SANTENA – 11 maggio 2023 – Come è partita l’annata produttiva 2023 per gli asparagi di Santena e delle Terre del Pianalto? Le interviste ai produttori.
Gino Anchisi, presidente dell’Associazione produttori asparagi di Santena e delle terre del Pianalto, informa così sull’andamento dell’annata produttiva degli asparagi: «Una annata particolare quella che è cominciata qualche settimana fa per il germoglio del pianalto metropolitano. L’asparago, il re della tavola di primavera. Da un lato c’erano le preoccupazioni degli asparagicoltori rispetto alla siccità, sia l’anno scorso, sia nei primi mesi del 2023. I dati produttivi di queste prima settimane contraddicono tali preoccupazioni. Sono anni che non si registra un raccolto così bello e buono. E’ probabile che l’apparato radicale – formato da due tipi di radici, quelle principali che possono arrivare anche a oltre 4 metri di profondidtà, e quelle secondarie, fibrose e più sottili – sia complessivamente in grado di sopperire alla siccità».
«Un dato però fa riflettere – precisa Gino Anchisi -. In queste prime settimane in genere i quantitativi produttivi sono nella media. Alcuni produttori segnalano una produzione leggermente inferiore a quella dello scorso anno. Per la precisione i cali produttivi di inizio stagione si registrano nelle asparagiaie collocate in terreni a medio impasto, molto sabbiosi. Dove i terreni sono più strutturati e meno sabbiosi i cali produttivi tendono a non esserci. E’ dunque probabile che i terreni sabbiosi trattengano meno acqua e questo influisce sulla produzione di turioni delle asparagiaie».
L’associazione Produttori di asparagi di Santena e delle terre del Pianalto per la campagna 2023 conta su 26 soci che commercializzano i pregiati germogli con tanto di logo, a garanzia della provenienza e tutte le indicazioni sull’azienda agricola che produce i turioni. Gino Anchisi spiega: «L’asparago di Santena e delle terre del Pianalto è coltivato in un territorio racchiuso tra la Città metropolitana di Torino, l’astigiano e il cuneese, crocevia delle strade che lo collegano al Roero, al Monferrato e alla Langhe. L’asparago santenese è un Pat, Prodotto agroalimentare tradizionale, cibo di eccellenza della cucina torinese, piemontese e italiana».
Gino Anchisi prosegue così: «In queste prime settimane il prezzo degli asparagi parte da 3,5-4 euro, per un chilo di asparagina, fino ad arrivare a 6-7 euro per un chilo di asparagi di buon diametro. Rispetto alla campagna produttiva, va segnalata qualche gelata che ha colpito gli asparagi precoci. La produzione, inizialmente frenata da temperature basse ora, con l’arrivo della pioggia e l’innalzamento delle temperature, sembra essere ben avviata. Le varietà che vanno per la maggiore sono: Eros, Giove, Athos e Grande, tiene anche l’Argenteuil»: Gino Anchisi chiude così: «Le sagre di queste settimane, a Cambiano, Poirino e Santena, fanno e faranno un gran bene ai nostri asparagi. Rassegne, fiere e sagre sono veicoli promozionali eccezionali per gli asparagi perchè danno una buona spinta alla loro commercializzazione. Ricordo che gran parte degli asparagi sono acquistati a tempo zero tramite la vendita diretta nelle cascine».
Domenica mattina, 7 maggio, a Cambiano abbiamo raccolto le voci dei produttori. Ornella Tuninetti della borgata Casanova di Carmagnola, afferma: «La pioggia è stata provvidenziale. Sono alcune settimane che le produzioni sono belle. L’annata è davvero buona. Commercializziamo le nostre produzioni – in gran parte Eros, chiedendo 4 euro al chilogrammo per l’asparagina e fino a sette euro per gli asparagi più grandi e belli».
Tra i banchi presenti sotto la tettoia di piazza Giacomo Grosso Piovano Enrico, di Cambiano, che spiega: «Coltiviamo Eros e Marte. Nelle prime settimane abbiamo patito la poca pioggia, ora tagliamo bene. Offriamo l’asparagina a 3,5 ero al chilo, mentre gli asparagi più grossi sono venduti a sei euro. Abbiamo un banco a Torino, in piazza Carlina».
Il terzo banco a Cambiano è quello di Cascina Martini che afferma: «La campagna produttiva è partita bene. Produciamo Argenteuil, Eros e Grande. Abbiamo un negozio, facciamo vendita diretta in cascina e serviamo alcuni ristoranti in zona o di Torino: Il Pappagallo, Il figliol prodigo e L’impasto. Ai consumatori i prezzi vanno da tre euro il chilo per l’asparagina fino a 6-8 euro per gli asparagi più belli e grandi».
A Poirino, al mercato degli asparagi di piazza dei Morioni, in funzione dal lunedì al sabato, dalle 17 alle 19,30, gli asparagicoltori sono due. Il primo banco è quello di Massimo e Silvia, di Pralormo, che spiegano: «L’avvio della campagna produttiva 2023 non è stato dei migliori. Temperature basse e financo alcune gelate hanno condizionato la produzione fino a metà aprile. Sino all’arrivo delle piogge il perdurare della siccità ha limitato la produzione. E non è mica finita qui: a tutto questo occorre poi anche aggiungere il flagello dei cinghiali che grufolano alla grande le asparagiaie…». «Nelle ultime settimane – aggiungono Massimo e Silvia – la situazione è un po’ migliorata, grazie soprattutto alle temperature che si sono innalzate. Nelle nostre asparagiaie coltiviamo Eros, Vittorio e Argenteuil. Gli asparagi li commercializziamo a partire da tre euro al chilo per l’asparagina, fino a 5-6 euro per i turioni più grandi. Il mercato degli asparagi di Poirino, negli ultimi anni, è un po’ in ribasso. La pandemia non ci ha aiutati. Un tempo arrivavano da tutto il Piemonte per comprare gli asparagi. Oggi la clientela arriva solo da zone più vicine…». L’azienda Rubinetto è la seconda presente in piazza dei Morioni, a Poirino: «L’annata produttiva 2023 è stata segnata negativamente dal gelo. Poi abbiamo dovuto combattere la siccità con irrigazioni a pioggia delle asparagiaie. Coltiviamo Eros, Vittorio e Argenteuil. Sono quarant’anni che produciamo e commercializziamo asparagi. I clienti arrivano dai comuni vicini e non solo. A seconda del diametro degli asparagi i prezzi vanno da 4 a sette euro il chilogrammo».