SANTENA – 18 novembre 2023 – Camillo Cavour protagonista dello Statuto Albertino 1848 e della Costituzione 1948*. Lunedì, 6 novembre 2023, la storica Rosanna Roccia, gli Amici di Camillo Cavour, la Fondazione Cavour, le città di Santena e Torino hanno commemorato nella Sala Rossa di Palazzo di Città, il 175° del 1848.
Questa è la storia di come un giornalista e un suo amico consigliere comunale di Torino convinsero il Re a concedere la Costituzione.
Tutto iniziò tra il dicembre 1847 e i primi giorni di febbraio. I Torinesi quasi non si accorsero che stavano entrando nella grande storia mondiale, dove ci sono rimasti fin quasi alla fine del XX secolo. Il 7 gennaio da Genova arrivò una delegazione di rivoluzionari mazziniani. Chiedevano al Re l’istituzione della Guardia Civile e la cacciata dei Gesuiti. Cavour li volle incontrare insieme ai direttori dei giornali piemontesi. Venti giorni prima, il 15 dicembre aveva fondato “Il Risorgimento”. Nel primo numero scrisse il programma-manifesto del riformismo europeo. Parlava del sistema elettorale rappresentativo e della questione operaia. Anticipava di tre mesi il Manifesto del Partito Comunista di Marx e Engels.
Cavour con i direttori dei giornali moderati, cui si era aggiunto Brofferio, fece una proposta più radicale di quella dei genovesi. Praticamente li superò a “sinistra”. Chiese la Costituzione. Al movimentismo contrappose le istituzioni rappresentative. Carlo Alberto rimase ostile su tutta la linea. Camillo allora inviò un articolo al giornale fiorentino “La Patria”. Il Re si arrabbiò ulteriormente. Camillo tirò dritto per la sua strada. Sapeva che gli interessi emergenti nelle nuove categorie sociali spingevano per il cambiamento. Il 29 gennaio Cavour fece presentare dall’amico Pietro di Santarosa, membro del Consiglio Decurionale di Torino (l’ultimo Consiglio comunale di nomina regia) la richiesta della Costituzione. Intanto il 4 febbraio 1848 scrisse –da giornalista di razza dallo stile diretto, ironico e di scorrevole lettura qual era – un memorabile articolo: “Il Risorgimento Italiano e le Rivoluzioni Inglese, Francese e Spagnola” in cui incardinava nel contesto europeo gli avvenimenti italiani evidenziandone le specificità, tra le quali il ruolo dei Cattolici. Il testo tratto da “Il Risorgimento” è sul sito dell’Associazione Amici di Camillo Cavour www.camillocavour.com alla voce “articoli”.
Gli interessi delle categorie emergenti avevano trovato due giovani intraprendenti rappresentanti: Pietro e Camillo. Il Re stavolta accusò il colpo. Un’istituzione, il Consiglio della città di Torino, era protagonista di un evento inaudito. L’8 febbraio, Carlo Alberto, annunciò la concessione dello Statuto Albertino. La storia d’Italia e d’Europa cambiava percorso. Il Regno di Sardegna diventava il punto di riferimento degli Italiani che volevano modernizzare la società. Le persone da servi della gleba diventavano cittadini uguali davanti alla legge. Cavour si imponeva sulla scena politica come l’innovatore di un sistema che si adeguava alle esigenze delle categorie produttive emergenti nella comunità italiana. Che voleva la separazione dei poteri, compresi quelli tra lo Stato e la Chiesa. A marzo scoppiò la Prima Guerra d’Indipendenza. Intanto proseguivano i lavori della ferrovia Torino-Genova. Il 7 novembre Camillo veniva eletto nel nuovo Consiglio Comunale di Torino. Dopo l’ondata rivoluzionaria in Italia il solo stato a mantenere in vigore la Costituzione fu il Regno di Sardegna di Camillo Cavour e dei suoi contemporanei. Santena, che ha la fortuna di ospitare le memorie cavouriane, entrava nella storia europea in cui ha ancora molte cose da dire.
* La cerimonia e la ricostruzione degli eventi si è basata sulla pubblicazione curata dagli storici cavouriani Carlo Pischedda e Rosanna Roccia intitolata “1848. Dallo Statuto Albertino alla nuova legge municipale” in Atti consiliari-Serie storica. Consiglio Comunale di Torino, Archivio Storico, 1995.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 18 novembre 2023