SANTENA – 29 ottobre 2024 – Pochi giorni e saremo al trentennale dell’esondazione del torrente Banna. Un contributo del santenese Mario Marocco, classe 1953, a lungo gestore con il padre e amministratore unico del Molino Marocco, già amministratore comunale in città, eletto nel dicembre 1994 Presidente del Comitato alluvionati di Santena.
Questo il contributo di Mario Marocco, inviato oggi al blog.
L’alluvione del 4 novembre 1994 è stata una delle più gravi mai verificatesi in Piemonte. Quel tragico evento causò 68 vittime e provocò gravi danni alla popolazione, alle infrastrutture e alle attività economiche. Quel dramma fu però anche occasione di solidarietà pubblica e individuale che consentì di porre rimedio al disastro e diede un’opportunità di rinascita.
Trent’anni fa quel devastante evento colpì anche Santena. In quei giorni, segnati da angoscia e amarezza, la comunità si mobilitò per ripristinare la normalità. Molti che non si conoscevano si aiutarono reciprocamente e numerosi volontari si offrirono per svolgere lavori duri e preziosi. Grande fu l’impegno dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Benny Nicotra, affiancato dal vicesindaco Gianni Ghio, dagli assessori, dai consiglieri e da tutti i dipendenti comunali e fondamentale fu il supporto della Protezione Civile, della Croce Rossa e di numerose altre organizzazioni.
Il Rotary Chieri donò tre contributi da un milione di lire a cittadini e attività colpite e, in proposito, merita di essere ricordato il seguente episodio: fra i beneficiari Tommaso, il cui locale era stato devastato da due metri d’acqua, in lacrime, disse di non poter accettare l’aiuto. Confidò di aver ricevuto lo sfratto dal proprietario perciò, dovendo lasciare l’immobile, non avrebbe potuto continuare la sua attività. L’aiuto gli fu comunque consegnato, il proprietario fu convinto a rinnovare il contratto e Tommaso poté riprendere il suo lavoro.
Nel dicembre 1994 fui eletto presidente del Comitato Alluvionati di Santena, successivamente vicepresidente del Coordinamento Comitati Alluvionati di Asti. Il Coordinamento fu costituito per rappresentare e assistere gli alluvionati dinanzi alle autorità, favorendo il buon esito delle pratiche, nonostante le complessità del sistema burocratico.
Importantissime furono le consulenze della senatrice Giovanna Briccarello e la sua opera per facilitare i rapporti con i parlamentari di ogni partito. Anche grazie al suo impegno, il Parlamento pervenne alla stesura di norme a vantaggio del Piemonte, esempio per il futuro. La senatrice fu cofirmataria della Legge 18/1995, che conteneva “Disposizioni urgenti in materia di risarcimento (…) conseguenti a calamità naturali…” e continuò a seguire l’evoluzione normativa, sostenendo le esigenze degli alluvionati.
Per sostenere l’emanazione del provvedimento, nel gennaio 1995 il Coordinamento aveva organizzato una manifestazione ad Alessandria con la partecipazione di oltre cinquemila alluvionati. Anche grazie ad iniziative del genere la legge 18 venne promulgata, tuttavia le banche non erogarono i finanziamenti previsti.
Il 21 aprile 1995 il Coordinamento organizzò a Roma una protesta cui parteciparono 120 sindaci alla presenza del sottosegretario alla Protezione Civile, professor Franco Barberi. Un gruppo di rappresentanti incontrò il viceministro Giuseppe Cardia in sostituzione del primo ministro Lamberto Dini. Dopo qualche tempo, come da richiesta, La riunione si concluse senza risultati immediati, prima di uscire evidenziai al viceministro la necessità di concedere alle banche un tasso fisso anziché variabile. Accolse il suggerimento e modificò la normativa, convincendo così le banche ad erogare 735 miliardi di lire alle imprese alluvionate con finanziamenti agevolati per 10 anni.
Per conseguire tali risultati intervenne anche la Regione Piemonte, inizialmente con il presidente Brizio e, da aprile ’95, con il presidente Enzo Ghigo, con gli assessori Gilberto Pichetto Fratin e Ugo Cavallera. Decisivi furono i ripetuti incontri con l’ABI, con il Mediocredito Centrale, e con l’Autorità di Bacino. Un grosso contributo all’evoluzione normativa venne dai parlamentari Giovanna Briccarello, Angelo Muzio, Enrico Morando, Bruno Matteja, Oreste Rossi e da Nerio Nesi e Carlo Azeglio Ciampi.
Grazie alla Legge 18, che prevedeva il finanziamento per “il ripristino anche migliorativo dei beni danneggiati”, molte aziende poterono sostituire vecchi macchinari danneggiati con attrezzature moderne. L’Unione Europea esaminò le normative per assicurarsi che gli aiuti non violassero la concorrenza, confermandone la validità.
In occasione del trentennale, rinnovo il pensiero e il ringraziamento a tutti coloro che hanno dato il loro contributo e in particolare al presidente del Coordinamento Comitati Alluvionati, il geometra Paolo Boccardo.
Santena è stata un punto cruciale per gli avvenimenti del 1994. L’attuale rievocazione avrebbe potuto essere l’occasione per riunire gli esponenti politici, ministri, sottosegretari, parlamentari, consiglieri, funzionari, nel ricordo di quanto accaduto e nella commemorazione di coloro che non sono più con noi.
Santena, 26 ottobre 2024
Mario Marocco
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IMMAGINI: Novembre 1994. Alluvione a Santena. Immagini tratte dal sito www.santenagres.org