SANTENA – 19 febbraio 2023 – Lo scorso sabato 11 febbraio, nell’ambito dei Sabati Cavouriani, l’Unitre di Santena e Cambiano e l’Associazione Amici della Fondazione Cavour hanno presentato un evento intitolato Concert Art, Francesco Gonin tra pittura e musica , svolto nella Sala diplomatica del Castello Cavour, a Santena.
Gianfranco Bordin, presidente Unitre Santena Cambiano, informa: «Dopo il mio indirizzo di saluto, Barbara Stabielli, storica dell’arte dell’Accademia Albertina di Torino, ha condotto i presenti in un viaggio ideale, indietro nel tempo, precisamente nel 1800, alla scoperta di Francesco Gonin, pittore e incisore piemontese alla Corte Sabauda».
Francesco Gonin nacque a Torino, il 16 dicembre 1808, e morì a Giaveno, il 14 settembre 1889. Dotato di grande talento artistico entrò a soli 12 anni nella prestigiosa Accademia Albertina di Torino. Si specializzò fu in ritratti storici, paesaggi e scene di genere. Ideò incisioni per illustrare opere letterarie. Numerosi suoi ritratti, quadri storici e affreschi si trovano in molte dimore sabaude, in alcune chiese di Torino, oltre che nelle nuove ali di Palazzo Cisterna. Una sala della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova, riservata come sala d’attesa del re, è decorata dal Gonin. Anche nel Castello Cavour di Santena sono conservati diversi suoi acquerelli.
Fu amico di personaggi illustri dell’800 quali Massimo d’Azeglio e Alessandro Manzoni. Fu contemporaneo di Camillo Cavour. Una sua opera dal titolo La Rocca di Sapay presso Viù – Roccia con pascolo -, datata 1850, è esposta permanentemente alla Galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino. Francesco Gonin è altresì noto per avere illustrato I promessi sposi, di Alessandro Manzoni, nell’edizione riveduta del 1840. Le sue opere si possono vedere presso il Museo manzoniano al Caleotto di Lecco, nella sala IX della “Quarantana”, l’edizione da lui illustrata de I Promessi Sposi.
Francesco Bordin prosegue: «Il viaggio storico e artistico, raccontato da Barbara Stabielli, è stato accompagnato dalle magiche note dell’arpa celtica suonata dal Maestro Katia Zunino. L’esposizione storico-artistica è stata intervallata da diversi brani musicali di varia provenienza ed epoca».
L’arpa celtica è uno strumento a corde tipico del folklore dei paesi europei di area celtica. E’ un’arpa triangolare originaria della Scozia, dove compare durante l’ottavo secolo e si è successivamente diffusa in Irlanda dal dodicesimo secolo e poi nel Galles e in Bretagna. L’arpa celtica si differenzia dall’arpa classica usata nelle orchestre sinfoniche per vari motivi: è più piccola rispetto all’arpa classica, a differenza della grande arpa da concerto, l’arpa celtica non ha i pedali, ma ha le chiavi con cui si ottengono i semitoni, le corde delle arpe celtiche antiche erano di budello di pecora, poi sono state introdotte anche corde metalliche e oggi possono essere anche di nylon oppure di carbonio. L’arpa celtica ha un volume musicale e una capacità armonica e melodica decisamente maggiore rispetto all’arpa classica, pur essendo più piccola e leggera. I brani musicali eseguiti da Katia Zunino ci hanno portati attraverso l’immaginazione scaturita delle note in fiabeschi paesaggi bucolici legati alle armonie celtiche al romanticismo malinconico delle melodie ottocentesche, di grandissimo effetto.
Il presidente dell’Unitre Santena Cambiano, Gianfranco Bordin, chiude così: «L’evento si è concluso con l’intervento di Gino Anchisi, presidente dell’Associazione amici della Fondazione Cavour, che ha spiegato la connessione esistita tra Francesco Gonin con i grandi eventi storici del Risorgimento italiano e i vari personaggi che ne furono i protagonisti. Questo viaggio sensoriale tra suoni, immagini e parole ha avuto una buona partecipazione di pubblico che ha riempito la splendida Sala diplomatica del Castello Cavour contribuendo alla perfetta ambientazione dell’esposizione storico-culturale ed alle musiche eseguite. Vi aspettiamo così numerosi ai prossimi Sabati Cavouriani in programma, di cui daremo prossimamente il calendario e gli argomenti».
Le immagini sono state gentilmente fornite dai volontari dell’Unitre Santena Cambiano