A che punto siamo con il nascente Distretto del cibo Chierese e Carmagnolese? Interrogazione del Movimento 5 Stelle in consiglio a Santena

SANTENA – 9 gennaio 2022 – A che punto siamo con la realizzazione del Distretto del cibo Chierese e Carmagnolese? Questo hanno chiesto, con una interrogazione, i consiglieri del Movimento 5 Stelle all’amministrazione Baldi Bis. La risposta è arrivata nella seduta di fine anno 2021 del consiglio cittadino.

Santena, consiglio comunale, seduta del 22 dicembre 2021

Il documento è stato presentato dai consiglieri comunali grillini Arianna Zaccaria,  Domenico D’Angelo e Daniele Graglia. In premessa, tra le altre cose, il documento ricorda che “Il Chierese-Carmagnolese, nella ex provincia di Torino, oggi Città Metropolitana occupa uno spazio, e svolge una funzione e un ruolo fondati sulla fornitura e accessibilità di alimenti prodotti da aziende agricole che puntano sul chilometro zero, sul tempo zero, sulla salubrità, sulla biodiversità e sul collegamento diretto col consumatore finale”.

Nell’interrogazione si fa presente che “Il Distretto Rurale del Cibo del Chierese-Carmagnolese si caratterizza per le identità storiche, culturali, tradizionali, lavorative e territoriali che si sono integrate nel corso dei secoli formando un ecosistema originale nell’ambito della Città Metropolitana” e che“L’area si caratterizza sia per la sua specializzazione agricola nell’orticoltura, frutticoltura, allevamento del bestiame rivolta alla freschezza e alla qualità del prodotto, sia per la presenza di diversi Pat (Ciliegie di Pecetto, Peperone di Carmagnola, Carni di Riva presso Chieri), segno di imprese agricole innovative, di un’agricoltura con ruoli e funzioni significative a livello sociale, metropolitano e piemontese”. 


Nel documento dei tre consiglieri di minoranza si ricorda che “Il 29 luglio 2021 con decreto del sindaco di Città metropolitana e del consigliere delegato si è nella sostanza sancito di aderire all’accordo del “Distretto del cibo Chierese-Carmagnolese” per farne parte integrante e sostanziale e di procedere alla sottoscrizione dell’accordo” e che “Il 25 novembre 2021 il ministro Stefano Patuanelli ha partecipato alla sottoscrizione dello Statuto della Consulta dei distretti del cibo al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali”. I fondi sono stati inizialmente di 25 milioni, cui ne seguiranno 120 in Legge di Bilancio. A questi fondi vanno sommati una parte dei 1,2 miliardi di euro utilizzabili per stipulare i contratti di filiera e di distretto. Da ultimo c’è un PNRR da sfruttare e una nuova Pac, Politica agricola comunitaria, da inserire nelle politiche di gestione delle risorse”.

Nella seduta del 14 dicembre scorso la consigliera della Regione Piemonte Sarah Disabato presentava un’interrogazione che, tra le altre cose, consentirà di finanziare le spese di costituzione e avviamento dei nascenti Distretti del cibo.  Con l’interrogazione i tre consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno chiesto “di relazionare sulle tempistiche della realizzazione del percorso necessario ad avviare in concreto il Distretto del cibo dal punto di vista fattivo, degli accordi di filiera e dell’organizzazione e aggregazione dei soggetti”. Nell’interrogazione si fa inoltre riferimento alla recente chiusura della T18 Piemonte, azienda leader nella produzione e distribuzione di prodotti ortofrutticoli di qualità. In questa sede si riporta il solo tema del distretto del cibo Chierese e Carmagnolese. 

Mimmo D’Angelo

A Santena, in consiglio, dopo la lettura da parte della presidente del consiglio Cetty Siciliano, il documento è stato riassunto e presentato dal consigliere firmatario Domenico d’Angelo. «Lo spirito della interpellanza è pungolare la Regione Piemonte che in sede di question time ha risposto sul tema del distretto del cibo. Stiamo facendo giorno di squadra. La regione ha detto che  il distretto del cibo sarà finanziato. E’ giusto che la Regione Piemonte senta pressione sul tema del distretto del cibo. Lo scopo di questa interrogazione è duplice: avere un aggiornamento sulla vicenda del distretto del cibo e fare un po’ di pressione sulla Regione Piemonte».

In consiglio comunale, le risposte chieste dai consiglieri del Movimento 5 Stelle sono arrivate direttamente dal sindaco Ugo Baldi: «Il nascente Distretto del cibo Chierese e Carmagnolese è a un ottimo punto. Noi confidavamo di riuscire a ottenere l riconoscimento del distretto dalla Regione Piemonte entro fine anno 2021. Non è stato possibile. Abbiamo presentato per tempo tutta la documentazione richiesta, seguendo le istruzioni degli uffici regionali. Abbiamo camminato insieme con la Regione, il nostro è un progetto pilota: nessuno finora ha fatto una cosa del genere. Paghiamo un po’ lo scotto dei primi. Abbiamo mandato la documentazione chiesta. La Regione ha chiesto ulteriori integrazioni. Ha  chiesto maggiori dettagli e precisione rispetto ai nominativi  della aziende agricole partecipanti al nascente distreto del cibo. Tramite i consulenti di SeaCoop i dati sono stati recuperati i dati. Direi che ora l’atto di costituzione è praticamente pronto».

Ugo Baldi, sindaco

Il sindaco ha aggiunto: «Il cammino intrapreso per la costituzione del distretto del cibo sta suscitando interesse – ha detto il sindaco Ugo Baldi -. Tanti soggetti ci chiedono come sta procede la nostra esperienza.  A Cavour vuole nascere un bio-distretto. Alcuni di noi hanno partecipato ad alcuni incontri dove abbiamo presentato la nostra esperienza.  Detto questo noi abbiamo bisogno di portare a casa il fretta la costituzione del distretto, sarà il primo della nostra Regione. Un piccolo finanziamento della Regione Piemonte ci aiuterà a sostenere le spese per la nascita dell’associazione. Il distretto viene riconosciuto, con il sottoscritto come provvisorio  legale rappresentante. Il passo successivo dovrà essere la nascita dell’associazione del distretto del cibo all’interno della quale definiremo le parti operative. Esiste una bozza di piano di distretto che sarà condivisa a breve, dove ci sono le tante azioni che il nascente distretto dovrà realizzare nel suo piano triennale».

Il sindaco Ugo Baldi ha proseguito così: «Dopo il riconoscimento formale, da gennaio 2022 in poi, potremo come distretto accedere ai finanziamenti dello Stato, si tratta di risorse del Mipaaf dedicate ai distretti del cibo. La sfida sarà per che progetto chiederemo le risorse. Occorrerà individuare le scelte prioritarie per i finanziamenti e capire in che modo il distretto si qualificherà. Distretto che intende promuovere l’attività dei produttori di cibo, di alimenti, dalla produzione primaria fino alla trasformazione e distribuzione. Oggi sul nostro territorio la produzione primaria è in difficoltà, soprattutto quella frutticola, prima ancora che quella orticola. La strada del distretto è tracciata: questo è il percorso che abbiamo percorso, così come vi ho delineato le prossime tappe. Entro fine 2021 saranno riconvocati i tavoli di lavoro per la costituenda associazione. Così, appena saremo riconosciuti dalla Regione avremo già lavorato sui passi da compiere per costituire l’associazione. Da li un poi i comuni dovranno fare un passo in alto, pur mantenendo un ruolo politico di supervisione, di supervisione e di stimolo, la palla deve passare in mano ai produttori del territorio. I comuni devono esserci dentro l’associazione, credo sarà bene inserire Santena, Carmagnola e Chieri».

Il sindaco di Santena ha chiuso così: «Sulla comunicazione abbiamo avuto un contatto con VisitPiemonte che si è data disponibile e finanziare la comunicazione per il distretto del cibo, in quanto esperienza innovativa per la Regione. Sino a oggi esistono distretti legati alla produzione, ad esempio il riso, noi siamo il primo distretto fatto da un territorio omogeneo, di 25 comuni, che hanno guardato al di là del proprio confine e hanno creduto a un progetto di comunità. Dopo un fine anno 2021 un po’ stagnante per evidenti motivi, speriamo di poter ripartire con rinnovato vigore».

Dopo la relazione del primo cittadino, il consigliere Mimmo D’Angelo ha replicato così: «Grazie delle risposte. Non bisogna dimenticarsi che le risorse della Regione per il distretto serviranno solo per avviarlo. Poi ci dovrà essere una progettualità. Sarà interessante esaminare l’elenco delle azioni previste nel prossimo triennio. Ci saranno progetti ad alto contenuto di innovazione sulla produzione, valorizzazione e commercializzazione della produzioni agricole del territorio Chierese  e Carmagnolese. Nell’ambito del processo produttivo ci sono aspetti innovativi, con alta percentuale di finanziabilità rispetto ai finanziamenti».

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