SANTENA – 14 settembre 2024 – Era un ciclista particolare. Calzava scarpe da lavoro. Immigrato dalla Nigeria. Col suo lavoro produceva ricchezza per l’Italia che senza gli immigrati non potrebbe tirare avanti.
Godfrey Kelechi Alafuele. Era uno dei tanti operai delle aziende – agricole, edili, artigiane e industriali – del Bacino idrografico della Banna. Che transitano sulle strade la mattina presto e la sera tardi. Che fanno un uso necessitato della bicicletta o del monopattino o della camminata per recarsi sul luogo di lavoro. Magari dopo essere scesi in una delle nostre vicine stazioni ferroviarie. E’ morto mercoledì, 11 settembre 2024, sulla rotonda dei Ponticelli. Erano le 8,30 quando il camionista non l’ha visto. Il Tir rosso gli è arrivato da dietro. L’ha urtato. E l’ha ucciso. All’istante. Di lui rimane solo la fotografia di un telo giallo che copre un corpo, inanimato, sulla strada.
Mercoledì mattina il freddo ha cominciato a farsi sentire sulle mani e nelle ossa. Come tutti i giorni Godfrey Kelechi Alafuele pedalava per andare a lavorare. Conoscendo la rotonda, era attento a evitare i rischi. A 49 anni è morto lontano dalla sua terra natale, in Piemonte, nel Pianalto. Di Lui si sa nulla. Aveva famiglia, moglie, figli e genitori? Chi erano i suoi amici? Dove viveva, come passava i giorni di riposo, che lavoro faceva? Com’erano i suoi occhi e il suo viso? Tutte domande naturali frutto della tradizione di queste terre di Santi Sociali e di Cavouriani che non possono fare a meno della pietà cristiana.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 14 ottobre 2024