SANTENA – 26 febbraio 2022 – Per stimolare l’orticoltura 4.0 c’è bisogno del Distretto del Cibo e anche dell’ENEL. Altedo (FE): interessante prova di coltivazione semiforzata di asparagi precoci con riscaldamento elettrico. L’agrivoltaico, energia rurale rinnovabile, perché la Provincia di Torino stia al passo con l’agricoltura europea.
Ci fosse Cavour lo farebbe subito. Il Chierese-Carmagnolese nell’innovazione agricola –anche grazie a Lui– è sempre stato all’avanguardia. Tanto più oggi, in cui si affronta l’agricoltura 4.0: la coltivazione che punta sulla sostenibilità. Sulla precisione nell’uso dei terreni, dell’acqua, dei fertilizzanti, dell’energia, dei prodotti fitosanitari. Sulla qualità, la freschezza, la tracciabilità, il controllo, la salubrità. Sulle nuove tecnologie, la ricerca, la sperimentazione e la prova. Sull’uso del digitale. Un’agricoltura dove non si fa di tutta l’erba un fascio ma si distingue per comparti e specializzazioni nell’ orticoltura, frutticoltura, allevamento, cerealicoltura, latticini e vini.
Se oggi l’elettrico Camillo Cavour fosse Capo del Governo “alzerebbe” il telefono. Convocherebbe, perché si diano da fare, i ministri: Renato Brunetta, pubblica amministrazione; Vittorio Colao, innovazione tecnologica; Stefano Patuanelli, agricoltura; Giancarlo Giorgetti, sviluppo economico; Andrea Orlando, lavoro; Patrizio Bianchi, istruzione. Telefonerebbe all’Università, al Politecnico e alle Fondazioni Bancarie. Prima di tutti chiamerebbe come sua abitudine la mattina presto, quando il buio è fitto, diciamo verso le 4,30, Francesco Starace, l’amministratore delegato di Enel S.p.A.. La società elettrica proprietaria di Leri di Trino Vercellese dove c’è l’altro polo della rete delle ex aziende agricole del risicoltore-contadino-viticoltore-tessitore dell’Unità d’Italia. Quella dove, prima del referendum 1987 che ha affossato le centrali nucleari, doveva sorgere la seconda installazione atomica di Trino. Cavour sa, che proprio lì, Starace, in questi giorni progetta un immenso impianto fotovoltaico. Prontamente gli chiederebbe di impegnarsi affinché nel Chierese-Carmagnolese e a Santena l’Enel e l’Agatos scendano in campo per sostenere l’orticoltura e l’agricoltura 4.0.
Siccome Cavour non c’è, bisogna che intervenga il perseverante Mario Draghi* o qualcuno dei Ministri sopra elencati. Ma perché proprio l’ENEL? Il motivo è presto detto. Dalle parti di Altedo, dove si coltiva l’asparago verde, è in corso un’interessante prova. La conduce uno dei massimi esperti di asparagi d’Europa: l’amico Luciano Trentini. Si lavora sulla raccolta precoce in un’asparagiaia impiantata nel 2020. Resa precoce grazie a un sistema di fili elettrici riscaldanti posizionati al momento della messa a dimora delle zampe a circa 25 cm di profondità. Pratica che ha permesso di iniziare la raccolta dei primi germogli il 14 di febbraio, giorno di San Valentino.”L’impianto dell’asparagiaia è stato realizzato ponendo le zampe in file binate alla distanza di tre metri l’una dall’altra. Questa asparagiaia – spiega Trentini – dopo avere fornito un’ottima produzione già nel 2021 dove, al primo anno, sono stati raccolti circa 25 quintali/ettaro, per la durata di 30 giorni, e pensiamo che nel 2022 possa fornire una produzione praticamente piena, vista la quantità di massa verde che si è sviluppata nell’estate”.
L’impianto elettrico è entrato in funzione quando la temperatura del terreno alla profondità di circa 25 cm era di 5-6 gradi. In 22 giorni, grazie alle particolari condizioni climatiche stagionali, il calore ha raggiunto i 16,5 gradi a livello della corona dell’asparago consentendo la raccolta dei primi germogli. L’impianto ha riscaldato 8.000 mq. Da notare: la coltura -continua Trentini- dell’asparago è semiforzata, perché è protetta con un basso tunnel coperto con un film trasparente termico. Il calore che proviene dal basso è trattenuto nel terreno attraverso la pacciamatura in telo nero biodegradabile largo 75 cm. La pacciamatura, oltre che intrappolare il calore rallentandone la dispersione, limita la fuoriuscita delle erbe infestanti, in modo da usufruire di un periodo di raccolta sufficientemente lungo senza la presenza di erba che nel tempo rende difficile la raccolta. Questa operazione permette di ridurre drasticamente l’uso di diserbanti pre-raccolta e di limitare il fabbisogno di acqua, con grande beneficio per la coltura e per l’ambiente, in linea con i nuovi orientamenti previsti dalla nuova politica agricola europea. Per l’irrigazione è stata impiegata una manichetta superficiale a goccia. Giunti alla raccolta, una volta che il telo nero biodegradabile ha esaurito la propria funzione, è stato praticato un taglio centrale per tutta la lunghezza della fila, per agevolare le operazioni. Terminate tali operazioni la pacciamatura ha continuato a contenere la fuoriuscita delle erbe infestanti fino alla sua completa biodegradazione (FreshPlaza del 22/02/2022). Trentini ha garantito che“Alla fine del secondo anno di raccolta, saranno disponibili ulteriori informazioni circa l’andamento della coltivazione, la cui raccolta si prevede possa concludersi, salvo eventi climatici straordinari, intorno ai primi di aprile dopo circa 50-55 gg, trattandosi di una asparagiaia di soli due anni”. Chi sa fare i conti (ndr) può trarre le conseguenze. Da febbraio ad aprile si raccolgono i precoci. A fine marzo-primi d’aprile si apre la raccolta naturale in campo. Mentre la campagna di produzione si estende da 2 a 4 mesi. Con i tempi di entrata in produzione ridotta, dato che già al primo anno si raccoglie per 30 giorni.
Tornando all’ENEL e conoscendo questi dati la faccenda si fa interessante per le aziende agricole del territorio e per il sistema sociale comunitario. Non solo per chi fa asparagi, ma anche per gli altri ortaggi coltivati in serra e in campo nel Chierese-Carmagnolese. L’ENEL e il Distretto del Cibo sono importanti perché sostenendo e agevolando l’agrovoltaico collocato sulle serre e sui capannoni si possono contenere i costi di gestione degli impianti.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 27 febbraio 2022.
*Persona del tutto legittimata in quanto insignito del Premio Nazionale Camillo Cavour 2016.