SANTENA – 24 giugno 2024 – Il 22 maggio scorso prima dell’alba, un gruppo di quaranta soci UniTre di Santena e Cambiano, sono partiti per un viaggio in pullman con destinazione Croazia e Slovenia alla scoperta delle meraviglie naturali e storico-culturali di queste nazioni.
Dobbiamo premettere che questo viaggio ci ha portati in territori con caratteristiche geologiche particolari, alla scoperta del “carsismo”, fenomeno che ha determinato una caratteristica tipologia dei luoghi che abbiamo visitato. Il primo incontro con la natura e la storia della Croazia è avvenuto nella località balneare di Opatija (Abbazia) nel Golfo del Quarnaro dove il mare Adriatico e i boscosi rilievi che la circondano hanno fatto di questa gradevole cittadina una salubre meta di soggiorno della nobiltà asburgica, ancora leggibile nei bellissimi edifici liberty e decò. L’isola di Kirk, una delle mille perle che compongono la lunga collana di isole croate, con la sua asprezza rocciosa appena mitigata dal verde della macchia mediterranea ci ha affascinato per i suoi borghi fortificati e per le spiagge che si affacciano sull’azzurro di un mare Adriatico dalla calma inusuale. Piacevoli passeggiate al tramonto sul lungomare di Crikvenica hanno concluso le nostre giornate sulla costa in una gradevole atmosfera tra chiacchiere e risate. Zagabria, la capitale composta dalla Città alta e dalla Città bassa con le loro specificità, si è mostrata con i suoi viali alberati, gli ampi giardini, le numerose testimonianze storiche, il caratteristico mercato con gli ombrelloni rossi una città interessante e vivace, con un ricco bagaglio di storia e di tradizione che ancora orgogliosamente sa raccontare.
Abbiamo potuto apprezzare le bellezze del fenomeno carsico in Croazia ai Laghi di Plitvice. Il carsismo è quel processo chimico esercitato dall’acqua, in gran parte su rocce calcaree, sia di dissoluzione sia di precipitazione del suolo detta “suolo carsico”, caratterizzato, oltre che dalla presenza diffusa di rocce calcaree, anche di doline, inghiottitoi, fosse, crepacci, grotte e da corsi d’acqua che filtrano facilmente nelle profondità del sottosuolo. Il fenomeno è particolarmente diffuso in Italia nelle Alpi Giulie, nel cosiddetto Carso, da cui il nome, le cui propaggini si spingono anche in Slovenia e Croazia. I Laghi di Plitvice sono il parco più antico e più esteso della Repubblica di Croazia. Date le sue eccezionali bellezze naturali, questo territorio ha da sempre attirato gli amanti della natura, non c’è dunque da stupirsi che l’8 aprile 1949 sia stato proclamato primo Parco nazionale della Repubblica di Croazia. Il processo di formazione del travertino, responsabile delle barriere tufacee grazie alle quali si creano i laghi, rappresenta un fenomeno unico e di eccezionale valore che ha fatto meritare ai laghi di Plitvice un riconoscimento internazionale: l’iscrizione nella Lista dei siti Patrimonio dell’umanità UNESCO, il 26 ottobre 1979.
Questo ambiente umido è composto da innumerevoli scroscianti cascate e cascatelle, romantici specchi d’acqua azzurra contornati da una vegetazione lussureggiante e innumerevoli rivoli d’acqua che si rincorrono verso questo o quel lago. Il Governo Croato ha fatto in modo che le varie infrastrutture turistiche, quali sentieri, passerelle sull’acqua, scale e centri di ristoro, siano sapientemente inserite nel contesto naturale senza modificare in modo irrispettoso tale ambiente. Tutto questo ci ha donato un panorama paradisiaco in cui bellezza, armonia e pace si integrano tra loro a beneficio comune di tutti gli esseri viventi e ci ha ampiamente ripagato dei tanti chilometri percorsi a piedi per poterlo pienamente ammirare e godere. Il nostro viaggio ci ha poi portato nella vicina Slovenia, giovane nazione con un territorio montuoso caratterizzato dal verde brillante dei prati e dei campi coltivati, intervallati da boschi, rilievi e curati villaggi che, dai finestrini del nostro bus, ci hanno da subito offerto una piacevole cartolina del paese. Lubijana, capitale dall’antica storia, caratterizzata da un moderno dinamismo fin dal secolo scorso ci ha accolto in una atmosfera vivace, offrendoci con i suoi antichi palazzi, i caratteristici ponti, le affollate piazze, le lunghe strade pedonali ed il suo pittoresco mercato la possibilità di una visita sorprendente e gradevole. La gita al lago di Bled ha confermato la nostra impressione: la natura in Slovenia sa incantare e il racconto di antiche storie dal sapore leggendario ci ha trasportato su caratteristiche imbarcazioni a remi fino alle rive di un verde isolotto, dove i desideri possono essere espressi al suono di un’antica campanella. Anche nella vicina Slovenia abbiamo potuto apprezzare un’altra opera del carsismo rappresentate dalle magnifiche Grotte di Postumia.
Le Grotte di Postumia (Postojnska jama in sloveno) sono un complesso carsico situato a soli 46 chilometri dalla capitale. Le grotte di Postumia sono un intreccio di quasi 21 km di caverne e gallerie (scoperte fino a oggi), dove in 185 anni sono passati oltre 30 milioni di visitatori. Sono le grotte più estese del Carso, nonché le più visitate d’Europa. Si sono originate milioni di anni fa nel complesso idrografico del fiume Piuca. Le caverne sono ricche di stalagmiti e stalattiti che si formano attraverso processi impercettibili a occhio, la cui formazione richiede migliaia di anni. Lo sviluppo di queste stalagmiti e stalattiti è dovuto all’afflusso d’acqua contenente carbonato di calcio che si deposita formando le concrezioni. Le stalagmiti più antiche risalgono a 500.000 anni fa. La temperatura media delle grotte è di 8 °C e il tasso di umidità invece è parecchio elevato, vicino al 98%.
Il percorso turistico è composto da una parte di avvicinamento effettuata a bordo del trenino e quindi da un percorso guidato pedonale. La lunghezza è di circa 4 km con il trenino A/R, poi circa un chilometro a piedi. Gran parte della fauna che abitava le grotte è stata a lungo sconosciuta, eccetto il Proteus anguinus che è stato nel passato oggetto di superstizioni. I suoi primi avvistamenti sono avvenuti intorno al 1700 e per il suo aspetto gli abitanti del posto lo avevano chiamato “cucciolo di drago”. È da ricordare l’importanza di questo anfibio la cui esistenza è limitata nella regione carsica. Nell’immensità di queste grotte, fatta da ambienti molto diversi tra loro, ci siamo meravigliati nel vedere cupole che sembrano sorrette da colonne intagliate da un antico scultore, veli di luccicante carbonato di calcio semitrasparente leggiadramente ondulati, innumerevoli spaghettini che sembrano spilli che fuoriescono dalla volta, spaccature e abissi di cui non si intravede il fondo e in profondità ancora i fiume che scorre, scava e modella caverne in cui incanto sarà visibile tra milioni di anni.
Il percorso nelle cavità carsiche si è concluso al Castello di Pradjama, imponente fortezza incastonata nella parete rocciosa di una altissima caverna che pare aver inglobato in sé l’opera difensiva dell’uomo, offrendo riparo e protezione come un nido d’aquila sulla valle. Lipica, ultima tappa in Slovenia, situata sul confine italiano ci dato la possibilità di visitare le Antiche Scuderie e di avvicinarci agli splendidi cavalli lipizzani per poterne apprezzare le armoniose qualità di animali destinati al dressage e al tiro delle carrozze, famosi in tutto il mondo. E così, senza quasi accorgercene, ci siamo ritrovati in Italia, oltrepassando una frontiera oggi quasi virtuale, ma che nel passato ha avuto una storia travagliata segnata da guerre, dominazioni straniere, annessioni, cessioni e trasferimenti forzati che hanno reso questo territorio una vera e propria cerniera tra i territori italiani e i paesi dei Balcani. Il nostro viaggio non poteva che terminare in maniera conviviale, riuniti a tavola per gustare i piatti della tradizione gastronomica friulana a Palmanova e poi passeggiando alla scoperta della storia di questa particolare città dalla pianta fortificata a nove punte e dalle forti influenze veneziane. Sulla via del ritorno, già con po’ di nostalgia per i giorni trascorsi insieme, proviamo a fare un bilancio di questa settimana di viaggio e siamo tutti d’accordo nel definirla una bellissima esperienza per la bellezza delle destinazioni visitate, per l’ottima compagnia, per la condivisione piacevole di chiacchiere.
Con le parole di questa poesia, ispirata dalle emozioni condivise, che una nostra socia ha così sintetizzato la nostra gita:
Pezzi di vita in gita
Il brusio del mattino presto
diventa chiacchiera che scambia pezzi di vita.
Il cammino comune,
lo stupore di luoghi inaspettati,
la meraviglia della natura,
la bellezza dell’arte,
la curiosità della storia dei posti
si mescolano
e diventano racconto
di pezzi di vita condivisa,
racchiusa in una breve parentesi.
Carla Eandi
La nostra gita in cifre:
-località vistate 15 di cui 2 capitali
-passi compiuti circa 100 000
-chilometri fatti a piedi circa 90
-media giornaliera dei passi 8 chilometri
-quantità di chiacchiere e risate incalcolabile, ma certamente tutte quelle necessarie
Santena, 29 maggio 2024
Il Direttivo UniTre di Santena e Cambiano