Ex Embraco, Whirlpool e curatela chiedono il concordato preventivo

RIVA presso CHIERI – 27 novembre 2021 – «Apprendiamo dalla riunione con la curatela fallimentare di Ventures Production e Chieri Italia (Whirlpool) che il fondo “escrow” viene distolto dalla sua collocazione originale – cioè a favore dei lavoratori e di una possibile reindustrializzazione – e viene adoperato per sanare i debiti fallimentari di pseudo imprenditori che hanno preso in giro i lavoratori, oltre che per pagare gli oneri della curatela». E’ la denuncia di Vito Benevento, segretario organizzativo Uilm Torino, al termine dell’incontro di ieri tra sindacati e curatori fallimentari.

Immagine di archivio

Dal tavolo è emersa la volontà, da parte degli amministratori nominati dal tribunale, di chiudere “in bonis” il fallimento, destinando i circa 9milioni di euro del fondo per la reindustrializzazione al pagamento dei costi del fallimento stesso. Con le ripartizioni illustrate dalla curatela, a ogni lavoratore, oltre ai crediti fallimentari, non resterebbe che una somma pari a circa 7 mila euro lordi. L’esito positivo del concordato è vincolato alla firma di una conciliazione da parte di almeno il 90 per cento dei lavoratori coinvolti.

«Noi della Uilm – sottolinea Vito Benevento – abbiamo sempre sostenuto dal primo minuto che, in mancanza di una reindustrializzazione, il fondo avrebbe dovuto essere destinato per intero ai lavoratori. Per loro, oltre al danno di aver perso il posto di lavoro, si aggiunge la beffa dell’assenza assoluta da parte del Governo. Ricordiamo che nonostante le innumerevoli richieste di incontro, nessuna convocazione è arrivata dal Mise nel corso del 2021».

«Si tratta – conclude Vito Benevento – di una vertenza sfortunata, con un epilogo negativo che non sarebbe dovuto accadere. Auspichiamo che le istituzioni locali costruiscano, come promesso, un apposito piano di formazione e ricollocazione per i 400 lavoratori ex Embraco, in modo da garantire loro nuove opportunità di occupazione senza che nessuno sia abbandonato al proprio destino».

*
FONTE Comunicato ufficio stampa Uilm Torino