Coronavirus Santena: le iniziative dei produttori di asparagi per commercializzare la produzione di turioni

SANTENA – 13 aprile 2020 – Pochi giorni e partirà la campagna produttiva degli asparagi. L’emergenza coronavirus ha ridotto a due i canali di commercializzazione: le vendite dirette in cascina e la ristorazione locale. Ecco come l’associazione produttori di asparagi sta affrontando questa situazione.

Gino Anchisi, presidente dell’associazione produttori di asparagi di Santena e del Pianalto di Poirino, informa: «La stagione produttiva 2020 degli asparagi è partita lentamente. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le produzioni sono molto ridotte. In cesta per ora da intere giornate piemontesi di asparagiaie i produttori riescono a portare a casa ancora pochi chilogrammi di pregiati turioni. Sono i primi germogli. Si tratta di germogli che vanno ai clienti più affezionati e agli amici che insistono di più. Queste primizie sono vendute in cascina a partire da 5,5 euro per chilogrammo.

Gino Anchisi

Gino Anchisi continua: «Le misure di limitazione della mobilità prese dal Governo e dalla Regione Piemonte per fronteggiare l’emergenza coronavirus costituiscono un serio problema per gli asparagicoltori. I consumatori possono andare a comprare gli asparagi solo nelle cascine del comune dove risiedono. Le disposizioni anti covid-19 consentono ai produttori di commercializzare gli asparagi consegnando a domicilio anche al di fuori del comune di residenza. Opportunità non sempre facile da praticare da parte delle aziende agricole, spesso costituite da poche persone».

«I due principali canali di commercializzazione degli asparagi sono la vendita diretta e i ristoranti locali – aggiunge Gino Anchisi -. La mobilità dei consumatori è ridotta. I ristoratori sono chiusi. Giocoforza i produttori di asparagi si stanno organizzando con le consegne a domicilio. L’obiettivo dei produttori di asparagi è semplice: a partire da qualche giorno, nell’arco di poco meno di due mesi, bisognerà riuscire a vendere 170 tonnellate di asparagi. Una impresa che, alla luce dell’attuale situazione, si preannuncia niente affatto facile…».

Di concerto con il sindaco Ugo Baldi, l’associazione produttori di asparagi nelle scorse settimane ha inviato una lettera alla Regione Piemonte, sollecitando un intervento sulla Gdo, Grande distribuzione organizzata, affinché ponga sugli scaffali anche gli asparagi locali, come tutte le altre produzioni orticole locali che, da qui a poche settimane cominceranno a venire raccolte dagli agricoltori del distretto Chierese e Carmagnolese, così come in tutti i campi della regione subalpina. Gino Anchisi ammette: «Sino a oggi le uniche due realtà della Gdo che hanno risposto alla Regione sono PAM e Bennet. Noi abbiamo subito provato a prendere contatto, ma finora risposte non ne abbiamo ancora avute. L’iniziativa di Santena è stata collocata dalla Regione Piemonte nell’ambito della campagna #madeinpiemonte. La nostra proposta è semplice: chiediamo alla grande distribuzione di smettere di importare dall’estero ortaggi e frutta, mentre le nostre produzioni stagionali e locali restano invendute. Quanto sta capitando rivela questo: Stato e Regioni hanno una grandissima forza di regolazione nei confronti dei comportamenti dei cittadini, ma con la Gdo non sembrano avere molta voce in capitolo…».

Immagine di archivio, Maggio santenese 2011

**
www.rossosantena.it