Festa santi Cosma e Damiano, pranzo inaugurale con offerta per le famiglie meno abbienti

SANTENA – 25 settembre 2022 – Il pranzo inaugurale della 58esima festa dei Santi Cosma e Damiano ha visto ridurre i partecipanti alle sole presenze istituzionali. Una scelta fatta dall’Associazione santi medici Cosma e Damiano che ha devoluto un’offerta per le famiglie meno abbienti santenesi.

Santena, sabato 24 settembre 2022, l’indirizzo di saluto del presidente Tonino Trimboli, al pranzo inaugurale della 58esima festa dei Santi Cosma e Damiano, di Santena

Ieri, sabato 24 settembre, si è svolto il pranzo inaugurale  della 58esima Festa dei Santi Cosma e Damiano. Il ritrovo era fissato alle ore 13, sotto il tendone bianco del padiglione enogastronomico, cuore della cucina tipica calabrese, della rassegna che la comunità riacese di Santena tributa ai due santi martiri, dal 19 al 26 settembre 2022, nella futura piazza Roma, sita lungo via De Gasperi.

Per cominciare il parroco don Beppe Zorzan e il vice don Filippo Romagnoli, hanno benedetto i volontari che in questi giorni prestano servizio alla trattoria. Una benedizione arrivata alla presenza di amministratori – il sindaco Roby Ghio, il vice Paolo Romano e l’assessore Ugo Cosimo Trimboli. Presenti anche il comandante la polizia municipale Roberto De Filippo e l’agente Enrico Floccari. Benedizione ripresa dall’emittente TeleMia, canale 76 del digitale terrestre in Calabria e in streaming per tutto il mondo su www.telemia.it che in questi giorni – con il giornalista Pino Carella e i colleghi Eugenio Blefari, Antonio Rodà e Leonardo Stasi – stanno raccontando, in maniera capillare, la 58esima festa dei santi Cosma e Damiano, organizzata dal 19 al 26 settembre 2022, qui a Santena.

Tonino Trimboli, presidente dell’associazione  santi Cosma e Damiano di Santena, ha spiegato. «Quest’anno per il pranzo inaugurale della festa in onore dei santi martiri abbiamo scelto di procedere solo con inviti strettamente istituzionali: il parroco e il vice, il sindaco e il vicesindaco, Polizia locale e carabinieri. Il motivo c’è: negli ultimi mesi tante famiglie arrivano per chiedere aiuto anche alla nostra associazione. Si tratta di persone che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Così abbiamo scelto di limitare il numero di inviti al consueto pranzo inaugurale: devolveremo un’offerta per le famiglie meno abbienti santenesi».

Prima di cominciare con le portate della cucina tipica calabrese il presidente Tonino Trimboli ha detto: «Desidero ringraziare i tanti volontari – giovani e meno giovani – che prestano servizio nel padiglione enogastronomico, così come in ogni altra mansione necessaria per il buon funzionamento della nostra festa». Subito dopo il presidente ha aggiunto: «Considero questo pranzo il primo evento che porterà al gemellaggio tra la città di Santena e la città di Riace. In agosto abbiamo mosso i primi passi: oggi partiamo in un cammino che mi auguro breve».   

Durante il pranzo Tonino Trimboli ha riassunto alcune tappe storiche dell’arrivo della comunità riacese a Santena e della nascita della festa che i devoti organizzano in onore dei santi medici. Un appuntamento, questo di Santena, che negli anni è cresciuto fino a diventare il principale ritrovo folcloristico e religioso della comunità riacese in tutto il nord Italia. «Agli inizi degli anni Sessanta le famiglie riacesi emigrate qui a Santena – ha spiegato Tonino Trimboli – sentivano la necessità di portare qui il culto in onore dei due martiri. Finalmente, nel 1963, con il parroco don Antonio Serra, in chiesa viene celebrata una prima messa, con tanto di santino dei due santi martiri Cosma e Damiano. Nel 1964 le famiglie riacesi venute a Santena  e devote di Cosma e Damiano decidono di far costruire le statue dei due santi: una esatta copia dei quelle esistenti a Riace. Nel 1965 arriva una prima processione per le vie di Santena, con i devoti che accompagnano le statue dei santi martiri lungo via Tana, via Cavour e via Pezzana. In processione, accanto al parroco, c’è don Mino Lanzetti. Dopo il breve tragitto le due statue vengono poi accolte in una stanza dell’oratorio San Luigi, trasformata in cappella, messa a disposizione dal parroco don Giuseppe Lisa».