SANTENA – 28 giugno 2020 – L’area della Masseria ritorna a destinazione agricola. Lo ha deciso il consiglio comunale, nella riunione in remoto di pochi giorni fa. Ecco quanto successo nel parlamentino cittadino.
L’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Ugo Baldi, ha predisposto questa variante parziale al Piano regolatore, esclusivamente finalizzata a eliminare la previsione denominata “Area per attrezzature private di interesse generale (Hp)”, rimasta inattuata per oltre 25 anni. Con la Variante parziale numero 16 l’amministrazione comunale ha riportato l’area alla destinazione agricola, eliminando così qualsiasi previsione di consumo di suolo.
In consiglio la variante parziale è stata illustrata dal sindaco Ugo Baldi: «Su questa delibera abbiamo discusso parecchio nel consiglio comunale del febbraio scorso, quando il consiglio ha adottato il progetto preliminare di questa variante . Oggi siamo all’approvazione definitiva. In sostanza riportiamo l’area s destinazione agricola. Il progetto, adottato dal consiglio comunale, è stato pubblicato senza che siano arrivate osservazioni. Questa variante non può provocare del danno a nessuno. Copia del progetto è stata inviata alla Città metropolitana di Torino che ha prodotto alcune osservazioni formali sull’impostazione della delibera. Sono stati acquisiti i vari parere dagli enti competenti in materia ambientale. In sostanziale variante è conforma agli strumenti di pianificazione territoriale e oggi si porta ad approvazione definitiva. Dunque, con il voto del consiglio comunale di oggi, l’area della Masseria torna definitivamente agricola».
Nel consiglio comunale in remoto l’unico che è intervenuto è stato Angelo Salerno, consigliere del gruppo misto di minoranza: «Come detto in sede di commissioni consiliari sono contrario a quanto di decide oggi, Avrei gradito si fossero giocate le ultime residue carte per provare a proporre questa area quale sito per il nuovo l’ospedale unico dell’Asl To5. Sono ben consapevole che le percentuali di riuscita erano lo zero virgola zero qualcosa. Per questa variante abbiamo bbiamo aspettato sinora: io avrei aspettato ancora un pochettino per capire come finisce la vicenda della scelta del sito per il nuovo ospedale. Dunque per coerenza e correttezza anche questa ser il mio voto sarà un no».
Il sindaco Ugo Baldi è intervenuto «Per aggiornare il consiglio comunale sulla questione della localizzazione del nuovo ospedale unico. In veste di presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl To5 di recente abbiamo avuto contatti con l’assessore regionale alla Sanità Genesio Icardi. E’ in corso una perizia che la Regione Piemonte ha chiesto all’Asl sul sito precedentemente scelto dall’allora assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta. A breve dovremo conoscere i risultati della perizia. In sostanza la Regione non è convinta del sito di Trofarello, proprio per lo stesso motivo per cui ha escluso la nostra proposta sulla Masseria: per rischio idrogeologico. In sostanza tutti i probabili siti se hanno un minimo di rischio di venire allagati saranno esclusi. Proprio per questo dico che oggi noi possiamo serenamente decidere di far ritornare a destinazione agricola l’area della Masseria che qualche rischio lo presenta».
Il consiglio comunale è passato al voto. Hanno votato sì al ritorno alla destinazione agricola 14 consiglieri collegati in remoto di Essere Santena e del Movimento 5 Stelle. Ha votato no Angelo Salerno. Assente il consigliere Enrico Arnaudo, che ha inviato al blog questo commento, come presidente della Commissione Territorio, dove il tema della realizzazione dell’ospedale nell’area della Masseria è stato dibattuto.
Enrico Arnaudo scrive: «Era il 1993 quando si iniziava a parlare della costruzione, in Santena, in zona Masseria, di un presidio ospedaliero, all’epoca da parte di una società francese, per finire poi a ipotizzare la realizzazione dell’ospedale unico della Asl To5. I progetti, via via proposti dai vari soggetti interessati, occupano due interi armadi presso l’ufficio tecnico comunale, a testimonianza tangibile dell’enorme dispendio di denaro ed energie che in 27 anni non ha tuttavia prodotto alcunché. Con la variante al Piano Regolatore appena approvata, l’unica pietra che si poserà è quella tombale sull’intero progetto».
Enrico Arnaudo prosegue: «È stato obiettato che la zona non è sicura per il pericolo di alluvioni, ma i lavori per la messa in sicurezza del Banna sono una realtà e il rischio oggi interesserebbe tutt’ al più l’area dove era previsto il parcheggio a servizio dell’ospedale. Santena a mio avviso ha perso un’opportunità. Può darsi che l’ospedale non venga mai realizzato o lo sarà tra chissà molto tempo, non importa, quello che è certo fin da ora è che non sarà la nostra città a ospitarlo. La mia famiglia al di là degli studi, è di origine contadina e io sono il primo a non volere occupazione di suolo pubblico, ma di fronte alla costruzione di un ospedale trovo che valesse la pena riflettere sui vantaggi che ne avrebbe ricavato la città. Pazienza è andata così».