SANTENA – 18 febbraio 2024 – Accompagnàti! E’ il titolo del momento di confronto per le persone impegnate in politica, insieme all’arcivescovo di Torino mons. Roberto Repole. Si è svolto la mattina di sabato 17 febbraio, al Teatro Juvarra, di Torino. Tra le testimonianze quelle di due santenesi. Lidia Pollone, già presidente del consiglio comunale, già assessora al Welfare. Roberto Murabito, componente della segreteria di Essere Santena.
Ieri mattina la riunione si è aperta con i saluti e l’introduzione di Alessandro Svaluto Ferro, direttore Area Carità e azione sociale, referente Pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi di Torino. A seguire quattro testimonianze di impegno, in dialogo con l’arcivescovo mons. Roberto Repole. La prima testimonianza è stata quella di Marco D’Acri, già assessore al Bilancio della Provincia di Torino, già assessore al Bilancio del comune di Leinì, intervenuto sul tema “Le motivazione dell’impegno pubblico”. Elide Tisi, già consigliera comunale a Torino, già vicesindaca di Torino, già assessora al Welfare e vicesindaca a Grugliasco, ha portato la seconda testimonianza, sul tema “Le contraddizioni della politica”. La terza testimonianza è arrivata da Matteo Carosso, assessore alle Politiche giovanili di Beinasco, intervenuto sul tema “La politica come responsabilità”.
E’ quindi stata la volta dei due santenesi. Roberto Murabito, componente la segreteria di Essere Santena e Lidia Pollone, già presidente del consiglio comunale di Santena, già assessora al Welfare e alle Politiche sociali di Santena. Sono intervenuti sul tema “La partecipazione per il bene comune”. Hanno portato come esperienza il cammino della lista civica Essere Santena, che ha amministrato la città di Santena per due mandati con il sindaco Ugo Baldi e ora ha in corso un terzo mandato, con il sindaco Roby Ghio.
Ieri mattina, a seguire l’incontro con l’arcivescovo, c’era una pattuglia di amministratori di Santena e del territorio. Tra i santenesi: Roby Ghio, sindaco di Santena; Paolo Romano, vicesindaco di Santena; Enrico Arnaudo, presidente del consiglio comunale santenese; Agostina Genero, neo presidente dell’Associazione produttori asparagi di Santena e delle terre del Pianalto. Tra gli amministratori del territorio: Alessandro Sicchiero, sindaco di Chieri; Antonella Giordano, assessora alla Cultura, di Chieri; Lodovico Gillio, sindaco di Riva presso Chieri; Francesco Principi, sindaco di Villastellone; Domenico Ristaino, assessore all’Ambiente ed ecologia di Villastellone; Paolo Pellegrini, vicesindaco a Pino Torinese. Nella seconda parte dell’incontro al teatro Juvarra, ci sono stati una ventina di interventi, moderati da Chiara Genisio, direttrice dell’Agenzia giornali diocesani del Piemonte. Tra gli interventi anche Paolo Sibona, già consigliere comunale a Carmagnola.
Ecco il video con l’intervento di Roberto Murabito e Lidia Pollone e il commento dell’arcivescovo mons. Roberto Repole sul tema “La partecipazione per il bene comune”.
DOCUMENTI
Intervento di Roberto Murabito, della segreteria di Essere Santena
Tutto nasce quasi per caso o forse ci ha messo la manina lo Spirito Santo. Chissà.
Tutto ha inizio una quindicina di anni fa circa, quando in seno al Consiglio pastorale della parrocchia di Santena, di cui faccio parte, a seguito di una riflessione sulle attività pastorali emerge anche la necessità di porre una maggiore attenzione nell’ambito sociale e politico. Caso vuole che l’ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro organizzi una scuola di politica nel biennio 2011-2013. La proposta viene presentata ad alcuni parrocchiani vicini alla tematica e In 5 decidiamo di aderire. Il programma della scuola prevedeva che alla fine del primo anno gli alunni divisi in piccoli gruppi, preparassero un progetto realizzabile da presentare a interlocutori istituzionali Il gruppetto di noi santenesi sceglie di puntare su una proposta che ha come obbiettivo quello di avvicinare i cittadini alla cosa pubblica. Per realizzare questo progetto decidiamo di coinvolgere altre persone a noi vicine e sensibili su questa tematica.
Dopo alcuni contatti informali viene fissato un appuntamento nella settimana tra Natale e capodanno del 2011. Per un primo confronto in merito al nostro progetto.
Ma c’è un imprevisto che sconvolge i nostri piani: le elezioni comunali fissate nella primavera del 2012. In quel periodo Il comune di Santena era commissariato e nella città si percepiva un certo disagio per questa situazione. Disagio presente anche in coloro presenti a questa prima riunione, i quali stravolgono i nostri progetti e ci indirizzano con decisione a costituire una lista da presentare alle elezioni ormai prossime. Anche l’allora viceparroco, don Mauro Grosso, appoggia questa idea (che ha supportato anche nella fase successiva). La prima reazione è stata “è un idea folle non siamo pronti per una cosa così impegnativa e poi mancano solo 5 mesi alle elezioni”. Ma spinti in maniera decisa dal gruppo decidiamo di provare. Nasce così la lista civica che sarà successivamente denominata Essere Santena. Per strutturare la nascente lista si fa tesoro di quanto appreso durante gli incontri della scuola di politica. In particolare, si lavora per una proposta che sia quanto più possibile inclusiva cercando di mettere insieme il meglio che ciascuno poteva dare (uno dei nostri motti era ed è ancora oggi “una buona idea va accolta da qualunque parte essa provenga”).
E così uomini e donne di vari orientamenti politici e di fede si sono ritrovate a dialogare e lavorare insieme animate da uno stesso fine: fare il meglio per la propria città. Ritengo che questo sia stato il risultato più grande che abbiamo ottenuto. L’esperimento ha avuto successo tant’è che la lista Essere Santena vince largamente le elezioni del 2012, del 2017 e del 2022 passando da quasi il 48 per cento a oltre l’83 per cento dei consensi. Non è stato però abbandonata l’idea di progetto iniziale, per cui in questi anni si è lavorato anche per stimolare la partecipazione alla vita pubblica rivolgendosi soprattutto al mondo giovanile. Dopo tante fatiche quest’anno siamo riusciti ad avviare, con il prezioso supporto di Alessandro e dei suoi collaboratori, un percorso di formazione civica sul territorio rivolto ai ragazzi della scuola primaria di secondo grado e ai giovani provenienti sia dall’ambiente parrocchiale che da associazioni laiche presenti nella città. Inoltre 11 persone attive o simpatizzanti della lista Essere Santena hanno frequentato il primo anno della scuola di politica da poco conclusa. 5 di questi frequentano anche il 2° anno. Naturalmente il percorso della lista Essere Santena è stato molto più articolato, ma il tempo a mia disposizione è scaduto e quindi vado a concludere
L’esperienza di questi anni ci ha fatto toccare con mano quanto sia difficile avvicinare le donne, gli uomini e soprattutto i giovani del nostro tempo, all’impegno politico nel senso più ampio del termine. Anche noi cattolici, che pure possiamo offrire un contributo prezioso in questo campo, siamo reticenti e persino nell’ambito delle attività parrocchiali questo tema è spesso molto trascurato o addirittura inesistente
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Intervento di Lidia Pollone, già Presidente del Consiglio comunale di Santena, già assessora al Welfare e alle Politiche sociali di Santena
Sono Lidia Pollone ho un passato da consigliere comunale e faccio parte del gruppo Essere Santena che è già stato appena presentato da mio marito Roberto Murabito.
Ho condiviso quasi dall’inizio la scelta della nuova lista civica e mi è stato chiesto di candidarmi alle imminenti elezioni amministrative. Mi sono posta diversi interrogativi, ero completamente estranea a qualsiasi conoscenza amministrativa, assolutamente lontana dal palazzo comunale, avevo alle spalle un periodo di volontariato in parrocchia prima con i ragazzi poi con i gruppi famiglia, un lavoro da insegnante e una certa sensibilità alle problematiche sociali. La frase che mi ha dato il via è stata: “Ma è un servizio, come quello che fai in parrocchia”. Così sono stata eletta nella prima tornata amministrativa, inizialmente ho ricoperto il ruolo di presidente del consiglio, dopo un anno quello di assessore al welfare e alle politiche educative. Con me altri componenti la comunità parrocchiale sono stati eletti consiglieri comunali e questo ha sicuramente creato coesione e affinità di ideali, al di là delle singole caratteristiche. Il gruppo amministrativo è stato molto unito e i consiglieri erano una vera e propria squadra che al bisogno appoggiava i colleghi in difficoltà. Questo aspetto è stato determinante per affrontarle nuove sfide che ogni giorno si presentavano. Le problematiche sociali, anche in una piccola città sono da risolvere, in quel periodo vi erano numerosi sfratti, perdite di reddito, allontanamenti famigliari e a tutti occorreva dare una risposta.
La mia sensazione al di là dell’impegno continuo e dell’interfacciarmi con gli uffici comunali era però di essere stata lasciata un po’ sola. Alcune persone avevano preso le distanze, quasi che l’impegno politico “sporcasse” il rapporto. Sicuramente altri tra conoscenti e amici della comunità cristiana apprezzavano e appoggiavano il mio impegno, ma pochi hanno espresso una particolare vicinanza. La persona che mi è stata più vicina, oltre a mio marito che è sempre stato presente nei tanti momenti di sconforto, è stato don Mauro Grosso che ha sempre appoggiato il nostro impegno. Diversi consiglieri del consiglio comunale erano anche membri del Cpp, Consiglio pastorale parrocchiale, e a tutti è stato chiesto dal parroco, per opportunità, di dimettersi , cosa che io non ho fatto cercando il più possibile di non venire meno all’impegno preso. Questa richiesta mi ha fatta sentire un po’ messa ai margini, pur non forzandomi e lasciando che facessi la scelta che ritenevo giusta. Altri consiglieri hanno invece ritenuto di dimettersi dall’incarico in parrocchia. La collaborazione e i rapporti con la parrocchia ci sono sempre stati, sia nel sociale, dove le persone erano spesso aiutate in sinergia, sia in attività, e o eventi rivolti ai giovani o agli stranieri. Completamente digiuna su ciò che andavo ad affrontare, in pochissimo tempo ho cercato di colmare le enormi lacune che avevo per poter svolgere in modo adeguato il mio incarico. Ringrazio alcuni impiegati degli uffici comunali che mi hanno aiutata, ma questo mi fa sottolineare la grande importanza della preparazione di chi si approccia al servizio politico amministrativo. La formazione dei futuri amministratori è certamente un percorso su cui investire energie e risorse per poter avere persone preparate e capaci non solo tecnicamente. Ho partecipato al secondo anno della scuola di formazione politica nel 2013 e questo mi ha dato un buon aiuto.
La formazione personale, sia culturale che motivazionale e di servizio è essenziale, perché le sfide sono continue e occorre avere ben chiaro il fine da perseguire.
In questa bella avventura durata 10 anni, ho davvero avuto molte occasioni di poter agire per il bene delle persone della città. Le diverse iniziative di assistenza, vicinanza, i rapporti con i diversi consorzi e associazioni sociali mi hanno permesso di aiutare anche se spesso non risolvere, molte situazioni di difficoltà e aprirmi maggiormente agli altri. Come persona ritengo di aver ricevuto e imparato molto dalle persone che ho incontrato e spero di essere riuscita, almeno in parte, ad alleggerire le difficoltà di chi aveva necessità.
Ritengo che i cristiani impegnati in politica debbano essere messi nella condizione di potersi “ricaricare e formare”, offrendo loro delle occasioni di confronto e di crescita personale per riuscire sempre di più a trasformare le tante sfide in altrettante occasioni per poter essere segno di speranza.