SANTENA – 22 marzo 2024 – Ieri mattina, giovedì 21 marzo, il sindaco Roby Ghio ha partecipato al Grattacielo Piemonte, a Torino, all’avvio dei tre giorni dell’incontro nazionale dei Distretti del cibo Territori che nutrono.
Dal 21 al 23 marzo la Regione Piemonte, Assessorato Agricoltura e Cibo, in collaborazione con la Consulta nazionale dei Distretti del cibo, ha organizzato una tre giorni di confronto sui temi forti delle politiche di aggregazione e promozione dei territori, dell’organizzazione dei mercati, dello spreco alimentare, della valorizzazione dei paesaggi, dell’enogastronomia e dei percorsi turistici. Giovedì 21 marzo a Torino, al Grattacielo Piemonte, il sindaco Roby Ghio ha partecipato all’incontro i cui i Distretti del cibo d’Italia si sono raccontati. La mattinata si è chiusa con l’intervento dell’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa. Nella Sala della Trasparenza, su un banchetto, è stata allestita la vetrina del Distretto del cibo Chierese-Carmagnolese.
A oggi, la Direzione Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, ha riconosciuto nove Distretti del cibo, che si vanno a sommare ai 200 Distretti riconosciuti dalle altre regioni italiane. I nove Distretti del cibo del Piemonte sono questi: Distretto del cibo Chierese e Carmagnolese; Distretto del cibo Alta Langa e del Cebano; Distretto del cibo del Roero; Distretto del cibo e del vino Langhe-Monferrato; Distretto del cibo della frutta; Distretto del cibo e del Vino Mombarone, Serra Morenica e Naviglio d’Ivrea; Distretto del cibo Monregalese Cebano a indirizzo biologico; Distretto del cibo Pinerolese Terra da Taste’; Distretto del cibo Appennino e Colline di Langa e Monferrato. Distretto del cibo Chierese-Carmagnolese. Riconosciuto il 1° aprile 2020, coinvolge 25 comuni dell’area metropolitana di Torino, tra la collina e la provincia di Cuneo. Gli obiettivi del Piano cui sta lavorando questo distretto si concentrano sull’implementazione delle certificazioni delle produzioni (biologica, integrata, tracciabilità, origine); la connessione dei nodi del cibo, con la mobilità dolce per la valorizzazione del paesaggio agrario e la riscoperta della cultura e della custodia del territorio; il censimento delle micro-dinamiche delle aziende del territorio per valutare le dinamiche di domanda e offerta.