Riva presso Chieri – 15 aprile 2020 – Fim, Fiom e Uilm di Torino rendono noto che ieri si è svolto un incontro in videoconferenza con il Mise per fare il punto sulla situazione della ex Embraco di Riva di Chieri. L’incontro si è chiuso con un nulla di fatto.
Il tavolo si è rivelato inconcludente, in quanto non risultano novità di rilievo rispetto ai problemi sollevati dalle organizzazioni sindacali. Le tre mensilità di salario arretrate non sono state sbloccate e non vi è traccia di potenziali investitori interessati allo stabilimento di Riva, perché la nomina dell’advisor che avrebbe dovuto svolgere questo compito non è avvenuta. Si resta dunque alla scadenza di metà settembre, quando termineranno gli ammortizzatori sociali e i 400 lavoratori saranno licenziati.
Luigi Paone, segretario della Uilm di Torino, commenta: «Per noi è inaccettabile, pur con l’emergenza in corso, che a due mesi e mezzo dall’ultimo incontro, il Mise non abbia avviato le azioni promesse. Inaccettabile è anche il comportamento di Whirlpool che, con un cambio di strategia rispetto a quanto promesso il 3 febbraio scorso, penalizza i lavoratori in un momento in cui anche il pagamento delle mensilità arretrate sarebbe stato per loro un piccolo ma significativo sollievo». Vito Benevento, della segreteria Uilm di Torino, affrema: «Ci aspettiamo a brevissimo una nuova convocazione per capire le vere intenzioni di Whirlpool nei confronti dei propri ex dipendenti».
Barbara Tibaldi, segretario nazionale Fiom, afferma: «Sono passati più di due mesi dall’ultimo incontro, e gli impegni presi in quella data su un percorso per una nuova industrializzazione non solo sono stati disattesi, ma vengono oggi ripudiati. I legali che rappresentano oggi Whirlpool hanno comunicato che quegli impegni non verranno rispettati, nemmeno per pagare i salari dei lavoratori. È inaccettabile, abbiamo chiesto al Governo un forte intervento politico, che sblocchi lo stallo tra Whirlpool e Ventures, per creare le condizioni per un progetto industriale. Invitalia è intervenuta per ricordare che nel decreto “cura Italia” ci sono strumenti per avviare produzioni di strumenti utili a combattere la pandemia, su questo Ministero e Regione Piemonte si sono impegnate a cercare possibili imprenditori».
Ugo Bolognesi, responsabile ex Embraco per la Fiom di Torino, aggiunge: «È urgente garantire ai lavoratori che stanno soffrendo questa situazione da moltissimi mesi la continuità dell’erogazione della cassa integrazione anche in questa fase drammatica e che tutte le questioni burocratiche trovino risposte veloci. Tutte le parti si sono impegnate in questo senso. Il Governo si è impegnato a riconvocare il tavolo nei prossimi giorni».
Arcangelo Montemarano, responsabile ex Embraco per la Fim di Torino, afferma: «Ennesimo incontro finito con nulla di concreto per i lavoratori. Niente di quello annunciato dal Mise nello scorso incontro del 3 febbraio è stato realizzato, siamo ancora al rimpallo delle responsabilità tra gli studi legali delle due società dimostrando ancora una volta scarso senso di responsabilità verso quei lavoratori che stanno subendo l’ennesima beffa. Ci aspettiamo da parte del Mise più incisività nel dirimere la diatriba in atto nell’interesse dei lavoratori».
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FONTE
Comunicato stampa di Alessandro Barbiero, Ufficio stampa Uilm Torino
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