SANTENA – 4 luglio 2023 – Cub Sanità Torino va all’attacco della Casa di riposo Forchino. Che risponde per le rime.
Alessandro Zanetti, segretario provinciale Cub Sanità Torino, accusa: «Domenica 18 giugno scorso è mancata tragicamente la signora A.A., soffocata da un boccone di carne, una anziana ospite della Casa di riposo Forchino di Santena. La versione fornita dalla Casa di riposo è probabilmente vera, per quanto riguarda l’episodio e gli operatori, che si sono prodigati nei tentativi di soccorso. Ma se si allarga un pochino lo sguardo sorgono molti dubbi. La signora era stata valutata come “autosufficiente” e assegnata ad un reparto ufficialmente privo di assistenza. In realtà in quel reparto parecchi degli anziani hanno bisogno di assistenza». Questo l’inizio del comunicato di Cub Sanità Torino, che ha come titolo: «Ci sono responsabilità nel decesso dell’anziana di Santena? E’ l’ennesimo caso di Mala-Rsa?».
«Al nostro sindacato, che ascolta le voci del personale, risulta che le OSS-operatrici socio-sanitarie, debbano effettuare a diversi di loro l’igiene del mattino e della sera, la vestizione e svestizione, il cambio di pannoloni e stomie. Ad alcuni viene fatto il bagno in carrozzina – aggiunge Alessandro Zanetti -. La definizione di «autosufficienti», stabilita dal Direttore Sanitario, dottor Marengo – a sua volta quasi 80enne – comporta che questi anziani non debbano avere nemmeno un minuto di assistenza giornaliera. Di conseguenza, il personale che, secondo legge, ha i minuti contati per assistere i «non- autosufficienti» deve fare i salti mortali per dare assistenza agli uni e agli altri. Anche i Piani assistenziali di ciascun anziano dovrebbero essere il frutto di un lavoro multiprofessionale di valutazione dei bisogni degli anziani. E’ vero che, a quanto ci viene riferito, questi piani siano firmati anche da personale che risulterebbe privo di adeguate qualifiche (badanti)?».
Il segretario Cub Sanità Torino continua così: «A quanto sembra, la signora A.A., tragicamente deceduta, nel recente passato era stata trovata dal personale sul balcone, bagnata di sudore e sdraiata sul pavimento. Pochi giorni prima della tragedia era stata ricoverata in ospedale per la frattura di tre costole. Siamo proprio sicuri che la signora fosse ancora “autosufficiente”? Forse non doveva essere rivalutata dal Direttore sanitario e inserita in un diverso reparto, ufficialmente assistito e monitorato? Purtroppo, questo fatto accende un potente riflettore sul problema dei cosiddetti “minutaggi”, metro con cui la legge regionale sulle Case di riposo organizza l’assistenza di OSS e Infermieri – quasi sempre insufficiente- nelle Rsa, Residenze sanitarie assistenziali, che si trovano così trasformate in “fabbriche” governate dal cronometro, a danno sia degli anziani che del personale. E più il personale corre, più le aziende guadagnano e risparmiano. Non siamo noi a dover valutare le responsabilità specifiche di quanto accaduto – chiude Alessandro Zanetti – , compito che lasciamo alla magistratura, della quale ci mettiamo a disposizione. E’ però nostra opinione che la Direzione della RSA abbia indirettamente ma sostanzialmente contribuito a un fatto già ampiamente annunciato dalle segnalazioni del personale e del Sindacato”.
La risposta arriva con un comunicato congiunto, firmato dalla Casa di riposo Forchino e dalla cooperativa Sociale Medihospes, che inizia così: «Il comunicato del sindacato CUB Sanità – sin dal titolo insinuante e provocatorio – intende cavalcare una tragedia – il decesso di un’ospite causato da una tragica fatalità – per avanzare rivendicazioni di carattere politico-sindacale e muovere addebiti nei confronti della conduzione della Casa di riposo totalmente indimostrati. Non vi è alcuna responsabilità della struttura nel decesso dell’ospite e il sindacato lo sa tant’è vero che riconosce che la versione fornita dalla Casa di riposo è vera.
I Servizi sociali che amministravano l’ospite erano costantemente presenti in struttura e solo qualche giorno prima erano venuti in visita trovandola autonoma e serena della soluzione abitativa. L’ospite è stata immediatamente soccorsa dagli operatori, dalla guardia medica, è intervenuto il 118, il direttore sanitario e il medico legale dell’ASL, non a caso la magistratura, informata dei fatti, ha immediatamente dato il nulla osta alle esequie».
Forchino e Medihospes aggiungono: «Il sindacato Cub sanità ha iscritti tra i dipendenti della Cooperativa Medihospes che ha in appalto dalla Casa di Riposo Forchino tutti i servizi sanitari, assistenziali e generali. La Casa di riposo Forchino nutre massima fiducia nell’operato del Direttore sanitario dottor Marengo –anch’egli Consulente Medihospes – il quale ha svolto incarico di direttore presso il Pronto soccorso dell’Ospedale di Moncalieri, per oltre 30 anni ed è un professionista stimato e conosciuto sul territorio. Costituisce scelta etica della struttura quella di dedicare qualche ora di assistenza – pur se non richiesta dalla normativa regionale – anche agli autosufficienti, senza alcun costo aggiuntivo per gli ospiti, al fine di minimizzare possibili rischi derivanti dal fatto che si tratta di persone anziane e quindi fragili».
La casa di riposo Forchino e la Cooperativa sociale chiudono così: «Si precisa infine che i parenti hanno libero accesso alla struttura nei cui locali hanno sede anche la guardia medica e vari uffici dell’ASL TO5. Inoltre 5 giorni alla settimana sono presenti numerose volontarie AVO che conoscono personalmente tutti gli ospiti, si tratta quindi di una realtà assolutamente trasparente. Alla luce di quanto esposto riteniamo di aver chiarito la totale inconsistenza e pretestuosità degli addebiti mossi dal sindacato. In futuro ci riserveremo di cautelarci su dichiarazioni che lederanno la rispettabilità e onorabilità della Forchino».
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FONTI: note stampa di Cub Sanità Torino e Casa di riposo Forchino