CAMBIANO – In 140 hanno partecipato alla Reciproca Cena con i prodotti di eccellenza del Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese. Appuntamento organizzato da ReciprocaMensa e dal Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese, venerdì 14 febbraio 2025. Con inizio alla 19:30, all’Area Pro Loco di Cambiano.
Il ricavato della cena – donazione minima euro 50 – è andato a sostegno delle attività di ReciprocaMensa nell’acquisto e distribuzione delle cassette di alimenti e cibo distribuito alle persone fragili. Ad aprire la serata gli indirizzi di saluto delle autorità: Cristina Favaro, segretaria generale Fondazione della Comunità Chierese; Carlo Vergnano, sindaco di Cambiano; Roby Ghio, presidente Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese e sindaco di Santena; Riccardo Civera, Presidente Fondazione della Comunità Chierese; Mauro Sensi, vicepresidente ReciprocaMensa; Davide Murgese, Coordinatore Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese; Mauro Carosso, Presidente Ais, Associazione italiana sommelier, del Piemonte.
Il menù della Reciproca Cena era una vetrina delle produzioni agroalimentari del locale distretto del cibo:
-Crema di cipolla Piatlina, di Andezeno, accompagnata con tomino, su pane bruschettato e battura di Fassona Piemontese;
-Tortino di zucca di Santena, accompagnata con crema di pomodoro Costoluto di Cambiano, porro dolce di Carmagnola, avvolto di pasta sfoglia;
-Maltagliati al ragù di coniglio grigio di Carmagnola;
-Brasato di Fassona Piemontese al Freisa superiore, e duchesse di patata gialla, di Villastellone;
-Crostata di ciliegie di Pecetto e Galucio ‘d Cher.
Questi i vini serviti:
-Freisa di Chieri DOC, dell’azienda agricola Masera;
-Freisa di Chieri dell’azienda agricola Miglioretti;
-Collina Torinese Bardera DOC, dell’azienda agricola Rubatto;
-Freisa di Chieri DOC Superiore “Barbarossa”, Cantine Balbiano;
-Freisa di chieri DOC Superiore “La Borbogliosa”, Cantina Bonafus;
-Collina Torinese Doc Malvasia, dell’azienda agricola Stefano Rossotto;
-Freisa di Chieri DOC dolce spumante, Cantina Sociale Terre dei santi.
Per tutta la cena i vari piatti sono stati presentati da Elisa Tosco, Presidente Facolt – Frutticoltori associati della collina Torinese – e responsabile della valorizzazione dei prodotti per il Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese.
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A inizio cena, gli antipasti freddi, Elisa Tosco li ha presentati così: «Crema di cipolla piatlina, accompagnata da tomino, su pane bruschettato. Sul pane sapientemente bruschettato dalle mani dei nostri cuochi, è stato adagiato un tomino fresco, prodotti con latte fieno. Gli animali che hanno prodotto il latte sono allevati a Villastellone, con erba e fieno, prodotto in azienda. La crema in abbinamento è di cipolla piattlna, di Andezeno. Ortaggio Pat, prodotto agroalimentare tradizionale. La cipolla, dall’aspetto piatto e dal gusto dolce, si distingue per l’elevata conservabilità. Il suo areale di produzione è Andezeno e i comuni limitrofi. I ringraziamenti vanno a Pollone Walter, cascina Roseletto e ad AgricooPecetto». Elisa Tosco ha aggiunto: «La battuta di Fassone piemontese, tradizionale battuta di carne cruda, è un classico della cucina piemontese. Il Fassone di razza bovina Piemontese, allevato in passato come animale a triplice attitudine – latte, carne e lavoro – dalla metà del secolo scorso ha seguito un processo di selezione genetica che l’ha portata a specializzarsi sempre più nella produzione di carne. All’interno del Distretto del cibo del Chierese-carmagnolese, le zone più pianeggianti, come il Chierese, il Riverse e il Carmagnoelse, sono dedite a questo tipo di allevamento. I ringraziamenti vanno alla Macelleria Corniglia La bottega della carne».
I due antipasti caldi, Elisa Tosco li ha presentati così: «Tortino di zucca di Santena, accompagnata con crema di pomodoro costoluto di Cambiano. La zucca di Santena è un’orticola autunnale, conservata fino a tardo inverno. E’ coltivata, un po’ trasversalmente, nel nostro Distretto del cibo ed è l’ingrediente principale di questo tortino che ha un accompagnamento gustoso. La crema abbinata è stata realizzata ad hoc: una base di passata di pomodoro costoluto di Cambiano. Questo pomodoro è una varietà che cresce nei terreni argillosi tipici del Cambianese. Di media pezzatura, con buccia spessa, ricalca un po’ i sapori dei nostri nonni. Si presta bene alla trasformazione in conserve e salsa. Qui i ringraziamenti vanno all’azienda agricola di Gianfelice Romano; all’azienda agricola Ferdinando Cavaglià; per la farina Risolero, Davide Zappino e il Mulino Sobrino. Per il porro dolce di Carmagnola, avvolto in pasta svoglia, le abili mani dei nostri cuochi hanno creato un prodotto d’eccellenza. Il porro dolce di Carmagnola con un delizioso tortino con pasta sfoglia. Le caratteristiche del porro sono la tenerezza e il gusto spiccatamente dolce. E’ anche un Pat. Può raggiungere gli 85 centimetri di lunghezza. Viene messo a dimora a fine agosto, per esser raccolto nella stagione invernale. Qui i ringraziamenti vanno all’azienda agricola Anna Maria e Giacomo Traversa e, per la farina Risolero, a Davide Zappino e al Mulino Sobrino».
I primi Elisa Tosco li ha presentati in questo modo: «Maltagliati al ragù di coniglio grigio di Carmagnola. I maltagliati sono uno dei formati di pasta all’uovo più semplici da realizzare e comuni. Nascono per recuperare i ritagli di farina sfoglia che rimangono dopo la realizzazione delle tagliatelle. Da qui il loro nome. Questo tipo di pasta ha trovato nel ragù bianco fatto con il coniglio grigio di Carmagnola un connubio davvero speciale. Questa razza rustica ha dimensioni medie e mantello grigio. Non è allevata in gabbia, ma in spazi aperti. Questo tipo di allevamento dona alle carni bianche, tenerezza e sapidità. I ringraziamenti a Il Falò, di Loredana Marchiaro, per le uova; all’azienda agricola La Cerea e alla Pasta fresca Colombo Laigueglia».
Il secondo, brasato di Fassona piemontese al Freisa superiore, Elisa Tosco l’ha presentato dicendo queste cose: «Il piatto ha avuto una lavorazione importante. I nostri cuochi hanno messo a marinare pezzi scelti, per 24 ore, nel Freisa, prodotto tipico del nostro distretto e tutelato dal Consorzio del Freisa e dei vini della collina torinese. Questi tipo di vino ha conferito alla carne un sapore ricco di sfumature. Successivamente la carne è stata cotta a bassa temperatura. Il risultato è un secondo piatto unico che si sposa con le patate Duchessa, ottenute dalla lavorazione della patata gialla di Villastellone. Questa patata, piccola e di forma delicata e regolare, è particolare perché, grazie alle terre sabbiose del Pianalto, zona in cui è coltivata, è ideale per ogni consumo. Per questo piatto i ringraziamenti vanno all’azienda agricola Francesco Navone; all’azienda agricola Stefano Pennanzio; alla Macelleria Crivello; all’Azienda agricola Cascina del Mulino e al Consorzio del Freisa dei vini della Collina torinese».
Per quanto riguarda i dolci, Elisa Tosco ha spiegato questo: «Il Galucio ‘d Cher è un piccolo dolce, che nasce come pagnottella, creata dai panifici, con superficie zuccherata e a forma di galleto. Originariamente era un merenda genuina dei bambini, diffusa negli anni Settanta, prima dell’avvento delle merendine industriali. E’ stata di recente scoperta e valorizzata, prima dall’Associazione Carreum Potentia e poi da Ciò che vale. Qui i ringraziamenti devono andare a: Pasticceria Avidano, Pasticceria Coppo; Laboratorio Cuore di burro; Pasticceria Dolci&Dolci; Pasticceria Orchidea; Bar Victor 37, per avere donato il prodotto finito».
Per la crostata di ciliegie di Pecetto Elisa Tosco ha detto: «Il connubio tra pasta frolla e la confettura di ciliegie di Pecetto è magico. Ciliegie di Pecetto è un marchio Pat che vanta una storia centenaria. L’associazione Facolt riunisce tutti i cerasicoltori dell’areale di produzione che la Collina di Torino, con lo scopo di tutelare e promuovere questo dolce e delicato frutto. In particolare questa marmellata è stata prodotta con una varietà di ciliegie – la Vittona – antica cultivar annoverata nel disciplinare di produzione. Ringraziamenti a Facolt a Il Falò, di Loredana Marchiaro, per le uova e Risolero di Davide Zappino e Mulino Sobrino, per la farina». In chiusura Elisa Tosco ha ringraziato il Grissinificio Feyles ed Eurospar di Santena».
Alla buona riuscita della Reciproca Cena ha contribuito l’Associazione cuochi di Torino e provincia, sodalizio con 300 anni di storia, il primo a far entrare a peno titolo le donne in cucina. Impeccabili nel servizio in sala gli studenti delle classi seconda, terza e quarta, dell’Istituto Norberto Bobbio di Carignano, coordinati dalla prof. Chiara Natali.
I vini sono stati servizi dall’Associazione Italiana sommelier del Piemonte.
IMMAGINI: le foto delle portate sono state gentilmente fornite da Caterina Alfarano