SANTENA – 31 ottobre 2024 – 48 soci dell’UniTre di Santena e Cambiano, sabato mattina, 26 ottobre, sono partiti in pullman, da Cambiano e Santena. Come tradizione, hanno partecipato alla gita, con pranzo sociale di apertura dell’Anno Accademico 2024/2025. Meta: i musei del Comune di Ceresole d’Alba e la città di Saluzzo, entrambe in provincia di Cuneo.
A Ceresole d’Alba, città gemellata con la pittoresca Saint Paul de Vence in Francia, si sono aperte per noi le porte del MIDA, ovvero il “Museo Internazionale delle Donne Artiste“. Questo incredibile gioiello museale, inaugurato il 21 aprile 2023, racchiude in sé una raffinata selezione di opere d’arte provenienti da alcune delle menti creative femminili più straordinarie, sia italiane che straniere. Non è solo un museo, ma una luce che mette in risalto il genio e la creatività delle donne artiste, portandole finalmente alla ribalta. Questo suggestivo spazio è un omaggio alla forza e all’ispirazione delle donne che, attraverso l’arte, hanno plasmato il mondo che ci circonda. Situato nella storica ex Chiesa della Madonna dei Prati, il MIDA non si limita a essere un semplice museo, ma un caleidoscopio di dipinti, disegni, sculture, ceramiche, installazioni, fotografie, acqueforti e opere grafiche che narrano la complessità e la profondità del mondo creativo femminile. Questa combinazione di entità museali rappresenta un’opportunità unica in un territorio di dimensioni così contenute (il Comune di Ceresole d’Alba conta 1.800 abitanti).
Il Museo della Battaglia, ovvero MU-BATT, inaugurato nel settembre 2019, è il risultato di una collaborazione tra il Comune di Ceresole d’Alba e l’Ufficio Turistico di Saint-Paul-de-Vence, un affascinante borgo provenzale con legami storici profondi con il territorio del Roero. Situato nella vecchia ala del mercato di Ceresole d’Alba e completamente innovato nell’impianto spaziale, il museo offre un’esperienza multimediale interattiva che permette ai visitatori di scoprire la storia e le curiosità di una delle battaglie più significative del 1500 combattute in Italia. I comuni di Saint-Paul-de-Vence in Francia e di Ceresole d’Alba in Italia, possiedono una storia comune, come dimostrato dalla presenza delle alte mura e del cannone di Saint-Paul-de-Vence, ex-città reale. Questi reperti costituiscono la memoria dei conflitti che hanno avuto luogo nel corso delle guerre d’Italia, in particolare nel corso della battaglia di Ceresole. Protagonisti dello scontro, avvenuto il 14 aprile del 1544, furono l’esercito francese di Francesco I e l’esercito spagnolo degli Imperiali guidato da Carlo V, che si sfidarono per ottenere l’egemonia in territorio italiano. Lo scontro, che vide protagonisti circa 30 mila soldati, si concluse con la vittoria dell’esercito francese. Il percorso di visita ha l’obiettivo di raccontare la battaglia ed evidenziare lo stretto legame tra il territorio di Ceresole d’Alba e la sua straordinaria storia, ricca di vicissitudini.
Al termine della visita il gruppo è risalito sul pullman in direzione di Saluzzo. Arrivati nella storica città cuneese, abbiamo consumato in allegria il pranzo sociale in un ristorante in centro con menù tipico piemontese. La storica città di Saluzzo, capitale per oltre quattro secoli, dal 1142 al 1548, del Marchesato a cui diede il nome, è un borgo medievale del Piemonte e sede vescovile. Situata ai piedi del gruppo montuoso del Monviso, allo sbocco delle valli Po, Bronda e Varaita, è sede del Parco del Monviso. Abbiamo incominciato la visita ai principali monumenti storici della città partendo alla parte alta del borgo, precisamente dalla fortezza della Castiglia situata sulla sommità del colle che domina Saluzzo. La Castiglia fu la residenza fortificata dei Marchesi di Saluzzo, dinastia secolare che giunse a contendere ai Savoia il dominio del Piemonte. Edificato inizialmente come roccaforte, il castello viene ampliato nel corso dei secoli, dotandolo nel tempo di ben quattro torri, bastioni, ponte levatoio e fossato. A partire dal 1825 viene riconvertita a carcere, funzione che conserverà fino al 1992. I lavori necessari all’adattamento alle nuove esigenze comporteranno una radicale trasformazione della struttura, con la distruzione di molte decorazioni originali. Dal 2002 l’agenzia del demanio l’ha concessa in comodato al comune di Saluzzo che ha intrapreso un’impegnativa opera di restauro finalizzato a un pieno riutilizzo culturale e sociale. Dove sorgevano gli antichi bastioni vi è ora un’ampia area verde atta ad ospitare spettacoli ed eventi culturali all’aperto. Dal 2014 la Castiglia è sede di due musei : il Museo della Civiltà Cavalleresca ed il Museo della memoria carceraria (primo museo italiano interamente dedicato alla storia del carcere nell’età moderna).
Dopo una breve passeggiata tra splendidi palazzi medievali, abbiamo visitato la chiesa di San Giovanni, magnifico esempio di architettura, eretta nel 1281, è armoniosamente inserita nel contesto architettonico medievale del borgo antico, fu sede dei frati Domenicani dal 1320 e, nel corso dei secoli, subì numerosi rimaneggiamenti. L’interno della chiesa è suddiviso in tre navate con volte a crociera ed è accessibile dopo aver sceso il suggestivo scalone in pietra, che separa il portale dalla navata centrale. L’inconsueta collocazione di questo elemento architettonico è anch’essa frutto dell’ultimo rimaneggiamento del 1376 e conferisce alla chiesa una caratteristica di unicità nel suo genere. Lungo le navate laterali sono dislocate varie cappelle. Interessante la genesi dell’abside. Progettata da Tommaso III come luogo-ricordo del Santo Sepolcro, dove avrebbero dovuto trovare riposo le salme dei Marchesi suoi successori. In essa si trova la cappella funeraria dei Marchesi di Saluzzo, una delle testimonianze di gotico fiammeggiante più importanti del Piemonte. L’unica tomba è quella del marchese Ludovico II, realizzata in marmo bianco di Paesana intorno al 1508, la nicchia di fronte avrebbe dovuto ospitare il feretro della consorte, Margherita di Foix-Candale, marchesa di Foix, che però fu tumulata in Francia.
Dalla navata sinistra si accede al suggestivo chiostro gotico. Voluto nel 1466 dal marchese Ludovico I, presenta capitelli con stemmi delle più note famiglie saluzzesi. Sul lato opposto si trova la cappella Cavassa, che ospita il monumento funebre del vicario generale del marchesato Galeazzo Cavassa. È dotata di portale in marmo bianco e contiene affreschi risalenti al XVI secolo. Scendendo dai vicoli pittoreschi, sapientemente acciottolati con pietre di fiume, abbiamo incontrato Casa Cavassa. Essa è un significativo esempio di dimora signorile rinascimentale. Risalente al XV secolo, fu residenza dei Marchesi di Saluzzo fino al 1464 quando il marchese Ludovico II lo dona al Vicario Generale Galeazzo Cavassa, esponente di una nobile famiglia di Carmagnola. La facciata presenta cornici in cotto e affreschi arricchiti da decorazioni bugnate. Il ricco portale in marmo bianco con tarsie di marmi policromi incornicia un portone in legno finemente scolpito, mentre il cortile interno riporta un ciclo di affreschi à grisaille. Degna di nota è la pala della Madonna della Misericordia ad opera di Hans Clemer. Nell’Ottocento viene acquistata dal marchese Emanuele Taparelli d’Azeglio che si occupa del restauro e la lascia in dono alla città.
La passeggiata alla città alta è terminata con la sosta di fronte alla casa natale di Silvio Pellico, importante personaggio e scrittore dell’Ottocento italiano. Raggiunta la parte pianeggiante della città siamo arrivati alla cattedrale di Saluzzo, altresì nota come Duomo, dedicato a Maria Vergine Assunta. Essa si distingue per le sue forme tardo-gotiche, costruita fuori dalle mura appena oltre Porta Santa Maria tra il 1491 ed il 1501, fu sede vescovile a partire dal 1511. La facciata è in mattoni a vista, ornata da tre portali sormontati da ghimberghe in terracotta che ospitano statue degli apostoli (portale centrale), mentre sopra i laterali vi sono i patroni San Chiaffredo e San Costanzo. L’interno presenta una copertura composta da volte a crociera, mentre di grande impatto è l’altar maggiore barocco. A sinistra dell’altare maggiore c’è la cappella del SS. Sacramento, con un polittico dell’artista fiammingo di origini francesi Hans Clemer, meglio noto come Maestro d’Elva. Terminata la visita al Duomo e dopo aver salutato la guida che ci ha accompagnato con i suoi racconti, la compagnia ha raggiunto il pullman con destinazione Santena e Cambiano, ove siamo giunti in serata.
Il bilancio della visita anche quest’anno è stato molto positivo. Abbiamo visitato luoghi belli, anzi bellissimi, e molto interessanti da vari punti di vista: artistico, architettonico, storico e culturale che hanno arricchito le nostre conoscenze facendoci scoprire in questi cosiddetti “borghi minori” delle vere perle di bellezza che ornano la nostra splendida Italia ed il nostro Piemonte. Insomma, abbiamo trascorso una bella giornata, tra chiacchiere e risate e questa piacevole atmosfera ha, ancora una volta, rafforzato la coesione della nostra Associazione.
Consegnata agli Annali questa Gita Sociale, siamo pronti a partecipare alle prossime attività socio culturali e ricreative dell’UniTre di Santena e Cambiano.
Santena, 27 ottobre 2024
Il Direttivo UniTre di Santena e Cambiano
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P.S. Le informazioni contenute nel testo sono state estrapolate dalle spiegazioni ricevute dalle guide durante le visite e dai siti web dei musei e monumenti visitati.
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FONTE per testo e immagini: materiale fornito dal Direttivo UniTre Santena Cambiano
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