Collinare: presentato il progetto sull’archivio storico comunale

SANTENA – 20 dicembre 2022 –  “Un archivio comunale, non è una raccolta di contabilità, ma è qualcosa che può stimolare gli affetti, le sensazioni e i sentimenti. Questo ciò che un archivista vuole trasmettere». Sono parole di Benedetta Gigli, archivista di Acta Progetti che nei mesi scorsi, attraverso il progetto «Collinare: rete di archivi della collina torinese e del Chierese. Storie di Santena», ha lavorato sull’archivio storico della città di Camillo Cavour, scovando curiosità, aneddoti e storie tra le pagine ingiallite.

I risultati della ricerca sono stati presentati lo scorso sabato pomeriggio, nella sala consiliare di Santena, con una piccola mostra dei documenti ritrovati. “Qui c’è una piccola selezione della storia della nostra Città. Tante carte sono andate perse nell’alluvione del 1994 e questo va ricordato perché è un segno importante nella storia santenese – ha detto Ugo Cosimo Trimboli, assessore con deleghe ai Servizi bibliotecari -.  Io per primo sono rimasto stupito e piacevolmente colpito dai ritrovamenti che fatti dagli archivisti e dai risultati del progetto Collinare. Il resto della storia santenese lo conoscono bene i membri del Comitato di storia Locale, Carlo Smeriglio e tutti gli altri che ringrazio anche per la presenza e l’appoggio continuo alla creazione e conservazione della memoria storica della città”.

I documenti ritrovati sono raccolti anche on-line sul sito www.collinare.org nella sezione dedicata a Santena:  “Durante l’alluvione del 1994 sono stati persi tantissimi documenti – ha ripercorso nella presentazione Benedetta Gigli -. Sono riuscita a ripescarne uno dei più vecch, risale al 1838: una vecchia delibera. Un altro documento interessante messo a disposizione è stato il concorso della banda musicale del 1891. Il 10 agosto del 1891 viene istituita una commissione per i festeggiamenti di san Lorenzo, santo patrono, per cui si decide di creare un concorso, tra bande musicali. Ci sono gli inviti alle varie bande delle zone limitrofe, Cambiano, Torino eccetera, fino ad arrivare ai questionari. Ogni banda doveva compilare un questionario descrivendo anche tutto l’elenco dei partecipanti e dello strumento suonato. Contemporaneamente viene istituito un banco di beneficenza e questo è curiosissimo perché c’è tutto l’elenco dei premi: bottiglie di Barbera, zufoli, due quadernetti, buoni spesa…”.

Tra i documenti portati in mostra, oltre ai dati relativi al marchese Gustavo Benso di Cavour del 1838, sono stati ritrovati documenti sul banco di beneficienza dell’Ospizio Forchino, risalente al 1891, quello del concorso bandistico  musicale, l’istituzione della prima fiera mercato di Santena del 1927, i sussidi ai disoccupati e reduci del secondo dopoguerra e un curioso reperto sulla requisizione quadrupedi nella seconda guerra mondiale, con l’elenco dei nomi degli animali sottratti alle famiglie di agricoltori santenesi. “La prima mostra fiera è del 2 febbraio 1927. Non era un semplice mercato settimanale, ma un momento di aggregazione, politica, sociale e territoriale. Quindi giustamente bisognava in qualche modo accattivarsi le persone – ha ripercorso Gigli -. Il Podestà così scrive a una ditta che produce margarina chiedendo di dargliene un tot per distribuirla alle donne casalinghe che vengono alla mostra. Insomma, io farò pubblicità a voi e servirà a me per farne a me stesso”.

Tra i documenti anche i primi esordi di campagna elettorale, con distribuzione di gadget se si volesse paragonare ai giorni nostri: “Gli ultimi due documenti, uno riguarda un rendiconto per i bisognosi e i reduci di guerra – ha chiuso Gigli -. Si parla di internati e di partigiani e si ricostruisce un po’ il percorso della seconda guerra. L’ultimo documento, credo forse sia un po’ il più curioso, è il regolamento della requisizione dei quadrupedi. Nel 1939  venne imposto  il censimento da parte di chi aveva muli o cavalli di denunciarli in Amministrazione, in previsione dell’utilizzo di questi animali come mezzi di trasporto durante la guerra.  Per la guerra venivano pagati, credo, mensilmente 1000 lire o qualcosa del genere. Poi, a fine guerra, se erano ancora vivi, venivano restituiti”.

Vincenzo Tedesco, dell’Archivio Storico di Chieri, capofila del progetto, ha chiuso così: “Obiettivo di Collinare è fornire alle comunità uno strumento moderno, democratico e aperto per consultare le loro carte d’archivio, sia attraverso la pubblicazione degli inventari d’archivio, ove essi esistano, sia attraverso una selezione di storie o percorsi tra le carte”.

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FONTE: comunicato ufficio stampa città di Santena