SANTENA – 10 settembre 2022 – Chierese-Pianalto-Carmagnolese. Primo: riconoscere il valore sociale dell’attività agricola e agroalimentare. Secondo: orientare l’ex “PSR” sulle aziende della zona. Sabato a Carmagnola, domenica ad Andezeno si ragiona sul futuro dell’agricoltura e del cibo di qualità del Torinese.
Il Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese è uno strumento per la cura degli interessi delle aziende agricole e del settore agroalimentare del territorio. E’ nato dal basso. Dalle aziende agricole nel febbraio 2018. Poi nel 2021 ha riscosso l’attenzione e l’impegno dei Comuni, della Città metropolitana, della Regione e di Enti e Associazioni territoriali. Finalmente si avviava un’operazione che costituisce uno degli atti politici più importanti adottati in questi anni.
Le dimensioni territoriali entro cui il Distretto opera sono variabili. Più ampie, più funzionali e più realistiche di quelle comunali. Vuoi perché le aree di alcuni prodotti travalicano i limiti zonali e provinciali. Vuoi perché gli interessi e le dinamiche del settore agroalimentare spaziano dal livello zonale al livello globale e viceversa, sospinti dai processi innovativi, logistici, produttivi, di mercato, di ricerca e sviluppo, di integrazione con altre attività. Le relazioni zonali sono l’elemento di forza del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese. Che si caratterizza per la biodiversità delle produzioni, le integrazioni aziendali e per le differenti attività agricole. Attività che variano dalla coltivazione di cereali, legumi, ortaggi, frutta, uva, fieni, erbe officinali al vivaismo, all’allevamento di bestiame per carni, latte e latticini e di insetti per il miele, fino alla produzione di biogas. Una ricchezza basata sulla presenza di piccole aziende agricole forti nel garantire un alto livello di qualità ma deboli nel realizzare economie di scala nel lavoro, negli approvvigionamenti, nei volumi produttivi e nella commercializzazione.
Quale Distretto del Cibo Questo è un Distretto strategico per la produzione di cibi sani, genuini, freschi, che nutre il Torinese, il Piemonte e altre comunità. Nel momento in cui si ragiona su cosa dovrebbe fare è necessario definire il contesto in cui si trovano ad operare le aziende agricole del Pianalto, del Chierese e del Carmagnolese. In buona sostanza, si tratta di individuare quali sono le caratteristiche del territorio, della comunità, dei prodotti e delle aziende per ricavare idee da tradurre in progetti a sostegno del necessario cambiamento. Perché una cosa è certa. In questi tre territori, da sempre uniti a livello infrastrutturale, culturale, idraulico, agricolo, religioso e ambientale, è necessario superare ogni residuo di campanilismo locale e zonale che limiti lo sviluppo sociale della comunità. Sviluppo che nel nostro territorio ha trovato una felice soluzione nei PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) del Peperone di Carmagnola, dell’Asparago Santenese, delle Ciliegie di Pecetto, della Cipolla di Andezeno, del Porro, delle Carni, e del Coniglio Grigio di Carmagnola, del Ciapinabò di Carignano, nel DOP delle Tinca poirinese, nel Pomodoro Costoluto di Cambiano, nella patata di Villastellone, in un’orticoltura specializzata che lavora 12 mesi all’anno.
Il futuro del Distretto del Cibo è in bilico. Schiacciato tra l’indispensabile rinnovamento generazionale delle risorse umane impegnate nelle aziende agricole. Le piccole dimensioni aziendali. Il bisogno di raggiungere le necessarie economie di scala. L’aumento delle dimensioni produttive da perseguire con l’accorpamento dei terreni oppure con l’associazionismo aziendale. Il rafforzamento della rete di stoccaggio, di trasformazione, di distribuzione, di commercializzazione.
Il Chierese, il Pianalto, il Carmagnolese La zona oggi si distingue in tre aree con forti integrazioni fra di loro e con le zone limitrofe. Il Chierese con il Pianalto, il Nord Astigiano, il Chivassese, il Monferrato e il Torinese. Il Carmagnolese con il Pianalto, il Roero, il Braidese, il Saluzzese-Saviglianese, il Basso Pinerolese, il Carignanese e il Torinese. Il Pianalto con il Chierese, il Carmagnolese, il Monferrato, il Roero e il Torinese.
Un territorio che collega le Alpi, il Mediterraneo, la Pianura Padana all’Europa, ai Balcani, all’Est, Centro e Sud Italia con molti elementi comuni che danno un senso alla funzione che dovrebbe svolgere il Distretto del Cibo.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 10 settembre 2022.