SANTENA – 30 settembre 2023 – Come al tempo di Cavour la tecnologia ha bisogno della politica e viceversa. Le OGR, Officine Grandi Riparazioni della Fiat, centro dell’innovazione del Politecnico confermano che il futuro è un po’ scritto nel passato.
Bisogna che vengano a Santena.
Effettivamente sorprende. Ma come! Fanno tutto bene e non vengono a Santena, nella casa di Colui che ha innescato tutto quanto. Sì, perché una cosa è certa: Camillo Cavour è il simbolo della cultura dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico dell’Italia moderna. Dunque speriamo che un altr’anno rimedino alla svista. Che non trovino la solita scusa “ciò che è stato fatto nell’Ottocento e Novecento è roba vecchia”.
Vista dal Bacino della Banna l’Italian Teck Week, la Settimana Italiana della Tecnologia – curata da GEDI, EXOR Ventures e VENTO, società discendenti dalla FIAT – suscita orgogliose memorie. Che ricordano i lavori, la produttività e le maestrie dei contemporanei di Cavour e dei loro discendenti. Leggere che il Capoluogo provinciale e regionale è dentro alla riflessione mondiale sulla innovazione tecnologica e sulla intelligenza artificiale non stupisce chi opera sul confine tra Langhe, Roero e Monferrato e pianura Saviglianese-Cuneese. E cioè sulle direttrici infrastrutturali e logistiche della Pianura Padana, del Mediterraneo, del Nord-Ovest d’Europa. E’ un dato di fatto che dalla rivoluzione tecnologica dell’Ottocento la Provincia e il Piemonte sono diventati uno dei centri mondiali più innovativi. Dove è cresciuta l’agricoltura moderna. Dove si sono sviluppati l’artigianato, l’ industria, il commercio, le infrastrutture, i servizi e la logistica. Tutto quanto mentre si moltiplicavano le ricadute sul sistema produttivo determinate dalla costruzione del Tunnel del Frejus e dai collegamenti ferroviari e marittimi. Ai quali si aggiunse il balzo rappresentato dell’impiego dell’energia elettrica che ha avuto il suo scienziato in Galileo Ferraris.
Non ci sono lavori qualificati e non, ma lavori utili e inutili.
Il presente e il futuro nell’innovazione tecnologica sono figli naturali del passato. Qui si formano e operano straordinari tecnici e scienziati. E fior di specialisti, orgogliosi del proprio mestiere appreso nelle officine, nei campi, nei laboratori, nel Politecnico, nell’Università. Nelle scuole tecniche pubbliche e negli istituti religiosi, con in testa i Salesiani, che hanno fatto del Torinese e del Piemonte una delle capitali mondiali della Formazione Professionale. Un territorio e una comunità che hanno l’orgoglio di aver fatto da culla alla mitica FIAT. L’azienda italiana multinazionale, che fu tra le più importanti del settore trasportistico a livello mondiale, con impianti dal Brasile alla Russia, dalla Spagna alla Turchia.
Avere come ospiti Brian Chesky, il capo di Airbnb, Sam Altman di OpenAI, Barbara Caputo del Politecnico, Hiroshi Ishiguro dell’Università di Osaka, Matilde Giglio di Even, Karen Bakker ricercatrice AI, ricorda una vecchia consuetudine piemontese. Che nel Settecento vedeva la presenza di Benjamin Franklin. Nell’Ottocento dei finanzieri Rothschild e Hambro, di George e Robert Stephenson, costruttori di locomotive, di Charles Babbage, inventore e matematico, mentre si intrattenevano collegamenti con personalità come von Humboldt e Darwin.
Il Torinese e il Piemonte oggi affrontano le sfide delle nuove tecnologie e dell’Intelligenza Artificiale grazie alle relazioni tra industria e società favorite dal Politecnico, dalle Fondazioni Bancarie e dai piani e programmi dello Stato e dell’Unione Europea. Un sistema che ha bisogno dell’affermazione di nuove categorie emergenti portatrici di interessi capaci di cambiare il contesto sociale in cui vivono e producono.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 30 settembre 2023.