«Emergenze e calamità. Un padre di famiglia deve curare che il proprio nucleo familiare sia sempre in condizioni di massima sicurezza». Gianfranco Messina disaster manager della città di Santena

SANTENA – 10 ottobre 2024 – Sabato mattina, nell’ambito delle iniziative organizzate dall’amministrazione comunale si è svolta una prova di evacuazione degli studenti della scuola media Giovanni Falcone e del plesso delle elementari Paolo Borsellino. Tra i presenti Gianfranco Messina, disaster manager della città di Santena. L’intervista.


Gianfranco Messina
, architetto, è il disaster manager che, da anni, lavora per l’amministrazione santenese e ha redatto il Piano di protezione civile comunale della città di Santena. «Il cammino portato avanti con l’amministrazione comunale santenese – informa Gianfranco Messina – è stato quello di una attività di pianificazione sulle misure di Protezione civile che devono essere prese a fronte di emergenze e calamità. È stato un confronto, sempre diretto, con le amministrazioni comunali, per la definizione di misure di prevenzione e protezione per la città di Santena». Gianfranco Messina aggiunge questo: «Innanzitutto bisognava sopperire su una mancanza. A Santena si era andati avanti sulle attività di prevenzione strutturale sulle arginature del torrente Banna. Invece, si era poco trattato l’argomento, non meno complesso e complicato, delle misure non strutturali di protezione civile comunali, Si tratta delle procedure da attuare in situazioni di allerta o di emergenza. Per cui, il lavoro compensativo di questi anni, è stato un po’ questo. Sino alla preparazione di un aggiornato Piano di protezione civile comunale di Santena».

Gianfranco Messina, disaster manager della città di Santena
Gianfranco Messina, disaster manager della città di Santena

«Ora questo piano, è un documento che potrebbe anche restare in un cassetto e non servire a molto – aggiunge Gianfranco Messina -. Tutto però sta nelle scelte politiche che le amministrazioni comunali intendono fare nella direzione della Protezione civile locale. Per cui il Piano diventa vivo nel momento in cui le amministrazioni comunali acquisiscono una sensibilità particolare, nell’intraprendere attività politiche e amministrative di protezione civile». Il disaster manager della città di Santena chiude così: «Il messaggio da comunicare alle famiglie santenesi è di non mantenere un ruolo passivo rispetto all’autoprotezione. Nel senso che non dovrà sempre e solo essere cura degli altri il compito di difendersi da eventuali calamità o situazioni di emergenza, ma che c’è un concorso importante. Un padre di famiglia deve curare sempre che il proprio nucleo familiare sia sempre in condizioni di massima sicurezza. Una famiglia deve conoscere tutto quanto serve per raggiungete tale obiettivi. Poi, naturalmente i santenesi devono insistere nei confronti degli amministratori comunale affinché mantengano sempre alta l’attenzione sui temi di Protezione civile comunale. Iniziative come quella di oggi, quali l’attivazione del Coc e la prova di evacuazione dell’Istituto scolastico fanno bene e servono alla città e ai santenesi. L’interesse degli amministratori in questa direzione deve essere continuo anche nella direzione di mettere a terra il Piano di protezione civile, con azioni che aumentino nei cittadini la sensibilità collettiva verso i temi di protezione civile».