SANTENA – 20 marzo 2024 – Da ieri, martedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, la messa feriale, delle 18:30, è tornata a essere celebrata nella chiesa sita al piano terra della parrocchiale, meglio nota come grotta perché accoglie una riproduzione della grotta di Lourdes.
La grotta santenese era stata chiusa ai fedeli nell’autunno scorso. In questi mesi sono stati effettuati lavori di manutenzione e risanamento. Tra questi: l’installazione di una nuova bussola di ingresso, a doppia porta; la sostituzione delle vecchie finestre che danno sulla piazza, con nuove, munite di doppi vetri che insonorizzano la grotta dai rumori della piazza; la posa di una trentina di nuove luci, a led, che consumano meno energia rispetto alle lampadine preesistenti. A sinistra, subito all’ingresso è stato posato un confessionale che in precedenza era sistemato in un angolo della grotta non ben raggiungibile. Due le ditte che hanno lavorato: la falegnameria Priore & Sansone e la ditta Razzetti Costruzioni. I lavori sono stati sostenuti dalla parrocchia. Dal comune sono arrivati fondi derivanti dagli oneri di urbanizzazione secondaria, a sostegno di interventi relativi a edifici di culto, come previsto dalle leggi regionali.
L’11 febbraio scorso, al termine della messa domenicale di fine mattinata il Santissimo era stato riportato nel tabernacolo, sistemato nel muro, a lato dell’altare. Da allora a ieri la grotta era aperta, a disposizione dei fedeli, per la preghiera. Da ieri la comunità parrocchiale santenese torna a celebrare le messe serali, dal martedì al venerdì, con inizio delle funzioni alle 18:30.
Ieri sera in grotta sono arrivate 68 persone che hanno riempito quasi tutti i banchi della grotta, sistemati in quattro file, due centrali e due laterali. Si è cominciato alle ore 18 con la recita di un rosario, in onore di San Giuseppe. Poi il parroco don Beppe Zorzan, e il viceparroco don Marco Fogliotti, hanno celebrato messa. Tutta incentrata sulla figura di San Giuseppe l’omelia del parroco. «Occorre guardare a questa figura e chiederci che cosa chiede a noi, oggi, il Signore – ha detto don Beppe Zorzan -. Occorre chiederci che cosa vuol dire oggi essere i custodi di Gesù. Esser padri e madri oggi, educare, crescere e trasmettere la fede ai propri figli, richiede una grande responsabilità». Chiudendo l’omelia il parroco ha detto che bisognerà portare in grotta anche una statua di San Giuseppe, oggi assente. La funzione si è chiusa con la recita della preghiera a San Giuseppe di Papa Leone XIII. Sotto la statua della Madonna di Lourdes, incastonata nella nicchia della grotta, una trentina di rose ai piedi, in alto un’aureola con 12 stelle, dietro all’altare un grande crocefisso di San Damiano.
Due gli altari laterali, sovrastati da una statua del bambin Gesù e una della Madonna Nera. Sul muro dell’altare destro rispetto all’entrata, ci sono tre lapidi con i nomi dai santenesi morti nella guerra di Libia, 1911-1912, nella guerra europea 1915-1918 e nella guerra 1940-1945. A lato di questo altare la statua di santa Rita. Davanti all’altare laterale sinistro della grotta è sistemata la Cesta della solidarietà, dove i parrocchiani possono depositare cibo a lunga conservazione che la Caritas parrocchiale distribuisce ai meno abbienti santenesi. Sopra questo altare c’è un grande quadro con San Francesco. Ancora, nei muri laterali è presente un quadro della Vergine nera di Czestochowa, con bandiera Polacca. In restauro la statua di Sant’Antonio. Subito all’entrata è affissa una bacheca con “Avvisi e comunicazioni”, con le indicazioni settimanali per i fedeli. Nelle bacheche laterali che accedono agli scalini che portano in grotta, tra le altre cose, c’è un “Galateo per il luogo Santo”, 25 righe, tratte dagli scritti di Padre Pio e la preghiera dell’Angelus.