SANTENA – 16 giugno 2023 – Tempo di emozioni forti per la nostra città. La notizia arriva oggi. Sin dal mattino presto. Le otto di mattina. Aprono le edicole locali. “Don Fogliotti nuovo parroco”. Strilla a più non posso la locandina di un periodico locale. Niente nomi della testata, per carità: tutti possono sbagliare… Niente paura. E’ una bufala, della locandina.
Il periodico va subito a ruba. Tanti lettori subito dopo si dirigono in parrocchia, per salutare don Beppe Zorzan, il parroco che lascia… Questa “notizia un po’ originale … come una freccia dall’arco scocca. Vola veloce di bocca in bocca”. E così, davanti alla sacrestia, in via Cavour, la coda si forma e si allunga in fretta. Tutti a salutare don Beppe, che “metteva” la fede “sopra ogni cosa”. In coda sono davvero in tanti e la coda si allunga in piazza Visconti Venosta. “C’è una vecchia mai stata moglie”. Ci sono “quattro gendarmi con i pennacchi”. C’è “dal commissario al sacrestano”, “con gli occhi rossi e il cappello in mano”. A salutare “chi per un poco portò” la fede “nel paese”.
Il primo a restare sorpreso della notizia e ancor più della coda è proprio il parroco don Beppe Zorzan che chiama la segretaria Elda e gli dice: «Per favore cercami subito l’arcivescovo Roby Repole. Va bene la discrezione, ma qui io non ricordo che nessuno mi abbia mai avvisato di nulla… E poi per favore vedi se ti riesce di prenotare con urgenza anche un capiente set di valigie…». A don Beppe però, davanti alla coda della sacrestia, frulla un dubbio. Fa aspettare quelli in coda che lo vogliono salutare e baciare e si reca in fretta nella vicina edicola, gestita dal mite e incolpevole Alfredo Turolla. Butta un occhio alla locandina. La pressione si alza un po’. Poi chiude gli occhi, supera lo scalino. Entra e acquista una copia del periodico. Lo sfoglia in fretta e capisce tutto… L’articolo è chiaro fin dal titolo: “Don Fogliotti: scambio di vice”. Il testo della notizia è ben diverso, dalla locandina, sin dal comincio: “Il nuovo viceparroco, don Marco Fogliotti, arriverà nelle parrocchie di Cambiano, Santena e Villastellone, alla fine dell’estate. La notizia, resa pubblica dal vescovo monsignor Roberto Repole, il 9 giugno, sarà ufficiale dal primo settembre, ma bisognerà poi attendere ancora qualche settimana per vederlo al fianco del parroco don Zorzan”. Il parroco don Beppe Zorzan legge d’un fiato tutto l’articolo. E subito si rassicura. Una vera liberazione. La pressione arteriosa ritorna quella di prima. Rincuorato e contento, si avvia verso l’ingresso della parrocchia. Scioglie tutta la fila in attesa. Lo fa agitando la pagina, con l’articolo. Pochi secondi e quelli davanti alla canonica se ne vanno tutti.
Mandati a casa i parrocchiani, con un solo balzo don Beppe entra in sacrestia, superando tutti gli scalini. A Elda dice: «Tutto questo quarantotto per una svista di chi ha composto la locandina… Licenziato». Poi prende il cellulare e chiama la ditta Carpisa: “Sono il parroco di Santena. Volevo disdire l’ordine di un set di valigie, color griglio parroco. Non ne ho più bisogno. Almeno per un po’…». Tutto bene quello che finisce bene… Per la verità qualche problema è rimasto. La cronista locale, autrice dell’articolo corretto era sbiancata quando il parroco l’aveva chiamata per chieder conto della notizia riportata nella locandina, fortunatamente poi rivelatasi farlocca. Una telefonata che, prima dei dovuti chiarimenti, aveva indotto nella cronista il repentino schiarirsi dei capelli. Fine della storia della bufala generata dalla locandina. Tutto è bene quello che finisce bene. Il parroco a metà mattina si allunga sul divano e sbotta: «Signur, che sbaruv. Ma Nòstr Signor, coste-sì sono cose da farmi capitare?”. La cronista chiama la pettinatrice: «Ho bisogno di tingere i capelli. La tinta? Giallo vaticano, boccolonata. E, per piasì, una tintura a prova di bufala. Per l’appuntamento va bene domattina, sul presto…».
FONTI: la locandina di un giornale locale; qualche citazione da Bocca di rosa, mitico brano di Fabrizio De André; l’immagine è della coda vista in città il 26 marzo 2011, giornata Fai, con i visitatori in attesa di entrare nel Complesso Cavouriano; la parola “Licenziato” arriva dal cellulare di don Beppe. Naturalmente questo post è tutta opera di fantasia. Tranne la locandina e la citazione del comincio dell’articolo. filippo tesio. Cronista. Burlone locale