescia, del 28 maggio 1974 (8 morti), del treno Italicus del 4 agosto 1974 (12 morti) e della stazione di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti) e poi gli omicidi compiuti dalle Brigate Rosse e altre formazioni di sinistra e di destra.
6) Nel 69 non c’era la Tangenziale. I vecchi ricordano le code. Torino mancava di ingresso e d’uscita. A sedici anni dalla conclusione della II Guerra mondiale, Italia’61, centenario dell’Unificazione, servì a comprendere la dimensione europea in cui era inserita la Penisola, fin dai tempi di Cavour e dei suoi contemporanei. I progetti di infrastrutturazione stradale trovarono nuovo slancio. Tra Moncalieri e Torino fu fatta la Radiale, corso Unità d’Italia, ma era solo un moncone. Fino a Santena si arrivava traversando Moncalieri, Testona e Trofarello. Alla fine del 1971 finalmente fu inaugurata la Tangenziale. Intanto l’A21 si collegava con la A1, l’Autostrada del Sole e con la A26, la Alessandria-Genova.
7) Quanto traffico. Osservato dalla antica Torre dei Ponticelli, attualmente il volume di traffico giornaliero sulla A21, è stimabile in decine di migliaia di veicoli al giorno. La gestione dell’autostrada è della società SATAP, mentre la Tangenziale dipende dalla ATIVA, entrambe controllate dalla SIAS del Gruppo Gavio. Il Gruppo è il terzo operatore autostradale al Mondo, con 4.156 km di rete in concessione, di cui 1423 in Italia e 2.649 in Brasile. Se molti agricoltori furono scontenti per gli espropri di terreni agricoli e per i ritardi nel pagamento degli indennizzi, oggi i Santenesi che abitano vicino al percorso lamentano un eccesso di rumore che SATAP e ATIVA potrebbero risolvere estendendo e migliorando le barriere antirumore. Altro problema riguarda l’abolizione del Casello di Trofarello. Il Gruppo Gavio, inoltre, alla luce dell’operazione di integrazione tra ASTM e SIAS avvenuta in questo mese, farebbe un’opera meritoria installando due cartelli pubblicitari che indichino ai milioni di persone di passaggio il Parco, la Cascina Nuova, il Castello e la Tomba di Camillo Cavour. Un segno di sensibilità, di intelligenza e di attenzione che piacerà sicuramente al Contadino-Tessitore, ai suoi contemporanei e a tutti coloro che hanno a cuore l’Italia Unita, l’Unione Europea e il turismo culturale di un territorio con una storia tra le più importanti a livello continentale.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 29 giugno 2019, San Pietro.