SANTENA – 16 giugno 2023 – Teresa Bellanova, parlamentare di Italia Viva e già ministra dell’Agricoltura, con il Governo guidato da Giuseppe Conte, nei giorni scorsi ha visitato l’azienda dell’asparagicoltore Giovanni Mosso, sita in borgata Ponticelli, in via Longoria 9.
A Santena, in cascina da Giovanni Mosso, la parlamentare Teresa Bellanova ci arriva accompagnata da: Maria Angela Ferrero, coordinatrice provinciale di Italia Viva; Pier Antonio Pasquero, coordinatore di Italia Viva del Chierese e Carmagnolese; un nutrito gruppo di esponenti locali di Italia Viva. Giovanni Mosso, è una delle 26 aziende soci per la campagna 2023 all’Associazione produttori asparago di Santena e delle terre del Pianalto di Poirino. Si tratta di aziende che ai consumatori consegnano asparagi con tanto di logo dell’associazione. Asparagi che fanno parte anche dell’elenco Pat, Prodotto agroalimentare tipico, del Piemonte. All’asparagicoltore santenese Giovanni Mosso, Teresa Bellanova chiede subito un sacco di informazioni su come si coltivano gli asparagi di Santena e delle terre del Pianalto. Giovanni, per tutti noto come Giuanin, senza smettere di selezionare e pulire gli asparagi con l’acqua, spiega tutto e in fretta, non senza disdegnare di utilizzare ogni tanto, qualche intercalare, in dialetto: «Come ogni giorno, durante tutta la campagna produttiva degli asparagi, mi sono svegliato presto. Stamatin a sinch ure e tajava già sparo (alle 5 ero già a tagliare asparagi). Poco dopo sono già nell’asparagiaia per raccogliere i pregiati germogli. Poi torno in fretta in cascina per pulirli, selezionarli e ‘nmasè j sparo (preparare i mazzi). In questo sono aiutato da mia sorella Lina. Come potete vedere, a metà mattinata gli asparagi sono pronti a passare nelle mani dei consumatori. Più freschi di così. Come dice il nostro presidente Gino Anchisi, sono “asparagi a tempo zero”».
Ad accogliere Teresa Bellanova e il suo seguito in cascina c’è Gino Anchisi, da qualche anno presidente dell’Associazione produttori asparagi di Santena e delle terre del Pianalto. Gino Anchisi ha il suo da fare per soddisfare le curiosità di Teresa Bellanova. Ma per prima cosa, non si lascia scappare l’occasione per catturare l’attenzione della Bellanova, come degli altri esponenti, fedeli a Matteo Renzi: «Se volete essere riformisti dovere studiare bene bene la figura di Camillo Cavour». Tra una foto e l’altra, Gino Anchisi trasmette una mole di notizie sull’orticoltura di Santena, del Chierese e del Carmagnolese: «La coltivazione del pregiato germoglio asparago, il re della tavola di primavera, è un fiore all’occhiello delle produzioni agroalimentari locali – afferma Gino Anchisi -. L’orticoltura del nostro territorio fornisce cibo ai consumatori della Città metropolitana di Torino e non solo. Il salto di qualità per le produzioni orticole locali è arrivato con le serre. Sotto i tunnel in nylon si producono insalate, pomodori e zucchine. Dalla primavera presto e sino all’arrivo delle gelate autunnali le terre santenesi, come quelle di tutto il Pianalto, producono ortaggi di stagione e a chilometri zero. Non solo, proprio a Santena, per il germoglio asparago, è stato teorizzato il concetto verdura “a tempo zero”. Ovvero, gli asparagi, entro poche ore, passano dall’asparagiaia alla tavola del consumatore». Gino Anchisi aggiunge; «L’economia che arriva dall’orticoltura porta ripercussioni positive per la vita di tutta la comunità santenese così come per tutto il Pianalto. Ricordo che l’orticoltura, così come tutta la produzione agroalimentare – dai cereali ai fiori – lavora alla salvaguardia del consumo del suolo».
A partire dalla fine degli anni Ottanta a livello locale si è operato per la difesa e il rilancio della coltivazione dell’asparago. Un lavoro di ricerca e miglioramento genetico svolto con la collaborazione dell’allora Creso, Centro di ricerca e sperimentazione per l’orticoltura Piemontese. Un lavoro portato avanti grazie anche al contributo del prof. Agostino Falavigna, già direttore del Cra-Unità di ricerca per l’orticoltura, di Montanaso Lombardo (Lodi), riconosciuto esperto di fama internazionale della coltura dell’asparago. A livello nazionale la selezione genetica ha portato moderni ibridi di asparago che, negli anni, sono andati via via affermandosi, in tutta Italia come negli Stati che, nel mondo intero, praticano la coltivazione dell’asparago. A livello locale questo lavoro, coordinato dall’agronomo Michele Baudino del Creso e dal tecnico ortofrutticolo Giancarlo Chiesa, di Coldiretti Torino, con la collaborazione di alcuni asparagicoltori locali, ha portato alla selezione di antiche varietà locali, meno produttive degli ibridi, ma con buone caratteristiche organolettiche, ancora oggi ricercate dai consumatori dei pregiati turioni locali.
Gino Anchisi prosegue e chiude: «Teresa Bellanova ci ha ricordato come negli ultimi anni nei campi della Regione Puglia, siano arrivate nuove asparagiaie, coltivate con la nuova varietà Eros. In tutto si tratta di cinquemila ettari di terreno che hanno soppiantato gran parte delle importazioni che arrivano dai campi spagnoli. La varietà Eros, a Santena come altrove si è confermata resistente alle patologie e più produttiva, rispetto alle vecchie varietà». Dopo avere salutato Giovanni e Lina, Teresa Bellanova si è diretta a Chieri, al convegno organizzato da Italia Viva sul tema: “Distretto del cibo Chierese-Carmagnolese, verso la maturità: sostenibilità al bivio, le proposte di Italia Viva”. L’evento chierese si è svolto a fine mattina del 5 giugno scorso, in Sala Conceria. Il dibattito è stato coordinato da Pier Antonio Pasquero e ha visto la presenza di: Roby Ghio, sindaco di Santena e presidente del Distretto del cibo Chierese-Carmagnolese; Alessandro Sicchiero, sindaco di Chieri; Gino Anchisi, presidente dell’Associazione produttori asparago di Santena e della Terre del Pianalto; Beppe Tresso, Fondatore di Bef Biosystem. A Chieri Teresa Bellanova ci è arrivata dopo avere visitato alcuni territori del primo Distretto del cibo approvato dalla Regione Piemonte: Pralormo, Carmagnola e, naturalmente, Santena. Teresa Bellanova ha chiuso i lavori del convegno di Chieri.