Santena – 6 marzo 2021 – Covid? In attesa dei vaccini, prima si chiude, prima si riapre. Pregi: alta qualità, freschezza, salubrità, certificazione di provenienza. Difetti: insufficiente promozione dell’acquisto in cascina. Bassa capacità di fare rete con produttori di altri ortaggi, frutta, vini e altri alimenti del territorio. A Milano il “Bosco Verticale”, a Carmagnola l’asparagiaia di Santenese autoctono.
“… le riforme (le chiusure) compiute a tempo, invece di indebolire l’autorità, la rafforzano….”.
La frase di Camillo Cavour contenuta nel discorso alla Camera dei Deputati del 7 marzo 1850, citata da Draghi nel suo discorso al Senato è quanto mai calzante in questo momento. Una stagione e un intero anno di convivenza col COVID 19 hanno insegnato tante cose. Santena e il Mondo non sono e non saranno più come prima, nelle grandi come nelle piccole cose.
La pandemia ha imposto un’accelerazione con la quale le aziende agricole di Santena hanno imparato a fare i conti. Lo scorso anno la campagna dell’asparago sembrava dovesse andare storta. La mobilità delle persone era vietata oltre i confini comunali. I ristoranti erano chiusi. E così pure i mercati rionali e ambulanti. Gli stessi grossisti erano titubanti. Mentre la grande distribuzione non poteva prendere in considerazione chi produce germogli di eccelsa qualità ma in piccoli volumi. Poi pian piano la nebbia si diradò. I clienti storici si sono rapidamente auto-organizzati in gruppi d’acquisto familiari, condominiali e amicali. Con la liberalizzazione della circolazione sono ripresi gli acquisti in cascina. I grossisti hanno dimostrato il loro interesse verso gli asparagi certificati con il marchio di provenienza. La grande distribuzione con i suoi prezzi e la bassa qualità non è concorrenziale con i prodotti del territorio. E ciò vale per gli asparagi come per tutti gli ortaggi coltivati nella zona del Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese della Città Metropolitana.
Sotto gli occhi dei produttori d’asparago è cambiato il modo di fare acquisti. Le persone con il lavoro a domicilio mangiano di più a casa. E se da un lato aumenta la corsa ai supermercati, dall’altro i consumatori hanno riscoperto il piacere di preparare piatti con cibi del territorio di qualità, sani e freschi, rispetto ai quali chiedono la certificazione della provenienza. L’acquisto in rete, online, da tempo non è più una moda da fricchettoni ma ha ormai investito le famiglie e le imprese più normali. Le prenotazioni via WathsApp, Facebook e Instagram adesso impongono un cambiamento della logistica aziendale. La vendita diretta in cascina e il consumo del germoglio a tempo zero richiedono una nuova tempistica facilitata dalla velocità dei nuovi mezzi di prenotazione e di pagamento, tra questi satispay. L’e-commerce è dunque penetrato profondamente nel sistema produttivo e commerciale delle aziende del Pianalto e di Santena influenzandone la socialità.
Oggi con apprensione si osservano l’andamento della pandemia, il calendario solare e il calendario degli asparagi. Le restrizioni previste in questo periodo dureranno fino a Pasquetta, cioè fino al 5 aprile. Data in cui normalmente la raccolta degli asparagi sta per iniziare. Si spera quindi che con l’inizio della campagna 2021 dell’Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto le restrizioni si allentino. Ciò darebbe più tranquillità alle aziende agricole e possibilità di lavoro anche ai ristoranti e trattorie della zona.
“… le chiusure compiute a tempo, invece di indebolire l’autorità, la rafforzano….”. E soprattutto le danno un senso.
Intanto superando le frontiere autoreferenziali di chi non coglie gli intrecci tra scuola e lavoro, tra Costituzione e lavoro, si rafforza il rapporto fra Coltura e Cultura, fra Sapori e Saperi. Un esempio viene dalla sezione Agraria, del Baldessano-Roccati di Carmagnola. Lunedì 7 marzo, tempo permettendo, si mette giù la nuova asparagiaia dedicata alla sperimentazione e alla conservazione dell’Asparago Santenese autoctono. Le zampe sono state prodotte per la prima volta nella storia dalla stessa scuola utilizzando seme fornito da un produttore di Santena. Un fatto straordinario, che solo la piemontesitudine può sottovalutare. Fossimo a Milano un evento del genere avrebbe almeno la portata televisiva e la pubblicità del “Bosco Verticale”, i due palazzi progettati dallo Studio Boeri, situati nel Centro Direzionale della città di Alessandro Manzoni. Ma chi era costui?
Gino Anchisi
da Santena, la Città di Camillo Cavour, 6 marzo 2021
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INFO Bosco Verticale è il nome di due torri residenziali di 111 metri e 80 metri di altezza (per la precisioni di 24 piani la prima e 17 piani la seconda, per un totale di 113 residenze), disegnate e progettate da Boeri Studio (Stefano Boeri, Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra) facenti parte del Progetto Porta Nuova inserito nel centro Direzionale di Milano, e realizzate da Hines Italia SGR, in collaborazione con COIMA. L’interior design è curato da COIMA Image con Dolce Vita Homes.