Santena, asparago e commercio online. Puntata 223

SANTENA – 15 maggio 2020 – L’asparago è tutto. In Lui la forma è sostanza. La lezione di asparagi-ciliegie, prova di Distretto del Cibo, insegna che c’è un’ampia domanda disposta a riconoscere il giusto valore al lavoro, alla qualità, alla freschezza e alla garanzia di provenienza.

Mossa giusta, dal tempismo perfetto, non rinviare l’87° Sagra dell’Asparago Santenese. Al Covid-19 non ci si deve arrendere, ma adattarsi, in attesa di tempi migliori. In fondo le crisi sono nient’altro che trasformazioni. Come tali vanno sfruttate per migliorare laddove è necessario. La decisione del Comune, della Pro-Loco di Santena e dell’Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto di fare l’87° Sagra permette di fare i conti con un futuro di radicali cambiamenti.

Parlare del futuro dell’asparago oggi significa saper abbinare tradizione e modernità. L’uso della rete tramite facebook, whatsapp, instagram, Satispay apre interessanti prospettive nella commercializzazione online. Infatti, la domanda proveniente da singoli consumatori e da gruppi organizzati mette in luce il ritardo da parte delle aziende nel promuovere e nel commercializzare il loro prodotto.  Lo dimostra il risultato dell’iniziativa Asparagi-Ciliegie, realizzata da Facolt-Ciliegie di Pecetto, Fondazione di Comunità del Chierese e Produttori Asparago di Santena. Una tonnellata di germogli e di rossi frutti prenotati in pochi giorni e venduti in quattro punti, uno a Torino, tre nel Chierese. Un tutto esaurito, realizzato con largo anticipo, che segnala quanto ampio sia il margine di miglioramento nel collegare direttamente il consumatore finale con il produttore originale. Un’inaspettata e gratuita ricerca di mercato che conferma il forte attaccamento della comunità metropolitana ai prodotti tradizionali e tipici del suo territorio.

Gli elementi fondamentali su cui investire sono tre: 1) Il commercio in rete. Il discorso vale per l’asparago ma si allarga agli altri ortaggi, a conferma dell’importanza di istituire il Distretto del Cibo della Città Metropolitana Torinese. 2) L’interesse, l’attaccamento e l’orgoglio per i prodotti orticoli del territorio indicano che si deve lavorare sul collegamento tra domanda e offerta. 3) La provenienza e la tracciabilità del prodotto sono la garanzia che i consumatori chiedono per evitare truffe e raggiri.

La commercializzazione dell’Asparago di Santena e del Pianalto ha grosse possibilità di sviluppo purché siano mantenute le caratteristiche che lo distinguono dagli altri provenienti da altre regioni italiane o dall’estero. Caratteristiche che consentono di fare concorrenza sulla freschezza, salubrità e genuinità, e pure sul prezzo finale di vendita al dettaglio. L’elemento qualità è contenuto nel riconoscimento di PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) dato all’Asparago Santenese e traslato con tanto di Disciplinare e di Statuto dell’Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto.

L’Asparago Santenese è qualcosa di straordinario, purtroppo ancora sottovalutato.    Se la forma è quanto mai evocativa, la sostanza è ancor più suggestiva per i suoi rimandi a memorie di divinità ancestrali. Spirito e materia nell’asparago formano un insieme gastronomico-filosofico capace di portare la persona sulla soglia del paradiso immaginato dove s’incontrano aspirazioni di vita terrena e di vita spirituale, fino a raggiungere un’altra dimensione dell’animo. Pochi sanno che l’asparago è la sintesi del ciclo della vita. Non è solo fiore. Non è solo frutto. Non solo seme. Non solo foglia. Non solo pianta. E’ l’insieme di frutto, fiore, seme, foglia, pianta.

Aristotele

Cinque elementi vitali racchiusi in uno: nel germoglio di asparago. L’asparago è la perfezione del cibo introdotto in bocca per nutrire il “sacro” corpo della persona. Una medicina per lo spirito e per la carne. Nel germoglio c’è il tutto della natura. La gemma, nutrita dalla linfa vitale, generata da sacra madre terra, da sorella acqua e sorella aria, contiene l’essenza della pianta, della foglia, del seme, del fiore e del frutto. Essenza esaltata dal tempo zero e cioè dal minor tempo che trascorre dal momento della raccolta a quello della nutrizione.  

Questa è la sfida e l’utopia alla base del lavoro e della maestria degli asparagicoltori di Santena e del Pianalto.

P.S.: L’asparago a tempo zero si mangia crudo oppure poco cotto, preferibilmente a vapore.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 16 maggio 2021.

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