SANTENA – 25 novembre 2021 – Sconterà la pena ai domiciliari, ma potrà uscire per prestare servizio nell’ambulatorio di via Badini, a Santena, il dottor Raffaele Bosco, il medico di base con 1.300 mutuati al seguito che sembrava letteralmente sparito nel nulla, salvo poi ricomparire nel carcere di Fossano.
Qui di seguito l’articolo pubblicato dal settimanale Il mercoledì, a pagina sei dell’edizione del giorno 24 novembre 2021.
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Il medico di Santena è nuovamente operativo
Reintegrato Bosco
Resta ai domiciliari ma può lavorare
SANTENA – Sconterà la pena ai domiciliari ma potrà uscire per prestare servizio presso l’ambulatorio di via Badini, a Santena, il dottor Raffaele Bosco, il medico di base con 1.300 mutuati al seguito che sembrava letteralmente sparito nel nulla, salvo poi ricomparire nel carcere di Fossano.
Il professionista 64enne infatti non andava al lavoro in quanto era stato arrestato alla fine di ottobre dopo che lui stesso si era costituito alle autorità. Motivo? Una sentenza del tribunale di Asti datata 2014 e diventata nel frattempo definitiva che lo condannava a scontare due anni e tre mesi di reclusione per una serie di reati di tipo finanziario. Ora tutto ciò può essere in un certo senso «archiviato», in quanto il medico è stato reintegrato nel proprio ordine professionale, dal quale era stato temporaneamente sospeso per un eventuale provvedimento disciplinare su cui si è poi deciso di soprassedere.
A confermare la piena ripresa della sua attività è la stessa Asl To5 che attraverso una nota ha spiegato: «Gli assistiti del dottor Bosco assegnati temporaneamente alle dottoresse Vedelago e Borremans a partire da lunedì 22 novembre (quello appena trascorso, ndr) sono nuovamente iscritti presso il dottor Bosco che riprende la sua attività di medicina generale convenzionata».
Il tutto con grande gioia dei suoi pazienti che, disperati per la sua assenza, avevano addirittura creato una pagina Facebook denominata «Sosteniamo il dottor Bosco» dove, oltre a scambiarsi varie informazioni sulla vicenda del loro medico di fiducia, cercavano di organizzare raccolte firme, petizioni e quant’altro potesse servire per farlo tornare in servizio.
Ma come sappiamo per il momento l’emergenza generata dal fatto il professionista non poteva essere fisicamente in studio sembra rientrata. Sul fronte giudiziario anche, perché di fatto può scontare la sua pena così, alternandosi tra il suo domicilio e l’ambulatori, ma anche qui le cose potrebbero cambiare. Perlomeno è ciò che spera il legale che lo assiste, l’avvocato Fulvio Gianaria, che intende presentare una nuova istanza per la messa in prova. La prima era stata respinta per un vizio di forma dal tribunale di sorveglianza di Asti, per questo Bosco si era costituito, decisione che in effetti gli aveva permesso di uscire quasi subito dal carcere di Fossano circa tre settimana fa, tuttavia anche in quell’occasione il giudice scartò nuovamente l’ipotesi della messa alla prova, optando per i domiciliari. Il tutto per un’accusa di bancarotta fraudolenta che il medico santenese paga per il suo ruolo di amministratore unico, con il cugino che ricopriva quello di amministratore di fatto, della società Prato Grande, con sede ad Alba, una srl immobiliare fallita a seguito del prelievo di tutto il capitale.
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Fonte: Articolo del settimanale Il mercoledì, edizione del giorno 24 novembre 2021, pagina sei.
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