SANTENA – 30 settembre 2020 – Il coronavirus ha ridotto ai minimi termini la festa che la comunità riacese cittadina, da 55 anni, dedica ai santi medici martiri Cosma e Damiano.
In tempi normali, ogni fine settembre, l’associazione santi medici organizzava tre giorni di festa che vedevano arrivare in città anche più di 10mila persone. In gran parte devoti dei due santi, che arrivavano nella città di Cavour e degli asparagi dal Piemonte, come da tutta Italia e financo dall’estero.
Negli ultimi anni la festa in onore dei santi martiri anargiri si teneva nella futura piazza Roma, sita lungo via De Gasperi. Quest’anno tutto è stato concentrato nell’oratorio San Luigi. Il covid ha costretto l’associazione guidata da Cosimo Antonio Trimboli, detto Tonino, a eliminare di brutto tutta la parte folcloristica della festa, quella con le serate musicali, sempre di grande richiamo. Sparita anche la cucina tipica calabrese, ospitata nella tensostruttura, cuore gastronomico della festa.
Per la parte religiosa, nel corso dell’ultima settimana, nella chiesetta dell’oratorio che ospita le statue dei due santi martiri si è svolta la novena, seguita dalla celebrazione della messa. Il tutto rispettando le regole del distanziamento e tutte le altre, previste per contrastare la diffusione del covid-19.
Domenica scorsa si sono svolte due messe in onore dei santi. In quella del mattino, tra le autorità il sindaco Ugo Baldi, l’intera giunta Baldi Bis e qualche altro consigliere comunale. Unica autorità arrivata da fuori città Nerio Nesi, presidente onorario della Fondazione Camillo Cavour. Gran parte dei presenti erano componenti il comitato dell’associazione santi medici o persone della comunità riacese santenese. Davvero poche le persone che arrivavano da fuori città.
Al termine della messa mattutina, celebrata dal parroco don Beppe Zorzan, e animata dal coro parrocchiale diretto dal M° Andrea Antonielli, è stato distribuito il pane alle olive. Sul palco, in bella mostra le statue dei santi medici Cosma e Damiano. In chiusura della messa dal parroco don Beppe Zorzan è arrivato un appello. “Invito i santenesi, i parrocchiani tutti, a dare la disponibilità a collaborare nel manutenere il nostro oratorio. Chi ha disponibilità di tempo per compiere qualche servizio è pregato di farsi avanti. Il nostro oratorio è una struttura molto grande. Oggi ci sono solo poche persone che danno una mano per compiere i tanti diversi lavori di manutenzione”. Il parroco ha aggiunto: “nello stesso tempo chiedo ai ragazzi, ai giovani come agli adulti che frequentano tutte le realtà dell’oratorio San Luigi di comportarsi secondo senso civico. Vedo ancora troppi che buttano a terra carta e altra immondizia. Ci sono tanti giovani che sono incuranti delle regole da rispettare quando si è in oratorio e che scorrazzano con le biciclette, senza pensare all’ incolumità dei più piccoli. Ognuno può aiutare questa struttura e tutti dobbiamo sentirla come nostra”.
Per tutto il giornoi due ingressi dell’oratorio sono stati presidiati da 5 volontari del Gruppo comunale di Protezione Civile Gres che controllavano che tutti indossassero correttamente le mascherine, impedivano i tanti impertinenti ragazzini di entrare con le biciclette e ricordavano a tutti le norme del distanziamento.
Più partecipata la messa del pomeriggio, celebrata dal viceparroco don Filippo Romagnoli e animata dai giovani, con tanto di chitarre. Al termine della funzione religiosa, dopo il discorso delle autorità, gli uomini dell’associazione santi medici Cosma e Damiano hanno riportato le due statue dei santi nella cappella dell’oratorio. Un tragitto breve accompagnato dai canti in onore dei due santi martiri, opera di un gruppo di donne della comunità riacese. Poco prima delle ore 20 di domenica sera le statue dei due santi erano ritornate a al loro posto, nella nicchia in cappella, dietro una parete di vetro, una barriera invalicabile anche per il covid-19.
La festa di quest’anno ha visto ridurre al minimo anche le luminarie, altra componente caratteristica della festa in onore dei due santi. All’ingresso dell’oratorio è stata posata una scritta luminosa dell’associazione. Altre luminarie erano posizionate davanti alla cappella dell’oratorio. Tra le novità, accanto ai santi medici, due angeli con trombe, alti 280 centimetri, con centinaia di luci. Due creazioni della Lumilait-Vies, di Santena, ditta che costruisce luminarie per le festività natalizie. Ridotti al minimo anche i fuochi d’artificio, con qualche minuto di botti al termine delle due celebrazioni religiose. Assenti anche i cronisti: nel fine settimana vedremo con che tema apriranno le pagine locali…
Alla fine della messa pomeridiana, celebrata dal viceparroco don Filippo, iniziata alle ore 18, nel cortile dell’oratorio, davanti alla palestra, sul palco, accanto alle statue dei santi medici Cosma e Damiano, ci sono stati gli unici due interventi ufficiali: quello di Tonino Trimboli, presidente dell’Associazione Santi medici Cosma e Damiano e di Ugo Baldi, sindaco di Santena.
Tonino Trimboli, con l’impeccabile vestito scuro da presidente, ha iniziato così: “Quest’anno l’emergenza sanitaria legata al covid ci ha imposto restrizioni impensabili fino a pochi mesi fa. Proprio quest’anno ricorre il 55esimo della festa – sino a oggi ininterrotta negli anni – in onore dei due santi medici martiri. Abbiamo dovuto annullare tutte le consuete manifestazioni civili e folcloristiche. Abbiamo ritenuto doveroso almeno mantenere il programma religioso, anche se profondamente modificato, ma con l’essenziale e tradizionale culto che i devoti riservano ai due santi”.
“Questa pandemia ci fa meditare su quanto sia piccolo l’uomo di fronte a questo microscopico virus che, silenziosamente e paurosamente, si insinua tra l’umanità – ha detto Tonino Trimboli –. Viviamo oggi un grande momento di prova che mi fa ricordare una definizione di Natuzza Evolo la quale si definiva strumento nelle mani del Signore ma comunque sempre un piccolo verme di terra per ammonire le folle. Oggi, oltre al covid, ben altri virus ci perseguitano: vanagloria, infamia, egoismo, gelosia, zizzania, maldicenza e tantissimi altri ancora che minano il collettivo buon vivere e, ancor di più, la pace cristiana. Da tutti questi virus l’uomo deve guardingo proteggersi e autoimmunizzarsi per il bene di tutti. Mi auguro che il prossimo anno tutto quello che oggi stiamo vivendo sia solo più un brutto e lontano ricordo, in modo che, tutti insieme, potremo pienamente festeggiare i gloriosi santi medici Cosma e Damiano”.
Tonino Trimboli ha proseguito: “Ringrazio tutti per la partecipazione. In particolare il parroco don Beppe e il vice don Filippo. Ringrazio il sindaco Ugo Baldi e l’amministrazione comunale tutta, la polizia municipale, i volontari della protezione civile, il coro parrocchiale, il comando dei carabinieri. Grazie a tutti i volontari e membri del consiglio direttivo dell’associazione santi medici Cosma e Damiano. Grazie a tutte le associazioni intervenute oggi con il gonfalone”.
Tonino, con voce emozionata ha chiuso così: “Voglio ricordare e ringraziare il parroco don Giuseppe Lisa – che da lassù ci starà guardando -. E’ grazie a lui che stasera siamo qui, insieme. Il parroco di allora accolse i primi riacesi giunti a Santena e mise a disposizione una stanza dell’oratorio per accogliere i due santi venerati dalle famiglie riacesi. Un arrivederci di cuore al prossimo anno. Buona serata a tutti”.
Il microfono è passato al sindaco Ugo Baldi che ha iniziato così: “Buona sera a tutti. Credo che 55 anni fa nella prima festa che commemorava i santi medici non so se il sindaco ci fosse: le cronache del tempo non lo dicono. La festa in onore dei santi medici è nata, in modo molto semplice e umile, dal volere delle prime famiglie di Riace arrivate a Santena. Una festa nata sotto lo spirito religioso che anima, allora come oggi, la comunità riacese qui a Santena e calabrese in generale. Credo che questo virus che ci ha costretti a ridimensionare la festa ci faccia anche fare un piccolo bagno di umiltà. Ogni 55 anni, vi assicuro, che non è male. La festa in tempi normali è bellissima, sia nella parte religiosa sia in quella folcloristica. Oggi con il coronavirus ci siamo resi conto che quello che conta – quando la salute è a rischio – è in realtà la coesione, la fede, l’amicizia, lo stare insieme. Tutto il resto passa in secondo ordine. Se si potrà questa festa si farà il prossimo anno e se non si potrà ancora torneremo a una festa normale tra due anni. Il problema è esserci…”
Il sindaco ha rivelato: «Molte volte, in questi mesi, da marzo in avanti, ho pregato per questa città che ci fosse qualcuno che la proteggesse. In periodo di pandemia, affidare gli abitanti di Santena ai due santi medici Cosma e Damiano, credo sia la cosa più giusta e appropriata da fare. Credo anche che in questi mesi, i due martiri abbiano anche messo una mano su questa nostra città. L’epidemia sì c’è stata, ma in modo controllato. Nelle nostre due case di riposo non è successo quanto capitato in alcune case di riposo di comuni vicini. Certo c’è stata anche la capacità di organizzarci e tenere tutto protetto, ma una mano dal cielo c’è stata. Io credo che i santi medici questa nostra comunità l’abbiano aiutata e credo che la possano aiutare ancora”.
Il sindaco Ugo Baldi, rispetto all’emergenza coronavirus, ha detto: “Purtroppo la pandemia non è finita. Anzi. Sta risalendo. Nei prossimi giorni manderò un messaggio telefonico a tutti. Mi raccomando. Non abbassiamo la guardia. Nei giorni scorsi, parlando con il direttore generale dell’Asl To5 di Chieri, mi diceva che i posti covid in ospedale non sono ancora tutti pieni, ma si stanno riempiendo di nuovo. Oltre ai casi senza sintomi o con pochi sintomi, con l’abbassamento delle temperature ambientali la cattiveria di questo virus è di nuovo aumentata, soprattutto nei confronti delle persone più anziane. Abbiamo aperto le scuole. Quest’anno il problema non sarà la didattica, cosa si insegnerà, ma sarà riuscire a mantenere aperte le scuole. Vediamo cosa succede. Sinora da noi non si sono avuti casi positivi, ma a Moncalieri e Nichelino ci sono stati casi positivi tra i bambini. Questo ha provocato allarme. Sembra che i bambini non si infettino tra loro, ma si infettino dagli adulti. Poi passano il virus ad adulti e anziani”.
Il sindaco Ugo Baldi ha spiegato: “Sta a noi sconfiggere il virus. Riuscire a sconfiggerlo dipenderà dalle nostre capacità. Lo faremo se riusciremo a essere perseveranti nelle misure di contenimento. Lo so che è seccante la mascherina, non ne possiamo più tutti quanti. Non ne possiamo più di non poter abbracciare anche chi non è nostro congiunto. Però attenzione, per contagiarsi basta un attimo”.
Il sindaco Ugo Baldi ha fornito la situazione in città rispetto al covid-19: “Oggi abbiamo una decina di casi a Santena. Il sito del comune viene aggiornato ogni due giorni con il bollettino dei casi dei santenesi guariti, di chi è in quarantena e di chi è messo in isolamento fiduciario. A oggi siamo a 10 casi: 8 sono dovuti a ritorno dall’estero o dalla Sardegna. Persone che poi ne hanno contaminato altre. Ci sono anche due santenesi che non sanno come si sono contaminati. Hanno sempre tenuto la mascherina. Hanno cercato di fare attenzione. Non sono andati in vacanza. Per fortuna non sono gravi: ci sono i sintomi respiratori. Uno è in ospedale. Questo virus è veramente strano. A breve, a metà ottobre, partirà la campagna di vaccinazione antinfluenzale. Il vaccino per proteggersi dal covid-19 purtroppo non c’è ancora. Speriamo arrivi presto. Solo quando ci sarà saremo tutti tranquilli. E’ molto importante, soprattutto per gli anziani, ma anche per i giovani, fare il vaccino antinfluenzale. A metà ottobre i medici di famiglia faranno una campagna vaccinale. Ci si potrà vaccinare negli studi medici o in sala consiglio, previo appuntamento. Avere immunità per la parte influenzale ci cautela, in parte, anche per il resto. Il covid-19 attacca dove si è più deboli. Vi consiglio di vaccinarsi contro l’influenza. Chiudo così: preghiamo i santi medici Cosma e Damiano perché ci diano una mano e ci aiutino, ma aiutiamoci prima noi stessi. Cercando di fare il possibile per cautelarci e per cautelare gli altri, nel rispetto di tutti”.
Poi il sindaco ha continuato: “E’ importante che la festa religiosa ci sia e si mantenga nel tempo. E’ importante che l’associazione santi medici ci sia e si mantenga. E per questo c’è bisogno dei giovani. Giovani come quelli che stasera hanno animato la messa. C’è bisogno di giovani nell’associazione Cosma e Damiano, come in parrocchia e come in amministrazione comunale”.
Ugo Baldi ha proseguito: “Il presidente Tonino Trimboli, qualche giorno fa, mi ha chiesto se entro il 2022, prima del termine del mio secondo mandato da sindaco, fossi stato capace di lasciare un segno per la vostra associazione. Io sono sempre stato favorevole a lasciare un segno importante per questa vostra associazione. Credo che, in qualche modo, cercheremo di fare il possibile per lasciare questo segno. In ottobre l’amministrazione comunale incontrerà l’associazione per capire in che modo questo segno si potrà lasciare. Anche perché a differenza delle altre la vostra non è fatta solo dai volontari che la compongono, ma è costituita da metà della popolazione di Santena. In città non esistono altre associazioni così grandi. Ecco perché è importante lasciare un segno. Cercheremo di lavorare insieme per riuscire a fare il possibile. I miracoli non si possono fare. Speriamo che i miracoli li facciano i santi per noi”.
Ugo Baldi ha chiuso così: “Speriamo che, come detto dal presidente Tonino Trimboli, questa festa possa di nuovo tornare ai fasti degli anni scorsi. L’importante non è quello che si fa, ma esserci. Buona festa a tutti”.