SANTENA – 4 ottobre 2023 – Lungo i camminamenti dell’area golenale cittadina, sita tra la recinzione del parco Cavour e il torrente Banna, c’erano due rami secchi, cadenti. La rimozione è in corso. Ne resta uno solo. C’è anche un piccolo laghetto. Uno stagno, con tanto di scarpe da tennis, ma lì le due calzature non si potranno rimuovere tanto facilmente…
Ogni tanto il camminamento superiore dell’area golenale viene transennato per impedire il transito dei pedoni e dei ciclisti. A metà tratto del camminamento superiore, tra gli alberi del parco, a ridosso della rete di recinzione, c’è un ramo staccato. Secco perso, da anni. E’ adagiato sui rami di altri alberi e potrebbe anche cadere …potrebbe. Ogni tanto, all’inizio del camminamento superiore, all’incrocio con via Cavour, appaiono due transenne che bloccano il transito a pedoni e ciclisti. Poi, superate queste, più o meno a metà del tragitto del camminamento superiore, in prossimità del ramo secco, c’è un’altra transenna di traverso, con scocciato un foglio A4, scritto in maiuscolo, pennarello nero: “Attenzione. Ramo pericolante in attesa di rimozione”. Essendo un ramo caduto dagli alberi del parco, la rimozione è in capo della Fondazione Cavour.
Fino a pochi giorni fa, anche nel camminamento inferiore, quello che corre tra la sponda destra orografica del torrente Banna, a un certo punto, sempre più o meno a metà tragitto, c’era un altro ramo bello secco. Anche questo, definito pericolante. Immobile da anni. Era all’altezza della curva che il camminamento ha in prossimità del piccolo boschetto, piantumato in occasione della Prima festa degli alberi, nel lontano 28 novembre 2011. Iniziativa era degli alunni dell’Istituto comprensivo di Santena e del Comitato Parco, con la collaborazione delle Gev, Guardie ecologiche volontarie, un tempo della Provincia di Torino, ora città Metropolitana di Torino.
Questo ramo nei giorni scorsi è stato rimosso dagli addetti del comune. E’ stata motosegata alla base anche una pianta, i cui rami non erano in condizioni ottimali. Sin qui la vicenda dei due rami secchi lungo i camminamenti. Il pezzo potrebbe anche finire qui. C’è però una notizia curiosa da riferire.
Nell’area golenale, tra la cascina Nuova e la circonvallazione di Santena, la strada provinciale 122, c’è un piccolo stagno. Di questi tempi è quasi asciutto. C’è qualche minima pozza, con un po’ d’acqua. Il resto è melma. Nei giorni scorso un gruppo di giovincelli – complice la scomparsa da mesi della rete di protezione, tutto attorno allo stagno – ha pensato bene di tentare di attraversarlo. Mentre le raganelle svilolano e camminano bene sulla poca acqua e sulla melma, compiuti pochi passi i ragazzi hanno iniziato a essere in difficoltà. In particolare, uno dei giovani, quello che era più avanti di tutti, ha cominciato a sprofondare. Ha immediatamente chiesto aiuto. Alcuni adulti in zona, genitori e no degli imprudenti attraversatori di laghetti, sono intervenuti e hanno estratto dalla melma il malcapitato. Appena fuori il giovincello si è reso conto che era senza le sue belle e nuove scarpe da ginnastica. Fagocitate dal fango del laghetto.
La vicenda finisce qui. Con un po’ di spavento sia per i giovani sia per gli adulti intervenuti nel salvataggio. Il curioso della vicenda vuole che proprio il genitore del malcapitato giovane mesi fa avesse fatto presente agli amministratori comunali che la rete a protezione del laghetto non era più in condizione di fermare nessuno perché allettata. Il genitoriale avviso di pericolo non aveva prodotto intervento alcuno perché non era ben chiaro chi dovesse mai intervenire. La città di Santena o la Fondazione Cavour? Dalla Fondazione non hanno dubbi: tocca alla città basterebbe leggere la convenzione.
Dopo quanto accaduto gli amministratori comunali sono prontamente intervenuti. Inviando i cantonieri a rimettere la rete all’onor del mondo, con tanto di paletti. E’ apparso anche un singolare cartello. Val la pena di chiudere questo pezzo con quanto riportato sopra, in stampatello maiuscolo, color rosso vivo: «DIVIETO DI TRANSITO». Una indicazione che ben difficilmente ha uguali in cartelli siti sulle sponde di altri stagni. Fine della storia. Il genitore si è un po’ arrabbiato con gli amministratori. Qualcuno di loro ha passato qualche minuto non propriamente esaltante. E se mai fosse successo qualcosa di grave? Il giovane, dopo lo spavento, è rimasto senza scarpe da ginnastica. Le custodirà lo stagno… Ma che mai potrà farsene lo stagno santenese di una coppia di scarpe da ginnastica, se pur belle nuove?