SANTENA – 16 gennaio 2020 – Superare le paure, andando oltre i muri e le barriere grazie al teatro. Parte oggi la rassegna teatrale Teatro Migrante proposta da “Via Scalabrini 3”, l’Animazione Giovanile Interculturale dei Missionari Scalabriniani in Europa, per uno dei programmi dell’Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Un’occasione per parlare di migrazioni, con il linguaggio teatrale, in maniera diversa da quanto viene presentato dai mass media, voci comuni e paure diffuse, per raccontare la reale situazione vissuta dai migranti di oggi nel mondo e in Italia, fare riflettere sull’accoglienza, su storie, luoghi, ingiustizie, esistenze.
L’idea nasce da un gruppo di giovani del chierese che negli anni ha partecipato al “Campo Io Ci Sto fra i migranti” nella provincia di Foggia, dopo l’esperienza dello scorso anno della rassegna cinematografica “CineMigrante” sul medesimo territorio.
Lidia Pollone, assessora alla Politiche sociali della giunta santenese Baldi Bis di Santena, informa: «Sarà una rassegna itinerante tra quattro Comuni del territorio. Il primo appuntamento è questa sera a Chieri. Poi, in ordine, farà tappa a Pino Torinese, Santena e infine Cambiano. E’ un progetto molto interessante al quale abbiamo dato sostegno proprio per la metodologia con cui questo gruppo approccia all’argomento, ovvero con il teatro, ma nello specifico con la cultura».
Nella passata stagione infatti era stato CineMigrante. Lidia Pollone aggiunge: «Conoscere è il primo passo per comprendere e l’arte in questi casi ha una funzione educativa e divulgativa molto importante. Gli spettacoli sono tutti gratuiti questo proprio per facilitare l’accesso. A Santena sarà portato, il prossimo 13 febbraio 2020, lo spettacolo Bricks – Oltre i muri del web”, alle 21, al Teatro Elios, in via Vittorio Veneto 31. I ragazzi della compagnia teatrale racconteranno cosa avviene in rete: gli hater (diffusori di odio), le fake news, interrogandosi su quanto sia necessario incontrarsi e conoscersi di persona. Il web ci ha aiutato ad ampliare gli orizzonti, ma per molti versi ha innalzato nuovi confini ed è lì che bisogna andare a lavorare. Non resta che invitare i giovani e meno giovani a partecipare a questi spettacoli per riflettere e approfondire il tema migranti».
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