SANTENA – 12 luglio 2023 – Ieri, martedì 11 luglio, il sindaco Roby Ghio ha accompagnato funzionari della Regione Piemonte nei sopralluoghi ai campi santenesi colpiti dalla grandine di giovedì scorso.
La visita per constatare i danni ai coltivi è iniziata in regione Roseletto, ai confini con la borgata Favari, di Poirino. Nei campi coltivati dalla Cooperativa sociale Esserci, si produce verdura biologica, conferita al circuito NaturaSì. Uno degli addetti, Buba, indica con le mani le piante di ortaggi segnate dalla grandine: bietole, zucchine, carote, insalate e cetrioli.
Qualche metro più in là c’è il campo di girasoli bio, del santenese Carlo Vercellino. La grandine ha segnato le calatidi, le infiorescenze, che in un diametro di 15-30 centimetri, ospitano da 700 a tremila fiori.
L’auto con sindaco e funzionari si dirige poi in borgata Tetti Giro. Oltre il ponte della ferrovia ci sono i campi di cascina Broglia. L’azienda è condotta da Luca Rubinetto, titolare di un banco di vendita diretta nei mercati dei comuni della zona. Nei suoi campi sono evidenti gravi danni alle piantine di cavoli e melanzane. I cavoli hanno il torso irrimediabilmente martoriato. Le melanzane hanno perso gran parte delle ampie foglie. E’ tutto da ripiantare.
Il sindaco dirige l’auto in altri coltivi della borgata Tetti Giro. In via Saluzzo ci sono i campi di zucchine di Silvio Romano. Sono le colture più devastate tra quelle viste in mattinata. Le piante delle varietà Scudo e Ortano, zucchini chiari per le tavole dei consumatori torinesi, sono state martoriate dai chicchi di grandine, grossi come noci, che hanno ridotto a brandelli la struttura delle foglie e segnato irrimediabilmente i peponidi: le bacche carnose. I chicchi di grandine hanno financo spezzato alcuni fusti erbacei delle cucurbitacee.
La visita prosegue. Questa volta l’auto punta in zona Campassi, nel campo di zucche di Romano Gianfelice, presidente della locale sezione della Coldiretti. L’odore che sprigiona il campo non lascia dubbi. Le zucche lunghe, varietà selezionata localmente, sono state mitragliate dal ghiaccio e stanno marcendo. «I danni? – afferma sconsolato Romano -. Cento per cento. Di tutto questo campo non salverò nulla. E non ero neanche assicurato: le polizze sono economicamente insostenibili…»
La visita termina con una puntatina ad alcuni vicini campi di mais. I chicchi di grandine hanno sfilacciato le foglie lanceolate del mais, spezzando le nervature. In alcuni casi si è rotta l’infiorescenza maschile: i pennacchi libereranno ben poco polline. Pochi i danni evidenti alle infiorescenze femminili, le pannocchie. Essendo però a rischio l’impollinatura, in autunno, al momento della raccolta, i tutoli avranno chicchi piccoli e miseri.
Per quanto riguarda i campi dove il grano tenero era ormai pronto alla trebbiatura la grandine ha smagrito le spighe, con buona parte delle cariossidi sbalzate a terra. Tutti chicchi che non saranno raccolti con la mietitura, resteranno a terra nel campo e cadranno preda dei colombi che razzieranno le stoppie. Un danno che riduce la produzione dei cereali anche del 50 per cento.
Ezio Vigliocco e Daniele Troiano, funzionari della Direzione agricoltura della Regione Piemonte, spiegano così la loro presenza in mattinata a Santena. «Come Regione siamo prontamente intervenuti su richiesta e segnalazione del sindaco Roberto Ghio – afferma Vigliocco -. Operiamo un sopralluogo sul territorio su mandato dall’amministrazione regionale perché la grandinata del 6 luglio scorso è stata di dimensioni davvero significative. Dietro mandato del direttore dell’assessorato Agricoltura e cibo Paolo Balocco e, naturalmente, dell’assessore regionale Marco Protopapa, siamo qui a Santena per accertarci dei danni cagionati dalla grandine ai coltivi».
Daniele Troiano aggiunge: «La normativa non prevede ristori in caso di danni alle colture, salvo la dichiarazione ministeriale dell’eccezionalità dell’evento che può determinare una deroga. A seguito del decreto ministeriale potranno essere prese in considerazione tutte le aziende danneggiate nei vari territori, purché queste abbiano avuto danni superiori al 30 per cento della Plv, Produzione lorda vendibile aziendale». «L’iter da seguire è questo – sintetizza Vigliocco -. Il Comune è il primo ente che deve inoltrare la segnalazione danni alla Regione. I funzionari regionali delimiteranno l’area delle zone colpite dalla grandine e le segnaleranno al ministero. Proprio il ministero, in deroga, potrà decidere, vista l’eccezionalità dell’evento, di concedere un rimborso agli agricoltori che hanno avuto i coltivi danneggiati dalla grandine. L’entità del rimborso potrà arrivare sino a coprire l’80 per cento del danno totale. Naturalmente eventuali ristori assicurativi andranno scalati dal rimborso ministeriale. Potrà anche succede che i rimborsi ministeriali premino coloro che avevano assicurato le colture».
La mattinata di sopralluoghi il sindaco Roby Ghio la sintetizza così: «A fronte di forti grandinate come quella di giovedì della scorsa settimana che ha interessato un vasto territorio – da alcuni comuni del Torinese, delle province di Asti e di Alessandria, fino all’Alta Langa cuneese – è importante che tutte le istituzioni si muovano nella medesima direzione. Così stiamo facendo. Comuni, Città metropolitane, Distretto del Cibo e Regione Piemonte: tutti insieme stiamo lavorando per chiedere aiuto al ministero dell’Agricoltura. Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – che si è preso l’impegno di non lasciare dietro nessuno – ha già ricevuto, per bocca del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, la disponibilità del Governo ad attivare le procedure per sostenere e aiutare gli agricoltori così duramente colpiti da un evento di portata mai vista». Il sindaco Roberto Ghio chiude così: «Noi come comune supporteremo gli agricoltori locali colpiti. A inizio della prossima settimana abbiamo convocato la Commissione agricoltura per censire tutti i danni della grandinata alle coltivazioni. Subito dopo i dati saranno inviati in Regione». Dopo il caffè e i saluti i due funzionari dell’assessorato regionale hanno proseguito i sopralluoghi in altri comuni della zona.
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INFO Ecco il link con tutte le informazioni sulla procedure da seguire in caso di calamità naturali o eccezionali avversità atmosferiche, previste per l’accesso alle provvidenze, sono contenute nella normativa che regolamenta il Fondo di solidarietà nazionale in agricoltura.